Published at 18 Dec 2020
Published at 18 Dec 2020
Tutored incontra Fiorda, Reinsurance Actuarial Analyst in UnipolSai

Tutored incontra Fiorda, Reinsurance Actuarial Analyst in UnipolSai


L'esperienza di Fiorda nel mondo delle Assicurazioni


Tutored è il punto di incontro tra studenti, giovani laureati e aziende. All’interno della nostra piattaforma, i membri hanno la possibilità di scoprire gli sbocchi lavorativi in base al loro percorso di studi, conoscere grandi aziende e candidarsi alle numerose opportunità di stage, lavoro e graduate program. La nostra community è formata da giovani uniti dall'ambizione. Su Tutored, raccontiamo le loro storie ed esperienze, con l'obiettivo di ispirare i più giovani e dare un'idea concreta del mondo del lavoro.

In quale università hai studiato e quale percorso di studi hai scelto? 


Ho studiato all'Università di Bologna prima nella triennale in Scienze Statistiche e poi proseguendo con la magistrale in Quantitative Finance, indirizzo internazionale interamente insegnato in inglese, dove all'ultimo anno mi sono specializzata in Advanced Methods of Insurance.

Ho poi continuato il mio percorso formativo con un corso specialistico post-laurea in Scienze Attuariali presso l'Università di Firenze.


Quanto è importante, secondo te, un'esperienza di studio all'estero?


Durante gli anni di studio ho fatto diverse esperienze all'estero: l'Erasmus in Estonia presso l'Università di Tartu, la Summer School a Shanghai presso la Fudan University e un tirocinio a Budapest in Unicredit.

Penso che sia fondamentale al giorno d'oggi fare un'esperienza all'estero, perché ti permette di metterti alla prova, uscire dalla tua zona di comfort e perfezionare l'uso della lingua inglese. Fare questo tipo di esperienza richiede flessibilità, resilienza, indipendenza e capacità di adattarsi a sistemi e strutture nuove: sono skills di grande valore se trasferite poi nel posto di lavoro. 

Inoltre, con la globalizzazione del mercato del lavoro un'esperienza all'estero nel proprio curriculum diventa un must e una mancanza di questo tipo può portare ad essere esclusi da molte opportunità.


Quale attività extra-universitaria pensi sia stata davvero importante per la tua carriera? Un consiglio che daresti a chi sta studiando in questo momento?


Ho fatto davvero tante attività extra-curriculari durante i miei studi universitari, e penso che ognuna a suo modo mi abbia dato qualcosa in più nell’affrontare poi il mondo del lavoro.

In particolare l'esperienza in AIESEC iniziata in Italia e continuata in Estonia mi ha permesso di mettermi in gioco in un ambiente sicuro: è stata una palestra di carriera dove ho potuto mettere alla prova le mie capacità di lavorare in team, fare presentazioni ad un pubblico, fare networking con i partner aziendali, rafforzare le mie doti di leadership e tanto altro…un’esperienza che mi ha permesso di avere una migliore consapevolezza delle mie abilità. 

Quindi, un consiglio che mi sento di dare col cuore a chi sta studiando in questo momento è quello di non concentrarsi solamente sullo studio, ma anche fare esperienze di questo tipo che ti permettano di sviluppare le cosiddette soft skills.

Infatti, anche Linkedin nel suo report ‘Global Talent Trends 2019’ ha riportato che il 92% dei responsabili alle assunzioni afferma che le soft skills sono altrettanto importanti, o più importanti, delle hard skills (competenze tecniche) e ritengo che in un mondo del lavoro, sempre più dominato dall’intelligenza artificiale e dall’automazione delle attività, è di fondamentale importanza avere delle abilità che non possono essere sostituite da una macchina.


Oggi lavori in UnipolSai: come ci sei arrivata e come si sono svolte le selezioni?


Credo ad un approccio proattivo nella ricerca del lavoro e mi ricordo che ai tempi, subito dopo la laurea avevo fatto una lista delle top 5 aziende in cui avrei voluto lavorare e che offrivano posizioni in linea con il mio percorso formativo e con gli interessi che avevo maturato durante gli studi.

Perciò mandai il mio curriculum, insieme ad una lettera motivazionale ed il resto è storia. Dopo un primo colloquio telefonico conoscitivo, la selezione si è svolta in tre fasi: il primo incontro è stato con il responsabile della selezione esterna, poi con il mio responsabile diretto e infine con il direttore dell’area in cui lavoro.

Di cosa ti occupi in qualità di Reinsurance Actuarial Analyst in UnipolSai?


Lavoro nell’ufficio attuariale della Riassicurazione di UnipolSai e mi occupo di sostenere i processi che portano al rinnovo e alle modifiche delle strutture dei trattati di riassicurazione.

Per capire meglio le mie attività però voglio spiegarvi cos’è la riassicurazione, bisogna sapere infatti che l’entità del rischio assicurato risulta spesso per le compagnie di assicurazione sproporzionata alla propria capacità finanziaria/patrimoniale e per questa ragione, le stesse effettuano il trasferimento di una parte dei rischi attraverso strumenti di distribuzione del rischio che consentano un ridimensionamento della propria esposizione.

E qui entra in gioco la Riassicurazione. Nel mio ruolo, in particolare, mi occupo di produrre analisi attuariali e statistiche per fornire un quadro chiaro dei nostri rischi e per supportare il management nelle decisioni. Inoltre insieme al mio team partecipiamo alle varie fasi di negoziazione con Riassicuratori e Broker.


Nella nostra community composta da 500.000 utenti, ci sono numerosi studenti e giovani laureati che provengono dal tuo stesso corso di studi. Che consiglio ti senti di dare a coloro che stanno per entrare nel mondo del lavoro?


Darei queste tre dritte: innanzitutto consiglierei prima di buttarsi nel mondo del lavoro di fare un piccolo passo “indietro” per fare chiarezza su quali temi, toccati durante gli studi, vi hanno intrigato e vi hanno entusiasmato e fatto venire voglia di approfondire, poi ricercate informazioni su aziende che vi interessano e sono in linea con i vostri valori più importanti, fare application a caso senza aver prima definito un obiettivo preciso penso sia la strada più veloce all’insoddisfazione nel proprio lavoro.

Il secondo consiglio è: investite sul vostro profilo Linkedin! Vedo ancora troppi giovani trascurare la sua importanza visto che oltre il 95% dei recruiter utilizza questa piattaforma regolarmente per trovare i candidati.

 Ed infine mettetevi in gioco e costruitevi un vostro network perché come dicono gli americani “your network is your net worth”.


Sei un recruiter? Scopri come digitalizzare le strategie di employer branding e recruiting della tua azienda grazia a tutored. Attrai e assumi giovani talenti: scopri Tutored Business.

L'esperienza di Fiorda nel mondo delle Assicurazioni


Tutored è il punto di incontro tra studenti, giovani laureati e aziende. All’interno della nostra piattaforma, i membri hanno la possibilità di scoprire gli sbocchi lavorativi in base al loro percorso di studi, conoscere grandi aziende e candidarsi alle numerose opportunità di stage, lavoro e graduate program. La nostra community è formata da giovani uniti dall'ambizione. Su Tutored, raccontiamo le loro storie ed esperienze, con l'obiettivo di ispirare i più giovani e dare un'idea concreta del mondo del lavoro.

In quale università hai studiato e quale percorso di studi hai scelto? 


Ho studiato all'Università di Bologna prima nella triennale in Scienze Statistiche e poi proseguendo con la magistrale in Quantitative Finance, indirizzo internazionale interamente insegnato in inglese, dove all'ultimo anno mi sono specializzata in Advanced Methods of Insurance.

Ho poi continuato il mio percorso formativo con un corso specialistico post-laurea in Scienze Attuariali presso l'Università di Firenze.


Quanto è importante, secondo te, un'esperienza di studio all'estero?


Durante gli anni di studio ho fatto diverse esperienze all'estero: l'Erasmus in Estonia presso l'Università di Tartu, la Summer School a Shanghai presso la Fudan University e un tirocinio a Budapest in Unicredit.

Penso che sia fondamentale al giorno d'oggi fare un'esperienza all'estero, perché ti permette di metterti alla prova, uscire dalla tua zona di comfort e perfezionare l'uso della lingua inglese. Fare questo tipo di esperienza richiede flessibilità, resilienza, indipendenza e capacità di adattarsi a sistemi e strutture nuove: sono skills di grande valore se trasferite poi nel posto di lavoro. 

Inoltre, con la globalizzazione del mercato del lavoro un'esperienza all'estero nel proprio curriculum diventa un must e una mancanza di questo tipo può portare ad essere esclusi da molte opportunità.


Quale attività extra-universitaria pensi sia stata davvero importante per la tua carriera? Un consiglio che daresti a chi sta studiando in questo momento?


Ho fatto davvero tante attività extra-curriculari durante i miei studi universitari, e penso che ognuna a suo modo mi abbia dato qualcosa in più nell’affrontare poi il mondo del lavoro.

In particolare l'esperienza in AIESEC iniziata in Italia e continuata in Estonia mi ha permesso di mettermi in gioco in un ambiente sicuro: è stata una palestra di carriera dove ho potuto mettere alla prova le mie capacità di lavorare in team, fare presentazioni ad un pubblico, fare networking con i partner aziendali, rafforzare le mie doti di leadership e tanto altro…un’esperienza che mi ha permesso di avere una migliore consapevolezza delle mie abilità. 

Quindi, un consiglio che mi sento di dare col cuore a chi sta studiando in questo momento è quello di non concentrarsi solamente sullo studio, ma anche fare esperienze di questo tipo che ti permettano di sviluppare le cosiddette soft skills.

Infatti, anche Linkedin nel suo report ‘Global Talent Trends 2019’ ha riportato che il 92% dei responsabili alle assunzioni afferma che le soft skills sono altrettanto importanti, o più importanti, delle hard skills (competenze tecniche) e ritengo che in un mondo del lavoro, sempre più dominato dall’intelligenza artificiale e dall’automazione delle attività, è di fondamentale importanza avere delle abilità che non possono essere sostituite da una macchina.


Oggi lavori in UnipolSai: come ci sei arrivata e come si sono svolte le selezioni?


Credo ad un approccio proattivo nella ricerca del lavoro e mi ricordo che ai tempi, subito dopo la laurea avevo fatto una lista delle top 5 aziende in cui avrei voluto lavorare e che offrivano posizioni in linea con il mio percorso formativo e con gli interessi che avevo maturato durante gli studi.

Perciò mandai il mio curriculum, insieme ad una lettera motivazionale ed il resto è storia. Dopo un primo colloquio telefonico conoscitivo, la selezione si è svolta in tre fasi: il primo incontro è stato con il responsabile della selezione esterna, poi con il mio responsabile diretto e infine con il direttore dell’area in cui lavoro.

Di cosa ti occupi in qualità di Reinsurance Actuarial Analyst in UnipolSai?


Lavoro nell’ufficio attuariale della Riassicurazione di UnipolSai e mi occupo di sostenere i processi che portano al rinnovo e alle modifiche delle strutture dei trattati di riassicurazione.

Per capire meglio le mie attività però voglio spiegarvi cos’è la riassicurazione, bisogna sapere infatti che l’entità del rischio assicurato risulta spesso per le compagnie di assicurazione sproporzionata alla propria capacità finanziaria/patrimoniale e per questa ragione, le stesse effettuano il trasferimento di una parte dei rischi attraverso strumenti di distribuzione del rischio che consentano un ridimensionamento della propria esposizione.

E qui entra in gioco la Riassicurazione. Nel mio ruolo, in particolare, mi occupo di produrre analisi attuariali e statistiche per fornire un quadro chiaro dei nostri rischi e per supportare il management nelle decisioni. Inoltre insieme al mio team partecipiamo alle varie fasi di negoziazione con Riassicuratori e Broker.


Nella nostra community composta da 500.000 utenti, ci sono numerosi studenti e giovani laureati che provengono dal tuo stesso corso di studi. Che consiglio ti senti di dare a coloro che stanno per entrare nel mondo del lavoro?


Darei queste tre dritte: innanzitutto consiglierei prima di buttarsi nel mondo del lavoro di fare un piccolo passo “indietro” per fare chiarezza su quali temi, toccati durante gli studi, vi hanno intrigato e vi hanno entusiasmato e fatto venire voglia di approfondire, poi ricercate informazioni su aziende che vi interessano e sono in linea con i vostri valori più importanti, fare application a caso senza aver prima definito un obiettivo preciso penso sia la strada più veloce all’insoddisfazione nel proprio lavoro.

Il secondo consiglio è: investite sul vostro profilo Linkedin! Vedo ancora troppi giovani trascurare la sua importanza visto che oltre il 95% dei recruiter utilizza questa piattaforma regolarmente per trovare i candidati.

 Ed infine mettetevi in gioco e costruitevi un vostro network perché come dicono gli americani “your network is your net worth”.


Sei un recruiter? Scopri come digitalizzare le strategie di employer branding e recruiting della tua azienda grazia a tutored. Attrai e assumi giovani talenti: scopri Tutored Business.