Published at 06 May 2021
Published at 06 May 2021
Tutored incontra Marta, HR in Rai

Tutored incontra Marta, HR in Rai


Lavorare per la televisione è un'aspirazione di molti. Quale persona migliore a cui chiedere, di chi lavora in Rai? La storia di Marta, Risorse Umane e Organizzazione in Rai

Tutored è il punto di incontro tra studenti, giovani laureati e aziende. All’interno della nostra piattaforma, i membri hanno la possibilità di scoprire gli sbocchi lavorativi in base al loro percorso di studi, conoscere grandi aziende e candidarsi alle numerose opportunità di stage, lavoro e graduate program. La nostra community è formata da giovani uniti dall'ambizione. Su Tutored, raccontiamo le loro storie ed esperienze, con l'obiettivo di ispirare i più giovani e dare un'idea concreta del mondo del lavoro.

 

In quale università hai studiato e quale percorso di studi hai scelto? Quanto è importante secondo te fare un'esperienza di studi all'estero?

Dopo aver conseguito la Laurea Triennale in Economia, Finanza e Diritto per la gestione di impresa presso l’Università “La Sapienza” di Roma, ho proseguito gli studi nello stesso Ateneo frequentando la Magistrale in Management delle imprese, Curriculum Marketing. Mi sono laureata a pieni voti nel 2017 e a breve mi iscriverò ad un Master in Marketing, più per passione che per necessità lavorative. Il mio sogno è sempre stato quello di ricoprire ruoli dirigenziali in una grande Corporate, quindi Economia è sempre stata la prima scelta. 

Sinceramente ancora oggi rimpiango di non aver mai studiato fuori dall’Italia. Sono certa che sarebbe stata una esperienza altamente formativa, nonché la più rapida ed efficace per imparare delle lingue straniere ad oggi essenziali nel mondo del lavoro. In generale, le aziende valutano positivamente questi percorsi, specialmente se svolti in Triennale. Nel mio specifico caso però, il fatto che abbia lavorato in una Startup al fine della stesura della Tesi di Laurea Magistrale, ai colloqui è sempre stato valutato più positivamente rispetto all’eventuale Erasmus che avrei potuto fare.

 

Fitprime: come hai conosciuto questa realtà, e di cosa ti sei occupata?

Durante l’ultimo anno di Università mi resi conto del fatto che prendere buoni voti non sarebbe bastato per approcciare nel modo migliore al mondo del lavoro. Nello stesso periodo venne inaugurata a Roma Termini la sede di Luiss Enlabs, l’acceleratore di LVenture Group. Incuriosita e affascinata da questa realtà, decisi di mandare il mio CV a Fitprime una delle Startup che aveva da pochi mesi terminato il percorso di accelerazione, e che rappresentava la realtà emergente più innovativa del panorama italiano nel mondo del fitness.

Oggi, scaricando l’applicazione è possibile accedere a migliaia di centri sportivi in tutta Italia con un unico abbonamento mensile, e allenarsi anche comodamente da casa; tuttavia, quando la scelsi nel 2017 Fitprime era ancora una piccola realtà. Oltre al CEO, Matteo Musa e agli altri tre Co-Founders inizialmente il Team era composto solamente da altre tre o quattro giovani figure professionali. L’essere a stretto contatto con ognuna di loro mi diede l’opportunità di apprendere tantissime informazioni, sia in maniera diretta che indiretta, dal lavoro di ognuna di loro.

In quel periodo l’obiettivo di crescita della start-up era quello di acquisire centri su tutto il territorio nazionale, e difatti, passati i colloqui, iniziai a lavorare a tempo pieno come Business Developer. Mi diedero il compito di cercare e contattare i migliori centri sportivi, e proporre loro di iniziare una collaborazione con noi. Mi resi veramente conto, svolgendo questo lavoro, di quanto l’Italia sia davvero troppo lontana da certi processi di innovazione. La sfida più difficile non fu quella di cercare i giusti contatti, ma di far capire ai proprietari dei centri sportivi che Fitprime dava loro l’opportunità di acquisire gratuitamente dei nuovi clienti, che altrimenti non avrebbero mai raggiunto.

Fu una sfida, questa, che non avevo mai affrontato, e che sinceramente trovai molto ardua, ma che mi diede la possibilità di conseguire i miei obiettivi: fare una esperienza lavorativa in una startup, e scrivere la Tesi di Laurea in Performance Measurement, portando un caso di studio pratico basato sui dati raccolti. 

Ricordo quel periodo come il più bello di tutta la mia carriera universitaria ma anche come il più intenso. Ero all’ultimo anno di Magistrale, dovevo sostenere quattro esami e non potevo permettermi di andare fuori corso. Le materie dell’ultimo semestre a Economia non richiedevano l'obbligo di frequenza, quindi evitai di seguire le lezioni. Tuttavia, lavorando tutto il giorno fui costretta a studiare di notte, durante la pausa pranzo e nei week end. Furono mesi molto impegnativi, ma rifarei tutto mille volte.  

 

Successivamente, dopo una candidatura effettuata proprio su Tutored, hai lavorato per oltre un anno in BNP Paribas: che tipo di esperienza è stata?

Iniziai a lavorare come stagista presso la Direzione IT- Customer Service Improvement- del Gruppo BNP Paribas esattamente una settimana dopo la discussione della Tesi di Laurea Magistrale.

A fare la differenza durante tutte le fasi della selezione, fu proprio la precedente esperienza svolta in Fitprime.

Durante i sei mesi di Stage imparai molto e svolsi svariate mansioni come attività di indagine sui servizi IT presso la rete commerciale, creazione e pubblicazione di newsletter, aggiornamento costante della rete Intranet, produzione e montaggio di video tutorial informativi. Sapevo di essere una stagista, ma non mi sono mai sentita tale: venni inserita da subito totalmente nella vita aziendale. Ringrazio ancora oggi il mio vecchio capo per questo. 

Lo stage non era finalizzato all’assunzione, ma mi impegnai comunque molto, e ciò ebbe i suoi frutti: al termine dello stage mi proposero un contratto a tempo determinato in Direzione Operations, dove lavorai per un anno. Al termine di esso, grazie alla rete di contatti creata in BNL, tornai a lavorare presso la Direzione IT, ma questa volta come Business Analyst in Capgemini. Anche l’esperienza in consulenza, breve ma molto intensa, mi insegnò molto.

 

Oggi lavori in Rai: come hai conosciuto questa realtà, e di cosa ti occupi all'interno della Direzione Risorse Umane? 


Attualmente lavoro in Rai presso la Direzione Risorse Umane e Organizzazione, e mi occupo di Amministrazione. Prima del COVID-19 capitava anche di andare a lavorare in Produzione e spero di poterci tornare presto. Sono molto orgogliosa di far parte di questo grandissimo gruppo. Ho sempre desiderato lavorarci. La Rai è un’azienda molto vasta e offre tantissime opportunità. Inoltre, ci lavorava mio padre; per me ha un grande valore affettivo. 

 

Quali sono le differenze tra lavorare in una startup rispetto a grandi realtà come BNP Paribas e Rai?


Lavorare in una Startup è davvero stimolante. L’ambiente è innovativo e colmo di giovani talentuosi e ambiziosi. Una persona curiosa e motivata qui può imparare davvero tanto, perché c’è la possibilità di ricoprire anche più mansioni. Per esempio, in Fitprime sono sempre stati molto attenti alla Customer Care. Ogni settimana venivano stabiliti dei turni nel week-end, per mantenere attivo il servizio di assistenza clienti H24, dal lunedì alla domenica. Questo ha permesso a tutti i membri del Team di imparare a relazionarsi con i clienti, ed individuare i punti di forza e debolezza del servizio offerto così da proporre le migliori soluzione per migliorare l’applicazione. Le idee di tutti vengono ascoltate, e se ritenute valide vengono messe subito in pratica! In questo ambito la Laurea conta poco o niente, l’esperienza e le soft skills, tutto. Si sbaglia, si impara e si cresce insieme.

Tutti hanno voce in capitolo, e possono proporre le loro soluzioni. Nelle grandi aziende questo spesso non avviene, perché conta molto l'altezza del ruolo che si ricopre: far sentire la propria voce è molto più complicato, se non si ricoprono ruoli come funzionari o dirigenti. In quest'ambiente, si tende dunque a fare solo bene il proprio lavoro, ma ciò non consente di avere una visione a 360° del settore di appartenenza.

Uno dei vantaggi di queste realtà è sicuramente una maggiore stabilità, specialmente economica; infatti realtà più grandi come BNL e Rai offrono percorsi di carriera in certi casi molto lenti, ma ben definiti, oltre alla possibilità di imparare da persone esperte che svolgono il tuo lavoro da anni. Se quest’ultimo dovesse a lungo andare risultare monotono, c'è la possibilità di cambiare mansione, o anche città, senza lasciare l'azienda; anche se potrebbero volerci anni. Inoltre, l’ambiente è sicuramente molto meno stressante, così come gli orari di lavoro. Se lavori in una Startup che ha appena concluso il percorso di accelerazione, non ci sono orari di lavoro o veri e propri giorni di ferie. Lavorare in grandi aziende dopo aver fatto esperienze come la mia all’inizio può sembrare meno stimolante, ma in realtà non è così. Oggi si punta molto sulla formazione e sulla crescita individuale.

Se si ha il coraggio di chiedere e di farsi avanti anche in realtà così grandi, è possibile fare tante esperienze diverse. In Rai, per esempio, essendo inquadrata come impiegata lavoro negli uffici della sede centrale di Roma, ma il mio desiderio di conoscere l’azienda anche da altri punti di vista mi ha spinta a propormi per fare degli straordinari in produzione nei programmi TV, e sono stata subito accontentata. 

 

Nella nostra community di oltre 500.000 utenti ci sono molto studenti e giovani laureati che vorrebbero lavorare nel tuo stesso ambito: un consiglio che daresti a chi vorrebbe seguire la tua strada?


Sicuramente non limitarsi solo a studiare. È necessario prendere una Laurea, specialmente se avete l’ambizione di fare carriera, ma dovete anche sperimentare, sin da subito. Nessuno si aspetta che sappiate lavorare appena usciti dall’università; ma che siate curiosi, ambiziosi, grintosi e abbiate tanta voglia di lavorare, quello sì. Se il vostro sogno è di entrare in Rai tenete sempre sotto occhio gli annunci di eventuali concorsi, e nel frattempo cercate di fare esperienze di qualsiasi genere in aziende dello stesso settore, così da avere qualche (decisivo) punto in più in fase di selezione. 


Sei un recruiter? Scopri come digitalizzare le strategie di employer branding e recruiting della tua azienda grazie a tutored. Attrai e assumi giovani talenti: scopri Tutored Business.

Lavorare per la televisione è un'aspirazione di molti. Quale persona migliore a cui chiedere, di chi lavora in Rai? La storia di Marta, Risorse Umane e Organizzazione in Rai

Tutored è il punto di incontro tra studenti, giovani laureati e aziende. All’interno della nostra piattaforma, i membri hanno la possibilità di scoprire gli sbocchi lavorativi in base al loro percorso di studi, conoscere grandi aziende e candidarsi alle numerose opportunità di stage, lavoro e graduate program. La nostra community è formata da giovani uniti dall'ambizione. Su Tutored, raccontiamo le loro storie ed esperienze, con l'obiettivo di ispirare i più giovani e dare un'idea concreta del mondo del lavoro.

 

In quale università hai studiato e quale percorso di studi hai scelto? Quanto è importante secondo te fare un'esperienza di studi all'estero?

Dopo aver conseguito la Laurea Triennale in Economia, Finanza e Diritto per la gestione di impresa presso l’Università “La Sapienza” di Roma, ho proseguito gli studi nello stesso Ateneo frequentando la Magistrale in Management delle imprese, Curriculum Marketing. Mi sono laureata a pieni voti nel 2017 e a breve mi iscriverò ad un Master in Marketing, più per passione che per necessità lavorative. Il mio sogno è sempre stato quello di ricoprire ruoli dirigenziali in una grande Corporate, quindi Economia è sempre stata la prima scelta. 

Sinceramente ancora oggi rimpiango di non aver mai studiato fuori dall’Italia. Sono certa che sarebbe stata una esperienza altamente formativa, nonché la più rapida ed efficace per imparare delle lingue straniere ad oggi essenziali nel mondo del lavoro. In generale, le aziende valutano positivamente questi percorsi, specialmente se svolti in Triennale. Nel mio specifico caso però, il fatto che abbia lavorato in una Startup al fine della stesura della Tesi di Laurea Magistrale, ai colloqui è sempre stato valutato più positivamente rispetto all’eventuale Erasmus che avrei potuto fare.

 

Fitprime: come hai conosciuto questa realtà, e di cosa ti sei occupata?

Durante l’ultimo anno di Università mi resi conto del fatto che prendere buoni voti non sarebbe bastato per approcciare nel modo migliore al mondo del lavoro. Nello stesso periodo venne inaugurata a Roma Termini la sede di Luiss Enlabs, l’acceleratore di LVenture Group. Incuriosita e affascinata da questa realtà, decisi di mandare il mio CV a Fitprime una delle Startup che aveva da pochi mesi terminato il percorso di accelerazione, e che rappresentava la realtà emergente più innovativa del panorama italiano nel mondo del fitness.

Oggi, scaricando l’applicazione è possibile accedere a migliaia di centri sportivi in tutta Italia con un unico abbonamento mensile, e allenarsi anche comodamente da casa; tuttavia, quando la scelsi nel 2017 Fitprime era ancora una piccola realtà. Oltre al CEO, Matteo Musa e agli altri tre Co-Founders inizialmente il Team era composto solamente da altre tre o quattro giovani figure professionali. L’essere a stretto contatto con ognuna di loro mi diede l’opportunità di apprendere tantissime informazioni, sia in maniera diretta che indiretta, dal lavoro di ognuna di loro.

In quel periodo l’obiettivo di crescita della start-up era quello di acquisire centri su tutto il territorio nazionale, e difatti, passati i colloqui, iniziai a lavorare a tempo pieno come Business Developer. Mi diedero il compito di cercare e contattare i migliori centri sportivi, e proporre loro di iniziare una collaborazione con noi. Mi resi veramente conto, svolgendo questo lavoro, di quanto l’Italia sia davvero troppo lontana da certi processi di innovazione. La sfida più difficile non fu quella di cercare i giusti contatti, ma di far capire ai proprietari dei centri sportivi che Fitprime dava loro l’opportunità di acquisire gratuitamente dei nuovi clienti, che altrimenti non avrebbero mai raggiunto.

Fu una sfida, questa, che non avevo mai affrontato, e che sinceramente trovai molto ardua, ma che mi diede la possibilità di conseguire i miei obiettivi: fare una esperienza lavorativa in una startup, e scrivere la Tesi di Laurea in Performance Measurement, portando un caso di studio pratico basato sui dati raccolti. 

Ricordo quel periodo come il più bello di tutta la mia carriera universitaria ma anche come il più intenso. Ero all’ultimo anno di Magistrale, dovevo sostenere quattro esami e non potevo permettermi di andare fuori corso. Le materie dell’ultimo semestre a Economia non richiedevano l'obbligo di frequenza, quindi evitai di seguire le lezioni. Tuttavia, lavorando tutto il giorno fui costretta a studiare di notte, durante la pausa pranzo e nei week end. Furono mesi molto impegnativi, ma rifarei tutto mille volte.  

 

Successivamente, dopo una candidatura effettuata proprio su Tutored, hai lavorato per oltre un anno in BNP Paribas: che tipo di esperienza è stata?

Iniziai a lavorare come stagista presso la Direzione IT- Customer Service Improvement- del Gruppo BNP Paribas esattamente una settimana dopo la discussione della Tesi di Laurea Magistrale.

A fare la differenza durante tutte le fasi della selezione, fu proprio la precedente esperienza svolta in Fitprime.

Durante i sei mesi di Stage imparai molto e svolsi svariate mansioni come attività di indagine sui servizi IT presso la rete commerciale, creazione e pubblicazione di newsletter, aggiornamento costante della rete Intranet, produzione e montaggio di video tutorial informativi. Sapevo di essere una stagista, ma non mi sono mai sentita tale: venni inserita da subito totalmente nella vita aziendale. Ringrazio ancora oggi il mio vecchio capo per questo. 

Lo stage non era finalizzato all’assunzione, ma mi impegnai comunque molto, e ciò ebbe i suoi frutti: al termine dello stage mi proposero un contratto a tempo determinato in Direzione Operations, dove lavorai per un anno. Al termine di esso, grazie alla rete di contatti creata in BNL, tornai a lavorare presso la Direzione IT, ma questa volta come Business Analyst in Capgemini. Anche l’esperienza in consulenza, breve ma molto intensa, mi insegnò molto.

 

Oggi lavori in Rai: come hai conosciuto questa realtà, e di cosa ti occupi all'interno della Direzione Risorse Umane? 


Attualmente lavoro in Rai presso la Direzione Risorse Umane e Organizzazione, e mi occupo di Amministrazione. Prima del COVID-19 capitava anche di andare a lavorare in Produzione e spero di poterci tornare presto. Sono molto orgogliosa di far parte di questo grandissimo gruppo. Ho sempre desiderato lavorarci. La Rai è un’azienda molto vasta e offre tantissime opportunità. Inoltre, ci lavorava mio padre; per me ha un grande valore affettivo. 

 

Quali sono le differenze tra lavorare in una startup rispetto a grandi realtà come BNP Paribas e Rai?


Lavorare in una Startup è davvero stimolante. L’ambiente è innovativo e colmo di giovani talentuosi e ambiziosi. Una persona curiosa e motivata qui può imparare davvero tanto, perché c’è la possibilità di ricoprire anche più mansioni. Per esempio, in Fitprime sono sempre stati molto attenti alla Customer Care. Ogni settimana venivano stabiliti dei turni nel week-end, per mantenere attivo il servizio di assistenza clienti H24, dal lunedì alla domenica. Questo ha permesso a tutti i membri del Team di imparare a relazionarsi con i clienti, ed individuare i punti di forza e debolezza del servizio offerto così da proporre le migliori soluzione per migliorare l’applicazione. Le idee di tutti vengono ascoltate, e se ritenute valide vengono messe subito in pratica! In questo ambito la Laurea conta poco o niente, l’esperienza e le soft skills, tutto. Si sbaglia, si impara e si cresce insieme.

Tutti hanno voce in capitolo, e possono proporre le loro soluzioni. Nelle grandi aziende questo spesso non avviene, perché conta molto l'altezza del ruolo che si ricopre: far sentire la propria voce è molto più complicato, se non si ricoprono ruoli come funzionari o dirigenti. In quest'ambiente, si tende dunque a fare solo bene il proprio lavoro, ma ciò non consente di avere una visione a 360° del settore di appartenenza.

Uno dei vantaggi di queste realtà è sicuramente una maggiore stabilità, specialmente economica; infatti realtà più grandi come BNL e Rai offrono percorsi di carriera in certi casi molto lenti, ma ben definiti, oltre alla possibilità di imparare da persone esperte che svolgono il tuo lavoro da anni. Se quest’ultimo dovesse a lungo andare risultare monotono, c'è la possibilità di cambiare mansione, o anche città, senza lasciare l'azienda; anche se potrebbero volerci anni. Inoltre, l’ambiente è sicuramente molto meno stressante, così come gli orari di lavoro. Se lavori in una Startup che ha appena concluso il percorso di accelerazione, non ci sono orari di lavoro o veri e propri giorni di ferie. Lavorare in grandi aziende dopo aver fatto esperienze come la mia all’inizio può sembrare meno stimolante, ma in realtà non è così. Oggi si punta molto sulla formazione e sulla crescita individuale.

Se si ha il coraggio di chiedere e di farsi avanti anche in realtà così grandi, è possibile fare tante esperienze diverse. In Rai, per esempio, essendo inquadrata come impiegata lavoro negli uffici della sede centrale di Roma, ma il mio desiderio di conoscere l’azienda anche da altri punti di vista mi ha spinta a propormi per fare degli straordinari in produzione nei programmi TV, e sono stata subito accontentata. 

 

Nella nostra community di oltre 500.000 utenti ci sono molto studenti e giovani laureati che vorrebbero lavorare nel tuo stesso ambito: un consiglio che daresti a chi vorrebbe seguire la tua strada?


Sicuramente non limitarsi solo a studiare. È necessario prendere una Laurea, specialmente se avete l’ambizione di fare carriera, ma dovete anche sperimentare, sin da subito. Nessuno si aspetta che sappiate lavorare appena usciti dall’università; ma che siate curiosi, ambiziosi, grintosi e abbiate tanta voglia di lavorare, quello sì. Se il vostro sogno è di entrare in Rai tenete sempre sotto occhio gli annunci di eventuali concorsi, e nel frattempo cercate di fare esperienze di qualsiasi genere in aziende dello stesso settore, così da avere qualche (decisivo) punto in più in fase di selezione. 


Sei un recruiter? Scopri come digitalizzare le strategie di employer branding e recruiting della tua azienda grazie a tutored. Attrai e assumi giovani talenti: scopri Tutored Business.