Pubblicato il 27 Jul 2020
Pubblicato il 27 Jul 2020
Come funziona un apprendistato professionalizzante?

Come funziona un apprendistato professionalizzante?


Come funziona un apprendistato professionalizzante?


L’apprendistato è una tipologia di contratto che prevede assieme all’attività lavorativa anche una formazione on the job della risorsa. Il fine ultimo del contratto di apprendistato è quello di facilitare l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro.

L’apprendistato professionalizzante è solo una delle tre tipologie di cui si compone questo contratto. Ma come si configura esattamente? Quali sono le sue caratteristiche principali?


Come funziona e a chi si rivolge l’apprendistato professionalizzante


Il contratto di apprendistato è un contratto di lavoro a tempo indeterminato. La differenza rispetto agli altri contratti di lavoro è che in questo caso il datore deve garantire non solo la retribuzione, ma anche che il lavoratore acquisisca competenze professionali specifiche.

Possono essere assunti sia in settori pubblici che privati i giovani d’età compresa tra i 18 e 29 anni. Si rivolge invece anche ai ragazzi che hanno compiuto 17 anni se sono in possesso di qualifica triennale di istruzione e formazione professionale IeFP.

La formazione impartita si di divide in due parti distinte:

120 ore di formazione base e trasversale, completamente erogata dalle Regioni. Questa formazione è finalizzata all’acquisizione delle competenze base comuni a tutti i lavoratori, qualsiasi sia il campo d’impiego.

Formazione professionalizzante, specifica rispetto al lavoro svolto. Viene erogata direttamente dall’impresa presso cui l’attività si svolge.


Le aziende possono decidere di occuparsi autonomamente della formazione di base. Tuttavia, bisogna che rispetti alcuni punti fondamentali:

– Deve svolgersi secondo il PFI, Piano Formativo Individuale

– Monitorata e registrata del libretto formativo

– Deve essere garantita dal tutore o dal referente aziendale

– Deve essere svolta in un momento diverso da quello della produzione di beni e servizi

Completate le 120 ore di formazione di base, la risorsa acquisisce le competenze sulla disciplina, la sicurezza, le pari opportunità e la gestione dei rapporti interpersonali sul posto di lavoro.


Apprendistato professionalizzante: retribuzione e durata


La durata dell’apprendistato è regolata dal CCNL. Tuttavia, non può essere maggiore di tre anni e minore di sei mesi (cinque nel caso degli artigiani). Anche la retribuzione è regolata dal CCNL. Rispetto all’apprendistato per la qualifica professionale, nel caso di quello professionalizzante è previsto uno stipendio vero e proprio e non solo un’indennità mensile. L’ammontare dello stipendio si aggira tra il 60% dello stipendio di un altro lavoratore dello stesso livello ma con un altro contratto.


Ferie, contributi e malattia


Essendo un reale contratto di lavoro, agli apprendisti vengono riconosciute le tutele riconosciute a ogni lavoratore. Un apprendista gode quindi di assicurazione contro gli infortuni e gli incidenti, indennità di malattia, maternità, assegni familiari e l’indennità di disoccupazione NASPI. I contributi da versare sono ridotti e le ferie ammontano a quattro settimane l’anno.


Tutored è il punto di incontro tra studenti, neolaureati e aziende. Entra nella community di tutored per esplorare tutte le opportunità di stage, lavoro e graduate program in linea con i tuoi studi, leggere i consigli dei recruiter delle aziende attive su tutored per prepararti al meglio al tuo prossimo colloquio. 

Come funziona un apprendistato professionalizzante?


L’apprendistato è una tipologia di contratto che prevede assieme all’attività lavorativa anche una formazione on the job della risorsa. Il fine ultimo del contratto di apprendistato è quello di facilitare l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro.

L’apprendistato professionalizzante è solo una delle tre tipologie di cui si compone questo contratto. Ma come si configura esattamente? Quali sono le sue caratteristiche principali?


Come funziona e a chi si rivolge l’apprendistato professionalizzante


Il contratto di apprendistato è un contratto di lavoro a tempo indeterminato. La differenza rispetto agli altri contratti di lavoro è che in questo caso il datore deve garantire non solo la retribuzione, ma anche che il lavoratore acquisisca competenze professionali specifiche.

Possono essere assunti sia in settori pubblici che privati i giovani d’età compresa tra i 18 e 29 anni. Si rivolge invece anche ai ragazzi che hanno compiuto 17 anni se sono in possesso di qualifica triennale di istruzione e formazione professionale IeFP.

La formazione impartita si di divide in due parti distinte:

120 ore di formazione base e trasversale, completamente erogata dalle Regioni. Questa formazione è finalizzata all’acquisizione delle competenze base comuni a tutti i lavoratori, qualsiasi sia il campo d’impiego.

Formazione professionalizzante, specifica rispetto al lavoro svolto. Viene erogata direttamente dall’impresa presso cui l’attività si svolge.


Le aziende possono decidere di occuparsi autonomamente della formazione di base. Tuttavia, bisogna che rispetti alcuni punti fondamentali:

– Deve svolgersi secondo il PFI, Piano Formativo Individuale

– Monitorata e registrata del libretto formativo

– Deve essere garantita dal tutore o dal referente aziendale

– Deve essere svolta in un momento diverso da quello della produzione di beni e servizi

Completate le 120 ore di formazione di base, la risorsa acquisisce le competenze sulla disciplina, la sicurezza, le pari opportunità e la gestione dei rapporti interpersonali sul posto di lavoro.


Apprendistato professionalizzante: retribuzione e durata


La durata dell’apprendistato è regolata dal CCNL. Tuttavia, non può essere maggiore di tre anni e minore di sei mesi (cinque nel caso degli artigiani). Anche la retribuzione è regolata dal CCNL. Rispetto all’apprendistato per la qualifica professionale, nel caso di quello professionalizzante è previsto uno stipendio vero e proprio e non solo un’indennità mensile. L’ammontare dello stipendio si aggira tra il 60% dello stipendio di un altro lavoratore dello stesso livello ma con un altro contratto.


Ferie, contributi e malattia


Essendo un reale contratto di lavoro, agli apprendisti vengono riconosciute le tutele riconosciute a ogni lavoratore. Un apprendista gode quindi di assicurazione contro gli infortuni e gli incidenti, indennità di malattia, maternità, assegni familiari e l’indennità di disoccupazione NASPI. I contributi da versare sono ridotti e le ferie ammontano a quattro settimane l’anno.


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