Blue Ocean Finance

Pubblicato il 17 May 2019
Pubblicato il 17 May 2019
FINANCIAL PLAN: COSA NON FARE

FINANCIAL PLAN: COSA NON FARE


L’insieme delle scelte di investimento finanziario che riflettono gli obiettivi di vita dell’investitore, definizione seppur sintetica ma apparentemente esaustiva di Financial Plan. Documento divenuto necessario per ogni tipo di investimento o semplicemente per una pianificazione finanziaria di ogni tipologia di impresa, dalla startup alla grande impresa, trasversalmente in ogni settore di mercato.

Non esiste un metodo corretto o un modello base da cui partire, esistono anche diversi software che assistono l’imprenditore durante l’intera fase di pianificazione, eppure secondo tanti operatori del settore e tanti imprenditori non vi è soluzione certa. Di seguito proviamo ad elencare alcuni aspetti che possono essere evitati per non incorrere in errori e/o sviste che potrebbero rivelarsi fatali soprattutto per il mondo startup.

  • Insabbiare problemi: sono tante le startup che provano, il più delle volte inconsciamente, a nascondere i problemi che dovranno affrontare soprattutto nella fase iniziale della loro attività. Gli investitori sono soliti, prima di ogni investimento, eseguire una due diligence, in caso negativo non ci sarà alcun accordo e il brand perde punti prima ancora di cominciare.
  • Cash Flow: tasto dolente per i modelli finanziari delle startup. Capire nel dettaglio la struttura dei costi, permette ai founder di analizzare il financial need. Soprattutto se ci riferiamo al B2B in cui i giorni di incasso son ben lontani dalla data di fatturazione.
  • Costi sottostimati. Variabili non considerate rendono poco credibile il progetto agli occhi degli investitori, capita molto, a volte troppo spesso, stimare i costi superficialmente. Inoltre, si rischia di incorrere in spiacevoli periodi quando i costi non stimati si presentano dopo pochi mesi di vita della startup.
  • Net Profit: troppi founders puntano la loro attenzione sul net profit, credendo che sia il valore chiave da considerare. Profitti con crescita esponenziale, non considerando le metriche/KPI di fondamentale importanza, che variano di business in business.

L’insieme delle scelte di investimento finanziario che riflettono gli obiettivi di vita dell’investitore, definizione seppur sintetica ma apparentemente esaustiva di Financial Plan. Documento divenuto necessario per ogni tipo di investimento o semplicemente per una pianificazione finanziaria di ogni tipologia di impresa, dalla startup alla grande impresa, trasversalmente in ogni settore di mercato.

Non esiste un metodo corretto o un modello base da cui partire, esistono anche diversi software che assistono l’imprenditore durante l’intera fase di pianificazione, eppure secondo tanti operatori del settore e tanti imprenditori non vi è soluzione certa. Di seguito proviamo ad elencare alcuni aspetti che possono essere evitati per non incorrere in errori e/o sviste che potrebbero rivelarsi fatali soprattutto per il mondo startup.

  • Insabbiare problemi: sono tante le startup che provano, il più delle volte inconsciamente, a nascondere i problemi che dovranno affrontare soprattutto nella fase iniziale della loro attività. Gli investitori sono soliti, prima di ogni investimento, eseguire una due diligence, in caso negativo non ci sarà alcun accordo e il brand perde punti prima ancora di cominciare.
  • Cash Flow: tasto dolente per i modelli finanziari delle startup. Capire nel dettaglio la struttura dei costi, permette ai founder di analizzare il financial need. Soprattutto se ci riferiamo al B2B in cui i giorni di incasso son ben lontani dalla data di fatturazione.
  • Costi sottostimati. Variabili non considerate rendono poco credibile il progetto agli occhi degli investitori, capita molto, a volte troppo spesso, stimare i costi superficialmente. Inoltre, si rischia di incorrere in spiacevoli periodi quando i costi non stimati si presentano dopo pochi mesi di vita della startup.
  • Net Profit: troppi founders puntano la loro attenzione sul net profit, credendo che sia il valore chiave da considerare. Profitti con crescita esponenziale, non considerando le metriche/KPI di fondamentale importanza, che variano di business in business.