Capgemini Engineering

Pubblicato il 09 Oct 2020
Pubblicato il 09 Oct 2020
Benvenuto a bordo!

Benvenuto a bordo!


“Benvenuto a bordo!” è questo il leitmotiv che ci ha spinto tanti anni fa a creare un processo di onboarding che facesse sentire subito il neoassunto a casa e al posto giusto! Cosa fa sentire un neocollega integrato in una nuova realtà? La conoscenza! Se conosco, più facilmente mi inserirò all’interno della mia azienda, più facilmente saprò quali opportunità poter cogliere e cosa poter offrire. Ed è questo il fil rouge che è alla base del nostro processo di onboarding che ha l’obiettivo proprio di favorire l’inserimento dei neo dipendenti durante i primi mesi di vita in Altran. Tale processo rappresenta, infatti, un momento fondamentale di conoscenza tra il neoassunto e l’azienda e che, attraverso diversi step, nel corso di 6 mesi, favorisce e facilita:

- la conoscenza della cultura, valori, processi e strumenti aziendali
- la costruzione della propria rete di relazioni sia all’interno di Altran sia del cliente
- la creazione del senso di appartenenza 


Scopriamo come funziona concretamente il processo di integrazione in Altran attraverso le parole di due colleghe: Annunziata Didonna, assunta nel gennaio 2020, e Marta Carbonaro, la sua Buddy, entrambe della Divisione FPS (Finance and Public Services) di Altran Italia.

Intervista ad Annunziata

Com’è stato il tuo ingresso in Altran e che percezione hai avuto del processo di integrazione messo a punto dall’azienda?

A: Opero in ambito Credit Risk presso uno dei più grandi gruppi bancari italiani. Il mio ingresso in Altran è stato molto positivo e ha confermato l’idea che mi ero fatta della società già nel processo di selezione. Fin da subito sono stata accolta in un ambiente estremamente professionale, dinamico e stimolante ma soprattutto rispettoso delle persone e delle loro capacità e propensioni. Ho apprezzato molto il fatto che il mio primo giorno sia stato ben organizzato e strutturato. Sono stata accolta dalla mia manager che mi ha fornito una breve overview generale di Altran, le differenti aree, i principali progetti e clienti e i differenti percorsi di crescita, tematiche tutte affrontate nuovamente e dettagliatamente negli incontri successivi con la mia buddy, durante il processo di integrazione. Ritengo il processo di onboarding un approccio corretto e uno strumento importante per fornire l’opportunità di comprendere tutti i processi aziendali, le metodologie e l’organizzazione degli stessi. Questo è fondamentale per aiutare le nuove risorse a comprendere il proprio posizionamento all’interno del ‘ciclo aziendale’ e l’importanza del proprio lavoro. 

Che cosa ti è stato trasmesso da Marta durante il tuo processo di integrazione e qual è il consiglio che ti è stato più utile in questi mesi?

A: Durante il processo di onboarding Marta mi ha trasmesso in modo ancora più chiaro la certezza che Altran è una società di persone che pone la crescita delle proprie risorse come cardine su cui basare il proprio sviluppo e la propria professionalità aziendale. Marta non ha mai mancato di sottolineare un punto che reputo fondamentale: ricordare sempre di far parte di un grande gruppo, presente e pronto a supportarmi, di fare sempre riferimento ai colleghi con più esperienza e ai propri responsabili non solo per la risoluzione di eventuali problematiche ma per acquisire nuove skills e nuove competenze utili per la mia crescita professionale. Questo concetto rischia di passare in secondo piano, soprattutto nel momento in cui il proprio lavoro non si svolge in sede ma a stretto contatto con il cliente.

A tuo parere qual è il valore della presenza di una figura come il “buddy” nel processo di integrazione aziendale?

A: Sono fortemente convinta che il processo di onboarding non avrebbe la stessa efficacia se non fosse guidato dalla figura del buddy. Il processo di integrazione deve attraversare, per forza di cose, un arco temporale abbastanza lungo e avere una figura di riferimento è indispensabile per capire dove si è arrivati e sentirsi parte di una grande realtà che, a primo impatto, potrebbe sembrare complessa e, di conseguenza, avulsa e distante dalla propria figura professionale. Il buddy e il processo di onboarding sono di sicuro imprescindibili per comprendere che Altran è il luogo giusto per essere valorizzati per quello che facciamo e per quello che ci piace.

Intervista a Marta

 

Come vivi il tuo ruolo di “buddy” in azienda e come ti sei preparata per svolgerlo nel modo più efficace?

M: Il ruolo di “buddy” è una responsabilità: durante il percorso di onboarding, per il neossunto sei la figura che rappresenta la società con cui si può interfacciare più rapidamente e quella che ha la possibilità di far si che la sua esperienza sia più o meno positiva, a seconda dell’efficacia della comunicazione e del legame interpersonale instaurato. Questi aspetti sono stati sicuramente valutati da Altran che ha predisposto un apposito percorso di formazione dando spunti di riflessione importanti a tutti i nuovi “buddy”.

 

Che cosa hai trasmesso ad Annunziata durante il suo processo di integrazione e quali consigli le hai dato per vivere al meglio la sua esperienza professionale e umana in Altran? 

Spero di aver aver trasmesso ad Annunziata i valori e i principi della cultura Altran e favorito lo sviluppo del suo senso di appartenenza alla nuova società tramite la condivisione delle esperienze e il coinvolgimento nelle attività e nei processi aziendali. Il consiglio è quello di essere sempre pronti alle nuove sfide professionali mantenendo costantemente un atteggiamento costruttivo; essere curiosi e proattivi sono altri fattori importanti.

A tuo parere qual è il valore della presenza di una figura come il “buddy” nel processo di integrazione aziendale?

Il “buddy” è una figura che permette di sentirsi subito parte di un gruppo. Fornendo gli strumenti per capire la società, la struttura e i processi aziendali, permette di eliminare tutti i timori e le ansie che si creano, magari anche inconsciamente, quando si affronta una nuova esperienza lavorativa (che a volte è anche la prima esperienza nel mondo del lavoro). Questa tensione potrebbe avere un impatto negativo sia sull’esperienza del singolo sia sul lavoro del team. Creare un clima più leggero e rilassato favorisce l’integrazione

 

 

___ T.O.P. – Talent Oriented People ___

Provengono da tutta Italia e da differenti ruoli aziendali, sono curiosi, ambiziosi e motivati e fanno parte di un programma esclusivo di valorizzazione e di sviluppo professionale e personale: sono i T.O.P. – Talent Oriented People, cioè i migliori talenti di Altran Italia.

Il programma, che ha la durata di 2 anni e coinvolge 100 dipendenti junior e senior, ha l’obiettivo di fornire gli strumenti adeguati per potenziare il talento.

Corsi di formazione su competenze tecniche e trasversali, percorsi di crescita ad hoc, incontri con il Top Management, plenarie con attività di team building sono solo alcune delle attività specifiche dedicate ai T.O.P.

Inoltre, in qualità di ambassador, i nostri talenti hanno l’opportunità di partecipare non solo ad eventi tecnologici, ma anche ad iniziative culturali e sportive. Ecco alcune delle attività a cui hanno preso parte rappresentando Altran: Festival del cinema francese “Rendez-Vous”; competizione “12HSeries” presso l’Autodromo di Imola in cui hanno gareggiato le vetture GTi sponsorizzate da Altran; convegno sul tema della leadership a cura dell’arbitro Pierluigi Collina.

Una grande community, dunque, all’interno della quale i talenti si incontrano e dialogano per condividere e generare nuove idee, al fine di rispondere in modo innovativo al mercato, contribuendo così alla crescita dell’azienda.

Questo è l’augurio che il nostro COO e il nostro Direttore HR hanno loro rivolto: “Il valore dell’azienda sta nel valore delle persone cha lavorano al suo interno. Siate collaborativi, aperti e propositivi ai cambiamenti come fonte di crescita!”

 

“Benvenuto a bordo!” è questo il leitmotiv che ci ha spinto tanti anni fa a creare un processo di onboarding che facesse sentire subito il neoassunto a casa e al posto giusto! Cosa fa sentire un neocollega integrato in una nuova realtà? La conoscenza! Se conosco, più facilmente mi inserirò all’interno della mia azienda, più facilmente saprò quali opportunità poter cogliere e cosa poter offrire. Ed è questo il fil rouge che è alla base del nostro processo di onboarding che ha l’obiettivo proprio di favorire l’inserimento dei neo dipendenti durante i primi mesi di vita in Altran. Tale processo rappresenta, infatti, un momento fondamentale di conoscenza tra il neoassunto e l’azienda e che, attraverso diversi step, nel corso di 6 mesi, favorisce e facilita:

- la conoscenza della cultura, valori, processi e strumenti aziendali
- la costruzione della propria rete di relazioni sia all’interno di Altran sia del cliente
- la creazione del senso di appartenenza 


Scopriamo come funziona concretamente il processo di integrazione in Altran attraverso le parole di due colleghe: Annunziata Didonna, assunta nel gennaio 2020, e Marta Carbonaro, la sua Buddy, entrambe della Divisione FPS (Finance and Public Services) di Altran Italia.

Intervista ad Annunziata

Com’è stato il tuo ingresso in Altran e che percezione hai avuto del processo di integrazione messo a punto dall’azienda?

A: Opero in ambito Credit Risk presso uno dei più grandi gruppi bancari italiani. Il mio ingresso in Altran è stato molto positivo e ha confermato l’idea che mi ero fatta della società già nel processo di selezione. Fin da subito sono stata accolta in un ambiente estremamente professionale, dinamico e stimolante ma soprattutto rispettoso delle persone e delle loro capacità e propensioni. Ho apprezzato molto il fatto che il mio primo giorno sia stato ben organizzato e strutturato. Sono stata accolta dalla mia manager che mi ha fornito una breve overview generale di Altran, le differenti aree, i principali progetti e clienti e i differenti percorsi di crescita, tematiche tutte affrontate nuovamente e dettagliatamente negli incontri successivi con la mia buddy, durante il processo di integrazione. Ritengo il processo di onboarding un approccio corretto e uno strumento importante per fornire l’opportunità di comprendere tutti i processi aziendali, le metodologie e l’organizzazione degli stessi. Questo è fondamentale per aiutare le nuove risorse a comprendere il proprio posizionamento all’interno del ‘ciclo aziendale’ e l’importanza del proprio lavoro. 

Che cosa ti è stato trasmesso da Marta durante il tuo processo di integrazione e qual è il consiglio che ti è stato più utile in questi mesi?

A: Durante il processo di onboarding Marta mi ha trasmesso in modo ancora più chiaro la certezza che Altran è una società di persone che pone la crescita delle proprie risorse come cardine su cui basare il proprio sviluppo e la propria professionalità aziendale. Marta non ha mai mancato di sottolineare un punto che reputo fondamentale: ricordare sempre di far parte di un grande gruppo, presente e pronto a supportarmi, di fare sempre riferimento ai colleghi con più esperienza e ai propri responsabili non solo per la risoluzione di eventuali problematiche ma per acquisire nuove skills e nuove competenze utili per la mia crescita professionale. Questo concetto rischia di passare in secondo piano, soprattutto nel momento in cui il proprio lavoro non si svolge in sede ma a stretto contatto con il cliente.

A tuo parere qual è il valore della presenza di una figura come il “buddy” nel processo di integrazione aziendale?

A: Sono fortemente convinta che il processo di onboarding non avrebbe la stessa efficacia se non fosse guidato dalla figura del buddy. Il processo di integrazione deve attraversare, per forza di cose, un arco temporale abbastanza lungo e avere una figura di riferimento è indispensabile per capire dove si è arrivati e sentirsi parte di una grande realtà che, a primo impatto, potrebbe sembrare complessa e, di conseguenza, avulsa e distante dalla propria figura professionale. Il buddy e il processo di onboarding sono di sicuro imprescindibili per comprendere che Altran è il luogo giusto per essere valorizzati per quello che facciamo e per quello che ci piace.

Intervista a Marta

 

Come vivi il tuo ruolo di “buddy” in azienda e come ti sei preparata per svolgerlo nel modo più efficace?

M: Il ruolo di “buddy” è una responsabilità: durante il percorso di onboarding, per il neossunto sei la figura che rappresenta la società con cui si può interfacciare più rapidamente e quella che ha la possibilità di far si che la sua esperienza sia più o meno positiva, a seconda dell’efficacia della comunicazione e del legame interpersonale instaurato. Questi aspetti sono stati sicuramente valutati da Altran che ha predisposto un apposito percorso di formazione dando spunti di riflessione importanti a tutti i nuovi “buddy”.

 

Che cosa hai trasmesso ad Annunziata durante il suo processo di integrazione e quali consigli le hai dato per vivere al meglio la sua esperienza professionale e umana in Altran? 

Spero di aver aver trasmesso ad Annunziata i valori e i principi della cultura Altran e favorito lo sviluppo del suo senso di appartenenza alla nuova società tramite la condivisione delle esperienze e il coinvolgimento nelle attività e nei processi aziendali. Il consiglio è quello di essere sempre pronti alle nuove sfide professionali mantenendo costantemente un atteggiamento costruttivo; essere curiosi e proattivi sono altri fattori importanti.

A tuo parere qual è il valore della presenza di una figura come il “buddy” nel processo di integrazione aziendale?

Il “buddy” è una figura che permette di sentirsi subito parte di un gruppo. Fornendo gli strumenti per capire la società, la struttura e i processi aziendali, permette di eliminare tutti i timori e le ansie che si creano, magari anche inconsciamente, quando si affronta una nuova esperienza lavorativa (che a volte è anche la prima esperienza nel mondo del lavoro). Questa tensione potrebbe avere un impatto negativo sia sull’esperienza del singolo sia sul lavoro del team. Creare un clima più leggero e rilassato favorisce l’integrazione

 

 

___ T.O.P. – Talent Oriented People ___

Provengono da tutta Italia e da differenti ruoli aziendali, sono curiosi, ambiziosi e motivati e fanno parte di un programma esclusivo di valorizzazione e di sviluppo professionale e personale: sono i T.O.P. – Talent Oriented People, cioè i migliori talenti di Altran Italia.

Il programma, che ha la durata di 2 anni e coinvolge 100 dipendenti junior e senior, ha l’obiettivo di fornire gli strumenti adeguati per potenziare il talento.

Corsi di formazione su competenze tecniche e trasversali, percorsi di crescita ad hoc, incontri con il Top Management, plenarie con attività di team building sono solo alcune delle attività specifiche dedicate ai T.O.P.

Inoltre, in qualità di ambassador, i nostri talenti hanno l’opportunità di partecipare non solo ad eventi tecnologici, ma anche ad iniziative culturali e sportive. Ecco alcune delle attività a cui hanno preso parte rappresentando Altran: Festival del cinema francese “Rendez-Vous”; competizione “12HSeries” presso l’Autodromo di Imola in cui hanno gareggiato le vetture GTi sponsorizzate da Altran; convegno sul tema della leadership a cura dell’arbitro Pierluigi Collina.

Una grande community, dunque, all’interno della quale i talenti si incontrano e dialogano per condividere e generare nuove idee, al fine di rispondere in modo innovativo al mercato, contribuendo così alla crescita dell’azienda.

Questo è l’augurio che il nostro COO e il nostro Direttore HR hanno loro rivolto: “Il valore dell’azienda sta nel valore delle persone cha lavorano al suo interno. Siate collaborativi, aperti e propositivi ai cambiamenti come fonte di crescita!”