Prodos Consulting

Pubblicato il 26 Feb 2020
Pubblicato il 26 Feb 2020
Il progetto sociale

Il progetto sociale


Un progetto sociale è un insieme di attività coordinate che mira a raggiungere determinati obiettivi, entro un periodo di tempo limitato e con un budget definito. E' orientato a un risultato specifico, ha un inizio e una fine, quindi una durata prestabilita, e utilizza risorse professionali, strumentali e finanziarie predeterminate.

Da questa definizione emergono i vincoli che regolano un progetto sociale: l'obiettivo deve essere raggiunto entro il tempo previsto e nel rispetto dei limiti di budget.

Per questo, il monitoraggio diventa una funzione chiave nella gestione di un progetto sociale: se qualcuno dei fattori sopracitati cambia, anche gli altri ne risentiranno.

Ad esempio, se dal monitoraggio emerge un ritardo nelle attività, il tempo a disposizione è inferiore rispetto a quello che ci aspettavamo di avere per completare le attività rimanenti. Questo implica che dovrò necessariamente aumentare le ore di lavoro giornaliere delle risorse umane, se voglio raggiungere l'obiettivo in tempo. 

Il progetto sociale è una modalità operativa estremamente elastica e flessibile, capace di rispondere ai cambiamenti, con il minor spreco di risorse.

 

Lavorare a progetto ha molteplici aspetti positivi: 


- Efficacia: il progetto per definizione si fonda sulla scelta di un obiettivo specifico legato a un bisogno realistico e ciò evita il rischio di realizzare attività generiche o ripetitive. Inoltre, la progettazione implica la capacità di raggiungere l'obiettivo nei costi e nei tempi previsti, quindi senza spreco;

- Empowerment delle persone: lavorare per progetti forma al lavoro in team, permette di affinare linguaggi comuni e comprensione reciproca;

- Superamento della logica emergenziale: progettazione è sinonimo di pianificazione;

- Conservazione della memoria storica: consente di conservare la memoria storica delle diverse iniziative intraprese all'interno dell'organizzazione;

- Promozione delle attività di networking: consente di attivare collaborazioni con soggetti terzi, sviluppare partenariati e promuovere la gestione condivisa delle attività;

- Creatività e innovazione: ogni progetto è pensatoad hoc per raggiungere un determinato obiettivo, quindi nasce originale, diverso da ogni altro e incentiva le persone che lo pianificano a promuovere e studiare metodi e soluzioni mai sperimentate prima.

Per queste ragioni si diffonde sempre di più la cultura della progettazione anche tra le organizzazioni del terzo settore. Da un lato, infatti, c'è sempre di più la necessità di cogliere le opportunità economiche messe a disposizione da parte di enti pubblici e privati e dall'altra le risorse interne sono sempre più limitate, non solo in termini economici, ma anche in termini temporali e umani. Vanno, quindi, messe a frutto nel migliore dei modi, puntando sull'efficienza.

Le attività non possono essere di puro servizio assistenzialistico, in altre parole questo metodo permette loro di passare da un ruolo di supplenza e sostituzione delle inefficienze delle istituzioni a un ruolo di soggetto attivo nella programmazione e nella gestione degli interventi sul territorio

Bisogna distinguere il progetto sociale dal processo di progettazione sociale


Il progetto non è altro che il risultato del processo di progettazione, quindi da un punto di vista concettuale assume un'importanza marginale. Occorre superare la logica della centralità del progetto e mettere al centro gli interventi che consentono di valorizzare il processo di progettazione sociale, cioè tutte quelle attività utili ad assicurare una pianificazione integrata e coerente delle singole iniziative. 

 

Il processo progettuale: come si trasforma una bella idea in un progetto sostenibile, innovativo e finanziabile?

La progettazione è un processo complesso in evoluzione continua. Ogni processo ha un ciclo di vita scandito dalla consegna dei documenti e dal raggiungimento di determinati risultati la cui valutazione decide sulla possibilità di passare alla fase successiva. 

Semplifichiamo questo processo dividendo la vita del progetto in 4 fasi:

- ideazione: formulazione dell'idea progettuale, analisi preliminare del problema, studio del territorio di riferimento, definizione degli obiettivi del progetto e dei partner necessari per la realizzazione dell'intervento;

- progettazione: implica la definizione del piano dettagliato delle attività, le risorse professionali, i mezzi necessari, lo sviluppo temporale del progetto e il budget economico finanziario;

- realizzazione: parte operativa vera e propria del progetto in cui vengono realizzate tutte le attività pianificate rispetto ai vincoli temporali e finanziari prefissati in fase di progettazione;

- chiusura: dedicata alla valutazione retrospettiva del progetto e dei risultati conseguiti e caratterizzata da una serie di attività amministrative gestionali per la conclusione degli adempimenti necessari. 
 

I principi metodologici di equilibrio, circolarità ed efficacia


Equilibrio: va tenuto presente in tutti i passaggi della progettazione che sono legati da nessi di causa-effetto. Questo significa che ogni fase influenza la successiva ed è quindi necessario operare continui aggiustamenti e bilanciamenti per ottenere un sistema progettuale che sappia coniugare obiettivi, risorse, strumenti e strategie nel miglior modo possibile.

Circolarità: un buon progetto è quello in cui l'inizio coincide con la fine, nel senso che i risultati ottenuti coincidono con gli obiettivi definiti all'inizio della progettazione. 

Efficacia: il progetto deve riuscire a raggiungere gli obiettivi previsti con la migliore combinazione e il miglior utilizzo di risorse in termini di rapporti, mezzi-fini e costi-benefici. Significa che deve ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo. 

Ricordiamoci che una progettazione è buona solo se vengono rispettati tutti questi principi metodologici. A questo proposito è bene progettare in gruppo per poter usare la collaborazione di più professionalità e per poter instaurare un meccanismo virtuoso di controllo tra più soggetti.

Inoltre, prima di sottoporre  un progetto sociale a un ente finanziatore può essere utile sottoporre il progetto alla valutazione di professionisti esterni.

Un punto di vista che sia competente sul lavoro svolto ed esterno al gruppo di persone che hanno lavorato sulla progettazione è un passaggio fondamentale perché mette in risalto i pregi e i difetti del progetto, riducendo al minimo gli errori.

 

Un progetto sociale è un insieme di attività coordinate che mira a raggiungere determinati obiettivi, entro un periodo di tempo limitato e con un budget definito. E' orientato a un risultato specifico, ha un inizio e una fine, quindi una durata prestabilita, e utilizza risorse professionali, strumentali e finanziarie predeterminate.

Da questa definizione emergono i vincoli che regolano un progetto sociale: l'obiettivo deve essere raggiunto entro il tempo previsto e nel rispetto dei limiti di budget.

Per questo, il monitoraggio diventa una funzione chiave nella gestione di un progetto sociale: se qualcuno dei fattori sopracitati cambia, anche gli altri ne risentiranno.

Ad esempio, se dal monitoraggio emerge un ritardo nelle attività, il tempo a disposizione è inferiore rispetto a quello che ci aspettavamo di avere per completare le attività rimanenti. Questo implica che dovrò necessariamente aumentare le ore di lavoro giornaliere delle risorse umane, se voglio raggiungere l'obiettivo in tempo. 

Il progetto sociale è una modalità operativa estremamente elastica e flessibile, capace di rispondere ai cambiamenti, con il minor spreco di risorse.

 

Lavorare a progetto ha molteplici aspetti positivi: 


- Efficacia: il progetto per definizione si fonda sulla scelta di un obiettivo specifico legato a un bisogno realistico e ciò evita il rischio di realizzare attività generiche o ripetitive. Inoltre, la progettazione implica la capacità di raggiungere l'obiettivo nei costi e nei tempi previsti, quindi senza spreco;

- Empowerment delle persone: lavorare per progetti forma al lavoro in team, permette di affinare linguaggi comuni e comprensione reciproca;

- Superamento della logica emergenziale: progettazione è sinonimo di pianificazione;

- Conservazione della memoria storica: consente di conservare la memoria storica delle diverse iniziative intraprese all'interno dell'organizzazione;

- Promozione delle attività di networking: consente di attivare collaborazioni con soggetti terzi, sviluppare partenariati e promuovere la gestione condivisa delle attività;

- Creatività e innovazione: ogni progetto è pensatoad hoc per raggiungere un determinato obiettivo, quindi nasce originale, diverso da ogni altro e incentiva le persone che lo pianificano a promuovere e studiare metodi e soluzioni mai sperimentate prima.

Per queste ragioni si diffonde sempre di più la cultura della progettazione anche tra le organizzazioni del terzo settore. Da un lato, infatti, c'è sempre di più la necessità di cogliere le opportunità economiche messe a disposizione da parte di enti pubblici e privati e dall'altra le risorse interne sono sempre più limitate, non solo in termini economici, ma anche in termini temporali e umani. Vanno, quindi, messe a frutto nel migliore dei modi, puntando sull'efficienza.

Le attività non possono essere di puro servizio assistenzialistico, in altre parole questo metodo permette loro di passare da un ruolo di supplenza e sostituzione delle inefficienze delle istituzioni a un ruolo di soggetto attivo nella programmazione e nella gestione degli interventi sul territorio

Bisogna distinguere il progetto sociale dal processo di progettazione sociale


Il progetto non è altro che il risultato del processo di progettazione, quindi da un punto di vista concettuale assume un'importanza marginale. Occorre superare la logica della centralità del progetto e mettere al centro gli interventi che consentono di valorizzare il processo di progettazione sociale, cioè tutte quelle attività utili ad assicurare una pianificazione integrata e coerente delle singole iniziative. 

 

Il processo progettuale: come si trasforma una bella idea in un progetto sostenibile, innovativo e finanziabile?

La progettazione è un processo complesso in evoluzione continua. Ogni processo ha un ciclo di vita scandito dalla consegna dei documenti e dal raggiungimento di determinati risultati la cui valutazione decide sulla possibilità di passare alla fase successiva. 

Semplifichiamo questo processo dividendo la vita del progetto in 4 fasi:

- ideazione: formulazione dell'idea progettuale, analisi preliminare del problema, studio del territorio di riferimento, definizione degli obiettivi del progetto e dei partner necessari per la realizzazione dell'intervento;

- progettazione: implica la definizione del piano dettagliato delle attività, le risorse professionali, i mezzi necessari, lo sviluppo temporale del progetto e il budget economico finanziario;

- realizzazione: parte operativa vera e propria del progetto in cui vengono realizzate tutte le attività pianificate rispetto ai vincoli temporali e finanziari prefissati in fase di progettazione;

- chiusura: dedicata alla valutazione retrospettiva del progetto e dei risultati conseguiti e caratterizzata da una serie di attività amministrative gestionali per la conclusione degli adempimenti necessari. 
 

I principi metodologici di equilibrio, circolarità ed efficacia


Equilibrio: va tenuto presente in tutti i passaggi della progettazione che sono legati da nessi di causa-effetto. Questo significa che ogni fase influenza la successiva ed è quindi necessario operare continui aggiustamenti e bilanciamenti per ottenere un sistema progettuale che sappia coniugare obiettivi, risorse, strumenti e strategie nel miglior modo possibile.

Circolarità: un buon progetto è quello in cui l'inizio coincide con la fine, nel senso che i risultati ottenuti coincidono con gli obiettivi definiti all'inizio della progettazione. 

Efficacia: il progetto deve riuscire a raggiungere gli obiettivi previsti con la migliore combinazione e il miglior utilizzo di risorse in termini di rapporti, mezzi-fini e costi-benefici. Significa che deve ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo. 

Ricordiamoci che una progettazione è buona solo se vengono rispettati tutti questi principi metodologici. A questo proposito è bene progettare in gruppo per poter usare la collaborazione di più professionalità e per poter instaurare un meccanismo virtuoso di controllo tra più soggetti.

Inoltre, prima di sottoporre  un progetto sociale a un ente finanziatore può essere utile sottoporre il progetto alla valutazione di professionisti esterni.

Un punto di vista che sia competente sul lavoro svolto ed esterno al gruppo di persone che hanno lavorato sulla progettazione è un passaggio fondamentale perché mette in risalto i pregi e i difetti del progetto, riducendo al minimo gli errori.