Pubblicato il 17 Sep 2021
Pubblicato il 17 Sep 2021
Cambiare da Triennale a Magistrale: si può!

Cambiare da Triennale a Magistrale: si può!


In questo articolo, alcuni consigli pratici e utili per il cambio dalla Triennale alla Magistrale!

 

Nel mezzo del cammin di nostra vita (universitaria), spesso ci chiediamo se abbiamo imboccato la retta via. La materia che tanto ci appassionava e che sognavamo ad occhi aperti durante il liceo, inizia a perdere l'iniziale fascino. Ci rendiamo conto che magari il futuro lavorativo offerto da quella laurea non è così allettante, vuoi per l'offerta del mercato del lavoro, vuoi per le nostre aspirazioni personali. Siamo al terzo anno di triennale, all'orizzonte si profila la magistrale.

 

Cambiare da triennale a magistrale: si può?

 

La risposta è sì, con qualche condizionale e le dovute eccezioni. La gran parte delle lauree magistrali, infatti, richiede per l'iscrizione un titolo di studio triennale, e una serie di requisiti curriculari in alcuni settori scientifico-disciplinari (o, in alternativa, una prova di selezione di vario genere, più spesso un colloquio di ammissione che un vero e proprio test). Questi settori, e il numero di CFU richiesti al loro interno, sono stati attentamente valutati dai professori titolari del corso: in modo che il futuro studente magistrale, nonostante abbia un background (più o meno) diverso da quello della magistrale, abbia gli strumenti teorici, pratici e concettuali per affrontare al meglio la magistrale. Tutte queste informazioni sono consultabili alla voce "Requisiti di ammissione" o "Iscriversi" dei siti delle Università.

Prendiamo ad esempio la voce requisiti del corso magistrale di Management della facoltà di Economia di Trento. Fra i requisiti curriculari generali, figurano il possesso di un titolo di studio triennale, e un certificato che attesti una competenza nella lingua inglese di livello almeno B1; fra i requisiti curriculari specifici troviamo una serie di CFU in materie economiche, giuridiche, aziendali e matematico-statistiche.  

Un altro esempio è fornito dalla Magistrale in Comunicazione pubblica ed impresa di Milano: qui non è richiesto il possesso di specifici requisiti curriculari, bensì il superamento di una prova che valuta la conoscenza della lingua inglese, e le competenze nei settori di informatica, marketing, statistica e teorie della comunicazione. Il consiglio, in casi come questi, è di contattare il titolare del corso, e chiedergli com'è possibile prepararsi al meglio per la prova.

Per quanto riguarda le magistrali che richiedono requisiti curricolari specifici, il consiglio è invece questo: sfruttate i crediti a scelta libera, o date esami in sovrannumero durante la triennale (anche a costo di impiegare un anno in più a laurearvi; ne va del vostro futuro). I crediti qui maturati possono essere utilizzati per l'ammissione a un corso magistrale (vedi, per esempio, quello che si scrive sui crediti in sovrannumero nella facoltà di Comunicazione di Ferrara. Infatti, l'iscrizione a corsi singoli al di fuori del proprio piano di studi è di solito piuttosto costosa: qui, per esempio, alcuni numeri per l'iscrizione ai corsi singoli del Politecnico di Milano, e dell'Università di Padova. Tuttavia, se necessario, è un sacrificio che va fatto.

 

Le eccezioni

 

Un piccolo capitoletto va dedicato alle eccezioni, ossia a quelle facoltà magistrali per le quali risulta molto difficile (se non impossibile) applicare, se prima non si è seguito un percorso triennale lineare. Senza elencarle ad una ad una, in generale le facoltà magistrali che conducono alla possibilità d'iscrizione a un Albo professionale sono di difficile accesso. Mi riferisco quindi alle facoltà di Psicologia (Padova richiede 88 CFU nel settore M-PSI per l'iscrizione a una magistrale in psicologia), Economia e legislazione d'impresa (Trento richiede 100 CFU, in diversi settori), Ingegneria (anche se qui il discorso varia da facoltà in facoltà, da ateneo in ateneo). Per Giurisprudenza il discorso è ancora più ostico, essendo una magistrale a ciclo unico: per quanto riguarda questa facoltà, bisogna per forza iscrivercisi.

 

Master o Magistrale?

 

A questo proposito, Tutored ha dedicato un approfondimento specifico: Master o Specialistica: cosa scegliere per trovare lavoro. Qui ci limitiamo a dire che il master ha un taglio più pratico rispetto a una magistrale. Se l'intento è di anticipare l'entrata nel mondo del lavoro, e apprendere tanto attraverso il learning by doing, il consiglio verte sul master (che nella gran parte dei casi è seguito da uno stage). Se invece si sente il bisogno di una più robusta preparazione teorica, specie se si è veramente alle prime armi con una disciplina, la laurea magistrale è la scelta più adatta.

 

Come presentare il cambio

 

Dopo la magistrale, è naturale affacciarsi al mondo del lavoro (e chissà, magari proprio attraverso le oltre 250 aziende partner di Tutored). La domanda quasi ovvia che vi porrà il recruiter che esaminerà il vostro CV sarà questa: come mai questo cambio?

Sarà importante cercare di dare un'omogeneità al vostro percorso nel suo complesso, mettendo in luce come la diversificazione negli studi abbia costituito un plus nella vostra formazione. Naturalmente, si può ammettere di aver avuto dei ripensamenti rispetto alle strade che apriva la Triennale: tuttavia, questo può essere raccontato come un vantaggio (anche perchè, in molti casi, effettivamente lo è). All'interno del team di Tutored abbiamo Marco, per esempio, che ha frequentato una triennale in Psicologia e una magistrale in Comunicazione. Si tratta certo di due percorsi differenti, ma con evidenti punti di contatto, che hanno contribuito a formare Marco per il ruolo di Digital Marketer che svolge oggi, ma anche per il ruolo di Talent Acquisition Specialist che ha svolto in passato.

In una formazione ricca, trasversale e diversificata si può sempre trovare una coerenza interna, che alla fine del percorso ci avrà reso persone e professionisti forse anche migliori di quelli che saremmo stati seguendo una strada lineare. Se sentite il bisogno di cambiare, di riconfigurarvi, o semplicemente di arricchirvi con altri orizzonti, non abbiate paura di farlo. Non ve ne pentirete!

In questo articolo, alcuni consigli pratici e utili per il cambio dalla Triennale alla Magistrale!

 

Nel mezzo del cammin di nostra vita (universitaria), spesso ci chiediamo se abbiamo imboccato la retta via. La materia che tanto ci appassionava e che sognavamo ad occhi aperti durante il liceo, inizia a perdere l'iniziale fascino. Ci rendiamo conto che magari il futuro lavorativo offerto da quella laurea non è così allettante, vuoi per l'offerta del mercato del lavoro, vuoi per le nostre aspirazioni personali. Siamo al terzo anno di triennale, all'orizzonte si profila la magistrale.

 

Cambiare da triennale a magistrale: si può?

 

La risposta è sì, con qualche condizionale e le dovute eccezioni. La gran parte delle lauree magistrali, infatti, richiede per l'iscrizione un titolo di studio triennale, e una serie di requisiti curriculari in alcuni settori scientifico-disciplinari (o, in alternativa, una prova di selezione di vario genere, più spesso un colloquio di ammissione che un vero e proprio test). Questi settori, e il numero di CFU richiesti al loro interno, sono stati attentamente valutati dai professori titolari del corso: in modo che il futuro studente magistrale, nonostante abbia un background (più o meno) diverso da quello della magistrale, abbia gli strumenti teorici, pratici e concettuali per affrontare al meglio la magistrale. Tutte queste informazioni sono consultabili alla voce "Requisiti di ammissione" o "Iscriversi" dei siti delle Università.

Prendiamo ad esempio la voce requisiti del corso magistrale di Management della facoltà di Economia di Trento. Fra i requisiti curriculari generali, figurano il possesso di un titolo di studio triennale, e un certificato che attesti una competenza nella lingua inglese di livello almeno B1; fra i requisiti curriculari specifici troviamo una serie di CFU in materie economiche, giuridiche, aziendali e matematico-statistiche.  

Un altro esempio è fornito dalla Magistrale in Comunicazione pubblica ed impresa di Milano: qui non è richiesto il possesso di specifici requisiti curriculari, bensì il superamento di una prova che valuta la conoscenza della lingua inglese, e le competenze nei settori di informatica, marketing, statistica e teorie della comunicazione. Il consiglio, in casi come questi, è di contattare il titolare del corso, e chiedergli com'è possibile prepararsi al meglio per la prova.

Per quanto riguarda le magistrali che richiedono requisiti curricolari specifici, il consiglio è invece questo: sfruttate i crediti a scelta libera, o date esami in sovrannumero durante la triennale (anche a costo di impiegare un anno in più a laurearvi; ne va del vostro futuro). I crediti qui maturati possono essere utilizzati per l'ammissione a un corso magistrale (vedi, per esempio, quello che si scrive sui crediti in sovrannumero nella facoltà di Comunicazione di Ferrara. Infatti, l'iscrizione a corsi singoli al di fuori del proprio piano di studi è di solito piuttosto costosa: qui, per esempio, alcuni numeri per l'iscrizione ai corsi singoli del Politecnico di Milano, e dell'Università di Padova. Tuttavia, se necessario, è un sacrificio che va fatto.

 

Le eccezioni

 

Un piccolo capitoletto va dedicato alle eccezioni, ossia a quelle facoltà magistrali per le quali risulta molto difficile (se non impossibile) applicare, se prima non si è seguito un percorso triennale lineare. Senza elencarle ad una ad una, in generale le facoltà magistrali che conducono alla possibilità d'iscrizione a un Albo professionale sono di difficile accesso. Mi riferisco quindi alle facoltà di Psicologia (Padova richiede 88 CFU nel settore M-PSI per l'iscrizione a una magistrale in psicologia), Economia e legislazione d'impresa (Trento richiede 100 CFU, in diversi settori), Ingegneria (anche se qui il discorso varia da facoltà in facoltà, da ateneo in ateneo). Per Giurisprudenza il discorso è ancora più ostico, essendo una magistrale a ciclo unico: per quanto riguarda questa facoltà, bisogna per forza iscrivercisi.

 

Master o Magistrale?

 

A questo proposito, Tutored ha dedicato un approfondimento specifico: Master o Specialistica: cosa scegliere per trovare lavoro. Qui ci limitiamo a dire che il master ha un taglio più pratico rispetto a una magistrale. Se l'intento è di anticipare l'entrata nel mondo del lavoro, e apprendere tanto attraverso il learning by doing, il consiglio verte sul master (che nella gran parte dei casi è seguito da uno stage). Se invece si sente il bisogno di una più robusta preparazione teorica, specie se si è veramente alle prime armi con una disciplina, la laurea magistrale è la scelta più adatta.

 

Come presentare il cambio

 

Dopo la magistrale, è naturale affacciarsi al mondo del lavoro (e chissà, magari proprio attraverso le oltre 250 aziende partner di Tutored). La domanda quasi ovvia che vi porrà il recruiter che esaminerà il vostro CV sarà questa: come mai questo cambio?

Sarà importante cercare di dare un'omogeneità al vostro percorso nel suo complesso, mettendo in luce come la diversificazione negli studi abbia costituito un plus nella vostra formazione. Naturalmente, si può ammettere di aver avuto dei ripensamenti rispetto alle strade che apriva la Triennale: tuttavia, questo può essere raccontato come un vantaggio (anche perchè, in molti casi, effettivamente lo è). All'interno del team di Tutored abbiamo Marco, per esempio, che ha frequentato una triennale in Psicologia e una magistrale in Comunicazione. Si tratta certo di due percorsi differenti, ma con evidenti punti di contatto, che hanno contribuito a formare Marco per il ruolo di Digital Marketer che svolge oggi, ma anche per il ruolo di Talent Acquisition Specialist che ha svolto in passato.

In una formazione ricca, trasversale e diversificata si può sempre trovare una coerenza interna, che alla fine del percorso ci avrà reso persone e professionisti forse anche migliori di quelli che saremmo stati seguendo una strada lineare. Se sentite il bisogno di cambiare, di riconfigurarvi, o semplicemente di arricchirvi con altri orizzonti, non abbiate paura di farlo. Non ve ne pentirete!