Pubblicato il 27 Jul 2020
Pubblicato il 27 Jul 2020
Erasmus Plus. Cosa aspetti a partire?

Erasmus Plus. Cosa aspetti a partire?


Erasmus Plus. Cosa aspetti a partire?


Programma Erasmus Plus

Osservare il mondo da un altro punto di vista è la strada che porta al mondo della conoscenza. Qualsiasi settore disciplinare necessita di essere approfondito calandosi in contesti culturali diversi da quelli in cui si apprende la formazione di base.

Quale miglior strumento, allora, del programma Erasmus Plus? Dal 1987 il programma Erasmus dà la possibilità ad uno studente europeo di vivere delle esperienze di studio all’ estero, durante un periodo legalmente riconosciuto dal proprio ateneo. Con Erasmus Plus, attivo dal 2014 al 2020, l’Unione Europea ha deciso di investire sulla dimensione internazionale della programmazione comunitaria. Cerchiamo ora di comprenderne i dettagli ed i vantaggi che ne derivano.

La parola chiave è internazionalizzazione degli Istituti di Istruzione Superiore con un eccezionale investimento nella mobilità individuale per l’apprendimento. Estendere gli orizzonti, ma non solo, perché un’altra grande novità sta nel fatto che oggi, partire in Erasmus, vorrà dire sia studiare all’estero che vivere un’esperienza di stage all’estero anche per i neolaureati.

Le esperienze erasmus, così come pianificate nel nuovo programma Erasmus Plus, appaiono più flessibili ed innovative rispetto alle esigenze di un mondo che è in continuo cambiamento. Infatti l’apertura  al mondo imprenditoriale è un’altra grande novità di cui molti giovani potranno giovarsi. La possibilità di svolgere un’esperienza di formazione all’estero presso una PMI è quanto offre Erasmus Young Entrepreneurs. Tuttavia è bene specificare che quest’ambito del programma non è rivolto solo ai nuovi imprenditori, ma anche ad imprenditori affermati che vogliano consolidare le proprie competenze ed approdare ad altri mercati.


Come poter vivere queste esperienze all’ estero?


Esiste, anzitutto, un regolamento stilato dal Parlamento e dal Consiglio dell’ Unione Europea che occorre tener presente. Il periodo di mobilità per studio all’estero, dai 3 a 12 mesi presso un’ Università estera aderente ad Erasmus Plus a partire dal secondo anno di studi; nel caso invece dei programmi di studio a ciclo unico (ad esempio Medicina) gli studenti possono usufruire di un periodo di mobilità fino a 24 mesi. Per prendere parte a queste esperienze, gli studenti ed i neolaureati devono candidarsi alla borsa di studio Erasmus presso i propri atenei di appartenenza, tendendo conto dei bandi relativi ad Erasmus Plus che essi gestiscono autonomamente.

Vista e considerata la possibilità di non accedere alla borsa di studio, esiste la valida alternativa del Free Mover. Di cosa si tratta? Scelta l’ Università presso la quale lo studente vuole sostenere gli esami, non resta che stilare un piano di studi che deve essere approvato sia dalla propria Università che da quella ospitante. Tutte le procedure relative all’ esperienza di studio all’estero devono essere gestite autonomamente dallo studente. Come è ovvio non esistono delle regolamentazioni stabili a proposito del Free Mover; ogni facoltà pone un proprio regolamento.

Francesco Carriere

Erasmus Plus. Cosa aspetti a partire?


Programma Erasmus Plus

Osservare il mondo da un altro punto di vista è la strada che porta al mondo della conoscenza. Qualsiasi settore disciplinare necessita di essere approfondito calandosi in contesti culturali diversi da quelli in cui si apprende la formazione di base.

Quale miglior strumento, allora, del programma Erasmus Plus? Dal 1987 il programma Erasmus dà la possibilità ad uno studente europeo di vivere delle esperienze di studio all’ estero, durante un periodo legalmente riconosciuto dal proprio ateneo. Con Erasmus Plus, attivo dal 2014 al 2020, l’Unione Europea ha deciso di investire sulla dimensione internazionale della programmazione comunitaria. Cerchiamo ora di comprenderne i dettagli ed i vantaggi che ne derivano.

La parola chiave è internazionalizzazione degli Istituti di Istruzione Superiore con un eccezionale investimento nella mobilità individuale per l’apprendimento. Estendere gli orizzonti, ma non solo, perché un’altra grande novità sta nel fatto che oggi, partire in Erasmus, vorrà dire sia studiare all’estero che vivere un’esperienza di stage all’estero anche per i neolaureati.

Le esperienze erasmus, così come pianificate nel nuovo programma Erasmus Plus, appaiono più flessibili ed innovative rispetto alle esigenze di un mondo che è in continuo cambiamento. Infatti l’apertura  al mondo imprenditoriale è un’altra grande novità di cui molti giovani potranno giovarsi. La possibilità di svolgere un’esperienza di formazione all’estero presso una PMI è quanto offre Erasmus Young Entrepreneurs. Tuttavia è bene specificare che quest’ambito del programma non è rivolto solo ai nuovi imprenditori, ma anche ad imprenditori affermati che vogliano consolidare le proprie competenze ed approdare ad altri mercati.


Come poter vivere queste esperienze all’ estero?


Esiste, anzitutto, un regolamento stilato dal Parlamento e dal Consiglio dell’ Unione Europea che occorre tener presente. Il periodo di mobilità per studio all’estero, dai 3 a 12 mesi presso un’ Università estera aderente ad Erasmus Plus a partire dal secondo anno di studi; nel caso invece dei programmi di studio a ciclo unico (ad esempio Medicina) gli studenti possono usufruire di un periodo di mobilità fino a 24 mesi. Per prendere parte a queste esperienze, gli studenti ed i neolaureati devono candidarsi alla borsa di studio Erasmus presso i propri atenei di appartenenza, tendendo conto dei bandi relativi ad Erasmus Plus che essi gestiscono autonomamente.

Vista e considerata la possibilità di non accedere alla borsa di studio, esiste la valida alternativa del Free Mover. Di cosa si tratta? Scelta l’ Università presso la quale lo studente vuole sostenere gli esami, non resta che stilare un piano di studi che deve essere approvato sia dalla propria Università che da quella ospitante. Tutte le procedure relative all’ esperienza di studio all’estero devono essere gestite autonomamente dallo studente. Come è ovvio non esistono delle regolamentazioni stabili a proposito del Free Mover; ogni facoltà pone un proprio regolamento.

Francesco Carriere