Pubblicato il 30 Apr 2021
Pubblicato il 30 Apr 2021
Tutored incontra Erica, HR Specialist - Learning & Development in Barilla

Tutored incontra Erica, HR Specialist - Learning & Development in Barilla


Dopo essersi laureati a Padova con un Erasmus in Irlanda, oggi Erica lavora nel team HR di Barilla

Tutored è il punto di incontro tra studenti, giovani laureati e aziende. All’interno della nostra piattaforma, i membri hanno la possibilità di scoprire gli sbocchi lavorativi in base al loro percorso di studi, conoscere grandi aziende e candidarsi alle numerose opportunità di stage, lavoro e graduate program. La nostra community è formata da giovani uniti dall'ambizione. Su Tutored, raccontiamo le loro storie ed esperienze, con l'obiettivo di ispirare i più giovani e dare un'idea concreta del mondo del lavoro.

In quale università hai studiato e quale percorso di studi hai scelto?

Ho iniziato il mio percorso universitario all’Università degli Studi di Padova dove, fin dalla triennale, ho scelto l’indirizzo di Psicologia Sociale e del Lavoro. Il dipartimento di psicologia di Padova è infatti l’unico in Italia che offre fin dal primo anno la possibilità di scegliere tra vari indirizzi: sapendo che non avrei voluto seguire un percorso clinico, questa scelta si è rivelata la più indicata per me. 

Mossa dal desiderio di apprendere meglio la lingua inglese sono poi partita per Galway, Irlanda, dove ho trascorso l’intero secondo anno di triennale, grazie alla borsa di studio Erasmus.

Ho completato il percorso universitario a Padova, laureandomi in magistrale in Psicologia Sociale, del Lavoro e della Comunicazione.

 

Quanto è importante, secondo te, svolgere un'esperienza di studio o di lavoro all'estero? E come giudichi questo tipo di esperienze in un candidato?

Importantissimo. Le esperienze all’estero ti costringono ad uscire dalla tua zona di comfort, e, oltre ad aprirti a differenti culture, ti espongono a punti di vista diversi, mettendo in discussione le tue certezze. Oltre all’anno in Irlanda sono state particolarmente sfidanti e arricchenti i viaggi in Spagna, all’Università di Oviedo per un corso di spagnolo, e in Ghana, con una organizzazione di volontariato. Quest’ultima esperienza, vissuta a soli 18 anni, mi ha lasciato un segno particolarmente profondo: quando ti trovi da sola in un Paese con una cultura talmente diversa, dove ti mancano i consueti punti di riferimento, sei costretto a mostrare le tue vulnerabilità, scoprendo lati di te stesso che non conoscevi. 

Premettendo che non sono una specialista di selezione, credo che questo genere di esperienze possa essere visto solo in modo positivo. Vivere un’esperienza all’estero è però solo uno dei modi per uscire dalla propria comfort zone; piuttosto, nei candidati ricercherei la voglia di mettersi in gioco, la curiosità e il coraggio, che possono assumere diverse forme. 

Un discorso a parte va fatto per la conoscenza dell’inglese: quello bisogna saperlo, non ci sono scorciatoie.

 

Quale attività extra-universitaria pensi sia stata davvero importante per la tua carriera? 


Durante gli anni trascorsi a Padova ho aderito al progetto Tandem, promosso dal Centro linguistico di ateneo: questo progetto consiste in uno scambio tra due studenti di lingua madre diversa che consente ad entrambi di migliorare le proprie competenze linguistiche attraverso la conversazione. Io in particolare mi sono focalizzata sullo spagnolo.  Forse non è stata l’esperienza più utile per affacciarmi al mondo del lavoro, ma sicuramente mi ha permesso di espandere le mie amicizie internazionali e imparare lo spagnolo in modo divertente. E credo che padroneggiare una lingua in più, oltre all’inglese, possa sempre essere utile per il futuro. 

 

Oggi lavori in Barilla: come ci sei arrivata e come si sono svolte le selezioni? 


Sono entrata in Barilla a novembre 2020, dopo essermi candidata rispondendo ad un annuncio su Linkedin. Ho svolto in tutto 3 colloqui, naturalmente in virtuale, dato il periodo: il primo con la recruiter, il secondo con il mio attuale capo, e l’ultimo con due HR Business Partner. Il processo è durato all’incirca un mese. 

 

Di cosa ti occupi in qualità di HR Specialist - Learning & Development in Barilla?

Attualmente mi occupo della formazione e dello sviluppo dei dipendenti Barilla, a livello global. All’interno del team corporate di Learning & Development siamo in 4, e io gestisco in particolare i temi formativi trasversali alle job families e ai livelli organizzativi, quali leadership e le cosiddette soft skills. Questo significa supportare i dipendenti attraverso training mirati e garantire un apprendimento continuo, anche attraverso processi di mentoring e coaching. Mi occupo anche dell’Onboarding dei nuovi assunti, che per ora si svolge interamente in remoto.

 

Prima di arrivare in Barilla, hai lavorato in Bolton Group: di cosa ti sei occupata durante quell'esperienza?

Subito dopo l’università ho iniziato uno stage in Bolton Group, dove sono stata per un anno.  Bolton è un’azienda italiana che opera nel settore Fast Moving Consumer Goods, ed è conosciuta al grande pubblico per brand come RioMare e Manetti&Roberts, solo per citarne alcuni.

Anche lì, come in Barilla, ero nel dipartimento di Training, occupandomi principalmente dell’organizzazione dei corsi a livello nazionale e internazionale.

 

Nella nostra community composta da 500.000 utenti, ci sono numerosi studenti e giovani laureati che vorrebbero lavorare in ambito Risorse Umane: un consiglio che daresti a chi vorrebbe seguire la tua strada?

Non mi piacciono i consigli, oltretutto con un’esperienza di neanche due anni….

Posso però parlare per me stessa: sono contenta di non avere aspettato la fine dell’Università per iniziare ad avere esperienze in azienda, per quanto limitate a poche settimane di collaborazione. 

Ho colto l’occasione degli stage curricolari per svolgere brevi ma significative esperienze in Doxa Pharma e in Santen, entrambe aziende operanti in ambito Pharma. Mi è servito soprattutto per conoscere la vita, i valori e le norme aziendali e anche per allacciare relazioni. Sono state esperienze di vita importanti che mi hanno anche agevolato nella ricerca mirata del primo stage post università.

Non penso ci sia una strada “giusta” per lavorare nelle risorse umane, o un corso di laurea più strategico: l’importante è valorizzare il nostro percorso e portare in azienda ciò che ci rende unici. 

Dopo essersi laureati a Padova con un Erasmus in Irlanda, oggi Erica lavora nel team HR di Barilla

Tutored è il punto di incontro tra studenti, giovani laureati e aziende. All’interno della nostra piattaforma, i membri hanno la possibilità di scoprire gli sbocchi lavorativi in base al loro percorso di studi, conoscere grandi aziende e candidarsi alle numerose opportunità di stage, lavoro e graduate program. La nostra community è formata da giovani uniti dall'ambizione. Su Tutored, raccontiamo le loro storie ed esperienze, con l'obiettivo di ispirare i più giovani e dare un'idea concreta del mondo del lavoro.

In quale università hai studiato e quale percorso di studi hai scelto?

Ho iniziato il mio percorso universitario all’Università degli Studi di Padova dove, fin dalla triennale, ho scelto l’indirizzo di Psicologia Sociale e del Lavoro. Il dipartimento di psicologia di Padova è infatti l’unico in Italia che offre fin dal primo anno la possibilità di scegliere tra vari indirizzi: sapendo che non avrei voluto seguire un percorso clinico, questa scelta si è rivelata la più indicata per me. 

Mossa dal desiderio di apprendere meglio la lingua inglese sono poi partita per Galway, Irlanda, dove ho trascorso l’intero secondo anno di triennale, grazie alla borsa di studio Erasmus.

Ho completato il percorso universitario a Padova, laureandomi in magistrale in Psicologia Sociale, del Lavoro e della Comunicazione.

 

Quanto è importante, secondo te, svolgere un'esperienza di studio o di lavoro all'estero? E come giudichi questo tipo di esperienze in un candidato?

Importantissimo. Le esperienze all’estero ti costringono ad uscire dalla tua zona di comfort, e, oltre ad aprirti a differenti culture, ti espongono a punti di vista diversi, mettendo in discussione le tue certezze. Oltre all’anno in Irlanda sono state particolarmente sfidanti e arricchenti i viaggi in Spagna, all’Università di Oviedo per un corso di spagnolo, e in Ghana, con una organizzazione di volontariato. Quest’ultima esperienza, vissuta a soli 18 anni, mi ha lasciato un segno particolarmente profondo: quando ti trovi da sola in un Paese con una cultura talmente diversa, dove ti mancano i consueti punti di riferimento, sei costretto a mostrare le tue vulnerabilità, scoprendo lati di te stesso che non conoscevi. 

Premettendo che non sono una specialista di selezione, credo che questo genere di esperienze possa essere visto solo in modo positivo. Vivere un’esperienza all’estero è però solo uno dei modi per uscire dalla propria comfort zone; piuttosto, nei candidati ricercherei la voglia di mettersi in gioco, la curiosità e il coraggio, che possono assumere diverse forme. 

Un discorso a parte va fatto per la conoscenza dell’inglese: quello bisogna saperlo, non ci sono scorciatoie.

 

Quale attività extra-universitaria pensi sia stata davvero importante per la tua carriera? 


Durante gli anni trascorsi a Padova ho aderito al progetto Tandem, promosso dal Centro linguistico di ateneo: questo progetto consiste in uno scambio tra due studenti di lingua madre diversa che consente ad entrambi di migliorare le proprie competenze linguistiche attraverso la conversazione. Io in particolare mi sono focalizzata sullo spagnolo.  Forse non è stata l’esperienza più utile per affacciarmi al mondo del lavoro, ma sicuramente mi ha permesso di espandere le mie amicizie internazionali e imparare lo spagnolo in modo divertente. E credo che padroneggiare una lingua in più, oltre all’inglese, possa sempre essere utile per il futuro. 

 

Oggi lavori in Barilla: come ci sei arrivata e come si sono svolte le selezioni? 


Sono entrata in Barilla a novembre 2020, dopo essermi candidata rispondendo ad un annuncio su Linkedin. Ho svolto in tutto 3 colloqui, naturalmente in virtuale, dato il periodo: il primo con la recruiter, il secondo con il mio attuale capo, e l’ultimo con due HR Business Partner. Il processo è durato all’incirca un mese. 

 

Di cosa ti occupi in qualità di HR Specialist - Learning & Development in Barilla?

Attualmente mi occupo della formazione e dello sviluppo dei dipendenti Barilla, a livello global. All’interno del team corporate di Learning & Development siamo in 4, e io gestisco in particolare i temi formativi trasversali alle job families e ai livelli organizzativi, quali leadership e le cosiddette soft skills. Questo significa supportare i dipendenti attraverso training mirati e garantire un apprendimento continuo, anche attraverso processi di mentoring e coaching. Mi occupo anche dell’Onboarding dei nuovi assunti, che per ora si svolge interamente in remoto.

 

Prima di arrivare in Barilla, hai lavorato in Bolton Group: di cosa ti sei occupata durante quell'esperienza?

Subito dopo l’università ho iniziato uno stage in Bolton Group, dove sono stata per un anno.  Bolton è un’azienda italiana che opera nel settore Fast Moving Consumer Goods, ed è conosciuta al grande pubblico per brand come RioMare e Manetti&Roberts, solo per citarne alcuni.

Anche lì, come in Barilla, ero nel dipartimento di Training, occupandomi principalmente dell’organizzazione dei corsi a livello nazionale e internazionale.

 

Nella nostra community composta da 500.000 utenti, ci sono numerosi studenti e giovani laureati che vorrebbero lavorare in ambito Risorse Umane: un consiglio che daresti a chi vorrebbe seguire la tua strada?

Non mi piacciono i consigli, oltretutto con un’esperienza di neanche due anni….

Posso però parlare per me stessa: sono contenta di non avere aspettato la fine dell’Università per iniziare ad avere esperienze in azienda, per quanto limitate a poche settimane di collaborazione. 

Ho colto l’occasione degli stage curricolari per svolgere brevi ma significative esperienze in Doxa Pharma e in Santen, entrambe aziende operanti in ambito Pharma. Mi è servito soprattutto per conoscere la vita, i valori e le norme aziendali e anche per allacciare relazioni. Sono state esperienze di vita importanti che mi hanno anche agevolato nella ricerca mirata del primo stage post università.

Non penso ci sia una strada “giusta” per lavorare nelle risorse umane, o un corso di laurea più strategico: l’importante è valorizzare il nostro percorso e portare in azienda ciò che ci rende unici.