Pubblicato il 18 Nov 2020
Pubblicato il 18 Nov 2020
Tutored incontra Filippo, Strategic Marketing & Innovation Specialist in Sirti

Tutored incontra Filippo, Strategic Marketing & Innovation Specialist in Sirti


Dalle esperienze all'estero allo sport, ecco il percorso di Filippo Lopresto nel mondo Corporate


Tutored è il punto di incontro tra studenti, giovani laureati e aziende. All’interno della nostra piattaforma, i membri hanno la possibilità di scoprire gli sbocchi lavorativi in base al loro percorso di studi, conoscere grandi aziende e candidarsi alle numerose opportunità di stage, lavoro e graduate program. La nostra community è formata da giovani uniti dall'ambizione. Su Tutored, raccontiamo le loro storie ed esperienze, con l'obiettivo di ispirare i più giovani e dare un'idea concreta del mondo del lavoro.

In quale università hai studiato e quale percorso di studi hai scelto?


Ho studiato economia all'Università Cattolica del Sacro Cuore, a Milano, mia città natale. Perchè economia e perchè in Cattolica? A partire dagli ultimi anni di liceo ho maturato la passione per i numeri, in parte perché ero bravo in matematica, ma soprattutto perchè mi interessava il mondo del business: i numeri intesi come indicatori di generazione del valore, come dati a supporto delle decisioni, come sintesi dell'andamento dell'economia. Da qui la scelta di intraprendere un percorso formativo di stampo economico, volutamente generalista, che mi permettesse di acquisire le basi di economia reale, economia aziendale, finanza e diritto. Così mi sono iscritto alla laurea triennale di Economia e gestione aziendale, scegliendo l'Università Cattolica in quanto rientrava nella Top Five degli atenei italiani per la facoltà di economia.

All'inizio del triennio non sapevo bene cosa avrei voluto fare. Ero consapevole, però, che questo indirizzo di studi mi avrebbe permesso di percorrere diverse vie: l'azienda, la banca, la libera professione, l'imprenditoria. Senza preclusioni ex ante.

Nel corso del terzo e ultimo anno ho maturato grande interesse verso il mondo aziendale, con particolare attenzione alla sfera strategica, alla pianificazione e al controllo di gestione.

Così, completata la prima laurea, ho deciso di iscrivermi alla Magistrale di Management per l'impresa, indirizzo specialistico con focus su tutte le principali aree di attività delle organizzazioni aziendali, optando per un piano di studi con profilo Strategy. Questa scelta mi ha consentito di approfondire, tra gli altri, svariati aspetti legati al concetto di marketing a 360 gradi, dal marketing strategico al branding e alla corporate strategy. Aggiungo che, per continuità, ho scelto il medesimo ateneo anche per la laurea magistrale.


Quale attività extra-universitaria pensi sia stata davvero importante per la tua carriera? Un consiglio che daresti a chi sta studiando in questo momento?


Nel corso degli anni ho fatto tante esperienze, sia in Italia che all'estero. Ho praticato diversi sport, come il calcio e la boxe, ho fatto corsi di musica, corsi di inglese, diversi corsi di formazione, viaggi. Se penso a ciò che maggiormente mi ha arricchito in termini di crescita personale non posso non citare l'esperienza di summer internship a Londra, al termine del secondo anno di laurea triennale.

Era il 2012. Sono stati due mesi intensi, durante i quali, in qualità di Business Administration Assistant, ho prestato supporto nell'ambito di tutte le attività di customer service presso il Business Centre londinese della Regus, grande multinazionale che opera nel settore immobiliare offrendo spazi di lavoro flessibili.

Questa esperienza mi ha dato la possibilità di interfacciarmi con tantissime personalità differenti, migliorando così le mie capacità relazionali, di comunicazione, di problem solving e anche il mio livello di inglese; ha rappresentato per me il primo vero approccio ad una realtà aziendale strutturata e mi ha consentito di prendere confidenza con le tantissime dinamiche legate a tutte le attività operative di un'azienda.

Un'altra esperienza che per me ha significato molto è il calcio, che rappresenta la mia più grande passione. Ho praticato questo sport dai 6 ai 22 anni, raggiungendo anche discreti livelli. In tutte le squadre giovanili in cui ho militato ho sempre cercato di essere un punto di riferimento, sia dentro che fuori dal campo, e ho imparato tre concetti che ancora oggi per me si configurano come tre pilastri fondamentali: l'altruismo, il lavoro di squadra, la vittoria. Essere parte di un team, sia come leader che come gregario, richiede spirito di sacrificio, voglia di imparare, voglia di trasmettere qualcosa agli altri. Il valore di un team è la somma degli apporti dei singoli. Possiamo essere i migliori condottieri al mondo, ma se i componenti della squadra non remano tutti nella stessa direzione non solo non c'è vittoria, non c'è futuro.

Un'altra cosa che ho appreso nel corso degli anni è che sbagliando non si impara, sbagliando si sbaglia. È correggendo gli errori che si impara. Tutte le volte che la mia squadra perdeva facevo fatica ad accettarlo, ero un pessimo perdente. Solo lavorando sulla mentalità e sugli errori commessi, come collettivo, riuscivamo a rialzarci, metabolizzare le sconfitte e vincere le partite successive. Credo che questi valori mi accompagneranno per tutta la carriera, ma anche nella vita.

A chi sta ancora studiando consiglio di fare un'esperienza lavorativa nell'arco del percorso universitario. Tante università offrono la possibilità di fare uno stage curriculare, ma non mancano anche le opportunità di stage extracurriculari, così come ho fatto io in Inghilterra 8 anni fa.


Oggi lavori in Sirti: come ci sei arrivato e come si sono svolte le selezioni?


Prima di affrontare il discorso legato all'iter di selezione vorrei fare due premesse: la prima è che, finita l'università, ho deciso di indirizzare la ricerca di un primo impiego verso un contesto strutturato, vale a dire una grande azienda; la seconda è che questa scelta è stata frutto di valutazioni personali che, ovviamente, non hanno la pretesa di valere universalmente. Non c'è il giusto e lo sbagliato. Chiarito questo punto, vi racconto brevemente come si è svolto il processo di selezione in Sirti.

Consultando il Portale Imprese messo a disposizione dall'Università Cattolica, mi sono imbattuto nell'annuncio di Sirti, che offriva una posizione in stage come Junior Marketing & Business Development Analyst. A distanza di qualche giorno dalla mia application, sono stato contattato per un primo colloquio telefonico.

A seguire, ho effettuato due colloqui in sede, il primo dei quali ha previsto anche un breve test in lingua inglese. L'intero iter di selezione si è esaurito nell'arco di un mese, con esito positivo. Così, nel luglio del 2017, mi è stato attivato lo stage extracurriculare presso la società Sirti S.p.A.

Al termine del periodo di stage, durato sei mesi, l'Azienda ha deciso di offrirmi un contratto e oggi, a distanza di poco più di tre anni, lavoro ancora in Sirti.

Sirti è una grande azienda che da quasi un secolo contribuisce in maniera significativa allo sviluppo delle telecomunicazioni. Ha circa 4000 dipendenti in tutto il territorio italiano ed è presente anche all'estero. Essendo una grande azienda operante in diversi settori (telco infrastructures, energy, transportation e digital solutions), essa offre al suo interno diverse opportunità di carriera, job rotation, piani formativi di qualità.

Dal momento che il mondo è in continua trasformazione, l’ICT è sempre più pervasivo e le connessioni ad alta velocità rappresentano uno dei più importanti driver per lo sviluppo del Sistema-Paese, Sirti fa dell'innovazione un must imprescindibile per raccogliere le sfide del mercato. La spinta evolutiva dell'Azienda, senza dubbio, rappresenta un ulteriore fattore di attrattività e un terreno fertile per mettere a frutto le proprie capacità e la propria ambizione.


Di cosa ti occupi in qualità di Strategic Marketing & Innovation Specialist in Sirti?


In Sirti lavoro all'interno della funzione Innovation & Marketing. Si tratta di un presidio che in azienda ha un duplice mandato: da un lato la gestione delle iniziative di innovazione e di business development innovativo; dall'altro l'implementazione e la gestione dei piani di marketing strategico, volti a sviluppare la brand equity di Gruppo e ad incrementare l'efficacia dell'azione commerciale delle quattro business units (BU) dell'azienda.

Nell'ambito delle attività di innovazione, mi occupo principalmente dello sviluppo e della gestione di progetti innovativi di corporate entrepreneurship volti a stimolare sia la partecipazione di tutta l’azienda alle attività di innovazione e trasformazione, attraverso contest interni, sia il coinvolgimento di pmi e start-up innovative, chiamate a rispondere alle nostre challenge di innovazione lanciate sul mercato attraverso bandi di open innovation. Coordino altresì una Innovation Community cross-funzionale, un team allargato che supporta le iniziative di innovazione e agevola la condivisione di informazioni, best practises e scenari progettuali all'interno dell'azienda. Mi sono anche occupato della gestione di progetti finanziati da fondi europei, nazionali e regionali.

Da quest'anno lavoro con maggiore focus sulla parte di marketing. Le mie attività riguardano in gran parte il coordinamento dei piani di marketing strategico che, con una visione di medio-lungo periodo, mirano ad assicurare la coerenza tra la strategia aziendale - che nelle aziende è espressa dal Piano Industriale (altresì detto Piano Strategico) - e l'azione commerciale, ovvero il business effettivamente oggetto delle vendite.

Nella pratica mi occupo del presidio dell'intero portafoglio d'offerta di Sirti e dei relativi processi. Tra le attività di portfolio management rientrano l'aggiornamento ciclico del documento di Portfolio in collaborazione con le singole BU, l'analisi dei dati relativi alle vendite e degli scostamenti rispetto al contenuto del Portfolio, la sintesi dei feedback provenienti dai clienti e la verifica della coerenza con il piano strategico. In aggiunta alle mie attività principali, mi occupo anche di iniziative di co-marketing e di comunicazione di mercato.

Nella nostra community composta da 500.000 utenti, ci sono numerosi studenti e giovani laureati che vorrebbero lavorare nel mondo del marketing: un consiglio che daresti a chi vorrebbe seguire la tua strada?


In primis vorrei precisare un punto che ritengo essenziale per un giovane studente che vuole esplorare il mondo del marketing: si tratta di una materia molto vasta; dire "fare marketing" può significare tutto e niente.

Per dirla in termini semplici, un marketing di successo è rappresentato dal mix vincente tra cosa comunichi per spiegare il tuo prodotto/servizio e come lo comunichi.

Il marketing è un mondo. Esiste il marketing digitale, che svolge la sua azione online e comprende il social media marketing, l'email marketing, il content marketing (che può essere anche offline) e così via; esiste da molto più tempo il marketing offline, che spesso viene definito "marketing tradizionale": esso è facilmente riconducibile al mondo degli eventi, come fiere o conferenze, ma anche al print marketing (locandine e volantini), e tanto altro ancora.

Molte aziende strutturano la propria strategia di marketing utilizzando una combinazione tra metodologie online e offline; oggi il bilancio è a favore del marketing online perchè le persone passano tanto tempo in rete.

Il marketing ha un'anima analitica, una strategica e una operativa. Ma non finisce qua, perché i piani di marketing cambiano a seconda del tipo di mercato: le peculiarità di un mercato B2B fanno sì che alcune iniziative di marketing B2B non si sposino con un mercato B2C, e viceversa. Capita che una stessa azienda operi su diversi mercati e, per questo, adotterà strategie diverse a seconda degli scenari, tenendo presente che la riconoscibilità del brand non può e non deve essere messa in discussione.

Alla luce di questi concetti, il mio consiglio è quello di non andare alla cieca quando si è in cerca di un primo stage o in generale del primo impiego, ma di maturare già durante il percorso universitario (solitamente all'ultimo anno) un interesse concreto verso un settore, un tipo di azienda e/o un tipo di marketing, così da indirizzare la scelta verso un contesto che incontra l'aspirazione della persona.

Per farlo, reputo di vitale importanza non limitarsi a studiare la teoria sui libri di testo, ma apprendere anche dai casi pratici. Inoltre ritengo di indiscusso valore aggiunto per la persona prendere parte attiva a tutti i progetti di gruppo eventualmente proposti dai docenti, per misurarsi con le proprie soft skills e assumere consapevolezza rispetto alle proprie attitudini e interessi.

Fate sempre azione, siate proattivi, non abbiate un atteggiamento passivo e di mero supporto. Anche informarsi è sempre una buona idea: il web è pieno di articoli interessanti, a patto che prima ne accertiate la veridicità leggendo la fonte; riviste di settore, news (occhio a quelle fake!), reports, canali social delle aziende. Troverete senza problemi miriadi di informazioni che possono aiutare a farvi un'idea di cosa faccia al caso vostro, o almeno di cosa susciti in voi un potenziale interesse. Datevi un obiettivo: entro il conseguimento della laurea dovete saper rispondere alla domanda "dove mi piacerebbe fare marketing?". Mettetevi nelle condizioni di scegliere voi l'azienda, non di essere scelti.


Sei un recruiter? Scopri come digitalizzare le strategie di employer branding e recruiting della tua azienda grazia a tutored. Attrai e assumi giovani talenti: scopri Tutored Business.

Dalle esperienze all'estero allo sport, ecco il percorso di Filippo Lopresto nel mondo Corporate


Tutored è il punto di incontro tra studenti, giovani laureati e aziende. All’interno della nostra piattaforma, i membri hanno la possibilità di scoprire gli sbocchi lavorativi in base al loro percorso di studi, conoscere grandi aziende e candidarsi alle numerose opportunità di stage, lavoro e graduate program. La nostra community è formata da giovani uniti dall'ambizione. Su Tutored, raccontiamo le loro storie ed esperienze, con l'obiettivo di ispirare i più giovani e dare un'idea concreta del mondo del lavoro.

In quale università hai studiato e quale percorso di studi hai scelto?


Ho studiato economia all'Università Cattolica del Sacro Cuore, a Milano, mia città natale. Perchè economia e perchè in Cattolica? A partire dagli ultimi anni di liceo ho maturato la passione per i numeri, in parte perché ero bravo in matematica, ma soprattutto perchè mi interessava il mondo del business: i numeri intesi come indicatori di generazione del valore, come dati a supporto delle decisioni, come sintesi dell'andamento dell'economia. Da qui la scelta di intraprendere un percorso formativo di stampo economico, volutamente generalista, che mi permettesse di acquisire le basi di economia reale, economia aziendale, finanza e diritto. Così mi sono iscritto alla laurea triennale di Economia e gestione aziendale, scegliendo l'Università Cattolica in quanto rientrava nella Top Five degli atenei italiani per la facoltà di economia.

All'inizio del triennio non sapevo bene cosa avrei voluto fare. Ero consapevole, però, che questo indirizzo di studi mi avrebbe permesso di percorrere diverse vie: l'azienda, la banca, la libera professione, l'imprenditoria. Senza preclusioni ex ante.

Nel corso del terzo e ultimo anno ho maturato grande interesse verso il mondo aziendale, con particolare attenzione alla sfera strategica, alla pianificazione e al controllo di gestione.

Così, completata la prima laurea, ho deciso di iscrivermi alla Magistrale di Management per l'impresa, indirizzo specialistico con focus su tutte le principali aree di attività delle organizzazioni aziendali, optando per un piano di studi con profilo Strategy. Questa scelta mi ha consentito di approfondire, tra gli altri, svariati aspetti legati al concetto di marketing a 360 gradi, dal marketing strategico al branding e alla corporate strategy. Aggiungo che, per continuità, ho scelto il medesimo ateneo anche per la laurea magistrale.


Quale attività extra-universitaria pensi sia stata davvero importante per la tua carriera? Un consiglio che daresti a chi sta studiando in questo momento?


Nel corso degli anni ho fatto tante esperienze, sia in Italia che all'estero. Ho praticato diversi sport, come il calcio e la boxe, ho fatto corsi di musica, corsi di inglese, diversi corsi di formazione, viaggi. Se penso a ciò che maggiormente mi ha arricchito in termini di crescita personale non posso non citare l'esperienza di summer internship a Londra, al termine del secondo anno di laurea triennale.

Era il 2012. Sono stati due mesi intensi, durante i quali, in qualità di Business Administration Assistant, ho prestato supporto nell'ambito di tutte le attività di customer service presso il Business Centre londinese della Regus, grande multinazionale che opera nel settore immobiliare offrendo spazi di lavoro flessibili.

Questa esperienza mi ha dato la possibilità di interfacciarmi con tantissime personalità differenti, migliorando così le mie capacità relazionali, di comunicazione, di problem solving e anche il mio livello di inglese; ha rappresentato per me il primo vero approccio ad una realtà aziendale strutturata e mi ha consentito di prendere confidenza con le tantissime dinamiche legate a tutte le attività operative di un'azienda.

Un'altra esperienza che per me ha significato molto è il calcio, che rappresenta la mia più grande passione. Ho praticato questo sport dai 6 ai 22 anni, raggiungendo anche discreti livelli. In tutte le squadre giovanili in cui ho militato ho sempre cercato di essere un punto di riferimento, sia dentro che fuori dal campo, e ho imparato tre concetti che ancora oggi per me si configurano come tre pilastri fondamentali: l'altruismo, il lavoro di squadra, la vittoria. Essere parte di un team, sia come leader che come gregario, richiede spirito di sacrificio, voglia di imparare, voglia di trasmettere qualcosa agli altri. Il valore di un team è la somma degli apporti dei singoli. Possiamo essere i migliori condottieri al mondo, ma se i componenti della squadra non remano tutti nella stessa direzione non solo non c'è vittoria, non c'è futuro.

Un'altra cosa che ho appreso nel corso degli anni è che sbagliando non si impara, sbagliando si sbaglia. È correggendo gli errori che si impara. Tutte le volte che la mia squadra perdeva facevo fatica ad accettarlo, ero un pessimo perdente. Solo lavorando sulla mentalità e sugli errori commessi, come collettivo, riuscivamo a rialzarci, metabolizzare le sconfitte e vincere le partite successive. Credo che questi valori mi accompagneranno per tutta la carriera, ma anche nella vita.

A chi sta ancora studiando consiglio di fare un'esperienza lavorativa nell'arco del percorso universitario. Tante università offrono la possibilità di fare uno stage curriculare, ma non mancano anche le opportunità di stage extracurriculari, così come ho fatto io in Inghilterra 8 anni fa.


Oggi lavori in Sirti: come ci sei arrivato e come si sono svolte le selezioni?


Prima di affrontare il discorso legato all'iter di selezione vorrei fare due premesse: la prima è che, finita l'università, ho deciso di indirizzare la ricerca di un primo impiego verso un contesto strutturato, vale a dire una grande azienda; la seconda è che questa scelta è stata frutto di valutazioni personali che, ovviamente, non hanno la pretesa di valere universalmente. Non c'è il giusto e lo sbagliato. Chiarito questo punto, vi racconto brevemente come si è svolto il processo di selezione in Sirti.

Consultando il Portale Imprese messo a disposizione dall'Università Cattolica, mi sono imbattuto nell'annuncio di Sirti, che offriva una posizione in stage come Junior Marketing & Business Development Analyst. A distanza di qualche giorno dalla mia application, sono stato contattato per un primo colloquio telefonico.

A seguire, ho effettuato due colloqui in sede, il primo dei quali ha previsto anche un breve test in lingua inglese. L'intero iter di selezione si è esaurito nell'arco di un mese, con esito positivo. Così, nel luglio del 2017, mi è stato attivato lo stage extracurriculare presso la società Sirti S.p.A.

Al termine del periodo di stage, durato sei mesi, l'Azienda ha deciso di offrirmi un contratto e oggi, a distanza di poco più di tre anni, lavoro ancora in Sirti.

Sirti è una grande azienda che da quasi un secolo contribuisce in maniera significativa allo sviluppo delle telecomunicazioni. Ha circa 4000 dipendenti in tutto il territorio italiano ed è presente anche all'estero. Essendo una grande azienda operante in diversi settori (telco infrastructures, energy, transportation e digital solutions), essa offre al suo interno diverse opportunità di carriera, job rotation, piani formativi di qualità.

Dal momento che il mondo è in continua trasformazione, l’ICT è sempre più pervasivo e le connessioni ad alta velocità rappresentano uno dei più importanti driver per lo sviluppo del Sistema-Paese, Sirti fa dell'innovazione un must imprescindibile per raccogliere le sfide del mercato. La spinta evolutiva dell'Azienda, senza dubbio, rappresenta un ulteriore fattore di attrattività e un terreno fertile per mettere a frutto le proprie capacità e la propria ambizione.


Di cosa ti occupi in qualità di Strategic Marketing & Innovation Specialist in Sirti?


In Sirti lavoro all'interno della funzione Innovation & Marketing. Si tratta di un presidio che in azienda ha un duplice mandato: da un lato la gestione delle iniziative di innovazione e di business development innovativo; dall'altro l'implementazione e la gestione dei piani di marketing strategico, volti a sviluppare la brand equity di Gruppo e ad incrementare l'efficacia dell'azione commerciale delle quattro business units (BU) dell'azienda.

Nell'ambito delle attività di innovazione, mi occupo principalmente dello sviluppo e della gestione di progetti innovativi di corporate entrepreneurship volti a stimolare sia la partecipazione di tutta l’azienda alle attività di innovazione e trasformazione, attraverso contest interni, sia il coinvolgimento di pmi e start-up innovative, chiamate a rispondere alle nostre challenge di innovazione lanciate sul mercato attraverso bandi di open innovation. Coordino altresì una Innovation Community cross-funzionale, un team allargato che supporta le iniziative di innovazione e agevola la condivisione di informazioni, best practises e scenari progettuali all'interno dell'azienda. Mi sono anche occupato della gestione di progetti finanziati da fondi europei, nazionali e regionali.

Da quest'anno lavoro con maggiore focus sulla parte di marketing. Le mie attività riguardano in gran parte il coordinamento dei piani di marketing strategico che, con una visione di medio-lungo periodo, mirano ad assicurare la coerenza tra la strategia aziendale - che nelle aziende è espressa dal Piano Industriale (altresì detto Piano Strategico) - e l'azione commerciale, ovvero il business effettivamente oggetto delle vendite.

Nella pratica mi occupo del presidio dell'intero portafoglio d'offerta di Sirti e dei relativi processi. Tra le attività di portfolio management rientrano l'aggiornamento ciclico del documento di Portfolio in collaborazione con le singole BU, l'analisi dei dati relativi alle vendite e degli scostamenti rispetto al contenuto del Portfolio, la sintesi dei feedback provenienti dai clienti e la verifica della coerenza con il piano strategico. In aggiunta alle mie attività principali, mi occupo anche di iniziative di co-marketing e di comunicazione di mercato.

Nella nostra community composta da 500.000 utenti, ci sono numerosi studenti e giovani laureati che vorrebbero lavorare nel mondo del marketing: un consiglio che daresti a chi vorrebbe seguire la tua strada?


In primis vorrei precisare un punto che ritengo essenziale per un giovane studente che vuole esplorare il mondo del marketing: si tratta di una materia molto vasta; dire "fare marketing" può significare tutto e niente.

Per dirla in termini semplici, un marketing di successo è rappresentato dal mix vincente tra cosa comunichi per spiegare il tuo prodotto/servizio e come lo comunichi.

Il marketing è un mondo. Esiste il marketing digitale, che svolge la sua azione online e comprende il social media marketing, l'email marketing, il content marketing (che può essere anche offline) e così via; esiste da molto più tempo il marketing offline, che spesso viene definito "marketing tradizionale": esso è facilmente riconducibile al mondo degli eventi, come fiere o conferenze, ma anche al print marketing (locandine e volantini), e tanto altro ancora.

Molte aziende strutturano la propria strategia di marketing utilizzando una combinazione tra metodologie online e offline; oggi il bilancio è a favore del marketing online perchè le persone passano tanto tempo in rete.

Il marketing ha un'anima analitica, una strategica e una operativa. Ma non finisce qua, perché i piani di marketing cambiano a seconda del tipo di mercato: le peculiarità di un mercato B2B fanno sì che alcune iniziative di marketing B2B non si sposino con un mercato B2C, e viceversa. Capita che una stessa azienda operi su diversi mercati e, per questo, adotterà strategie diverse a seconda degli scenari, tenendo presente che la riconoscibilità del brand non può e non deve essere messa in discussione.

Alla luce di questi concetti, il mio consiglio è quello di non andare alla cieca quando si è in cerca di un primo stage o in generale del primo impiego, ma di maturare già durante il percorso universitario (solitamente all'ultimo anno) un interesse concreto verso un settore, un tipo di azienda e/o un tipo di marketing, così da indirizzare la scelta verso un contesto che incontra l'aspirazione della persona.

Per farlo, reputo di vitale importanza non limitarsi a studiare la teoria sui libri di testo, ma apprendere anche dai casi pratici. Inoltre ritengo di indiscusso valore aggiunto per la persona prendere parte attiva a tutti i progetti di gruppo eventualmente proposti dai docenti, per misurarsi con le proprie soft skills e assumere consapevolezza rispetto alle proprie attitudini e interessi.

Fate sempre azione, siate proattivi, non abbiate un atteggiamento passivo e di mero supporto. Anche informarsi è sempre una buona idea: il web è pieno di articoli interessanti, a patto che prima ne accertiate la veridicità leggendo la fonte; riviste di settore, news (occhio a quelle fake!), reports, canali social delle aziende. Troverete senza problemi miriadi di informazioni che possono aiutare a farvi un'idea di cosa faccia al caso vostro, o almeno di cosa susciti in voi un potenziale interesse. Datevi un obiettivo: entro il conseguimento della laurea dovete saper rispondere alla domanda "dove mi piacerebbe fare marketing?". Mettetevi nelle condizioni di scegliere voi l'azienda, non di essere scelti.


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