Pubblicato il 05 Jun 2020
Pubblicato il 05 Jun 2020
Tutored incontra Francesca, Googler a Milano e San Francisco

Tutored incontra Francesca, Googler a Milano e San Francisco


Tutored incontra Francesca, Googler a Milano e San Francisco


Tutored è il punto di incontro tra studenti, giovani laureati e aziende. All’interno della nostra piattaforma, gli utenti possono scoprire gli sbocchi lavorativi in base al loro percorso di studio, esplorare le aziende e candidarsi alle numerose opportunità di stage, lavoro e graduate program. 

All’interno della piattaforma, ci piace raccontare le storie di giovani talenti che hanno fatto un percorso di studio brillante e oggi lavorano presso importanti realtà. 


In quale università hai studiato e quale percorso di studi hai scelto?


Ho frequentato il corso di laurea magistrale in Giurisprudenza presso l'Universitá Bocconi di Milano, scegliendo il percorso di diritto internazionale e pubblicistico, e mi sono laureata nel 2015. Nel 2019 ho conseguito un LL.M (cioé un master in legge) in Law, Science and Technology presso la Stanford Law School.


Quale attività extra-universitaria pensi sia stata davvero importante per la tua carriera? Un consiglio che daresti a chi sta studiando in questo momento?  


Le esperienze più importanti per me sono stati i periodi trascorsi all'estero. Al quarto anno di universitá ho svolto il mio semestre di Erasmus in Belgio, presso l'Université Libre de Bruxelles, dove ho avuto l'opportunitá di migliorare il francese, di confrontarmi con persone provenienti da tutto il mondo e di approfondire la mia conoscenza di importanti questioni di diritto dell'Unione Europea.

Al quinto anno, ho svolto uno stage curriculare presso l'Ambasciata Italiana a Mosca. Il mio periodo in Ambasciata ha coinciso con la fase iniziale della crisi ucraina, e mi sono occupata principalmente di monitorare l'evoluzione della situazione e di produrre report di aggiornamento per la Farnesina.

L’esperienza a Bruxelles ha confermato il mio desiderio di proseguire il mio percorso professionale in una realtà quanto più multiculturale e internazionale possibile; invece il periodo trascorso periodo a Mosca ha suscitato in me una particolare curiositá per questioni di sicurezza internazionale ed ho iniziato ad esplorare questa passione da diverse prospettive, inclusa quella tecnologica.

Lavorare in Google mi ha permesso di conciliare questi due aspetti: infatti, da un lato mi occupo proprio di sicurezza online (più dettagli sotto), dall’altro sono parte di un’azienda davvero globale; il mio team, per esempio, e’ distribuito su sette paesi, dall’Argentina al Giappone. 
 
Il mio consiglio è quello di non focalizzarsi unicamente sulla media universitaria - conta davvero poco, soprattutto all'estero e in realtà internazionali. Consiglierei di investire su due aspetti che si sono dimostrati davvero importanti per me: le relazioni costruite con colleghi, professori e altri studenti o professionisti, e la possibilità di ottenere esperienza pratica. L'idea di "network professionale" è essenziale soprattutto negli Stati Uniti. La maggioranza dei datori di lavoro richiede una lettera di referenza, o dei contatti: avere il supporto di qualcuno che ti conosce come persona e che sia disposto a confermare la tua competenza e professionalitá può essere il fattore che ti contraddistingue fra centinaia di candidati.

Durante il percorso universitario, spesso sottovalutiamo il valore aggiunto di questa prassi, ma le relazioni che ho sviluppato all'universitá sono e continuano ad essere fondamentali. Ancora oggi sono in contatto con il mio supervisore dello stage, con la mia relatrice della tesi e con professori sia a Stanford sia in Bocconi, che considero mentori e punti di riferimento. Molti dei miei colleghi hanno trovato posizioni interessanti, grazie alla segnalazioni di professori o di colleghi, o hanno anche continuato a lavorare al loro fianco dopo la laurea.
 
Per quanto riguarda l'esperienza pratica, il mio consiglio e’ quello di essere aperti il più possibile a esperienze che possono sembrare non "lineari" o non direttamente correlate al vostro percorso di studi, ma che vi possano dare competenze trasferibili sul piano lavorativo. Che si tratti di stage, di far parte di gruppi universitari, di organizzare conferenze, di fare volontariato o trovare un lavoro part-time, esplorate opportunità che vi permettano di imparare a scrivere bene (in italiano e in inglese), a parlare in pubblico, a lavorare in gruppo e a gestire il vostro tempo. Queste sono abilitá che si acquisiscono soprattutto al di fuori dall'aula, e sono alla fine quelle che contano maggiormente nel mondo lavorativo.


Oggi lavori in Google, una delle aziende più ambite al mondo: come ci sei arrivata e come si sono svolte le selezioni?


Il mio percorso é stato un po' insolito, in quanto ho iniziato da neolaureata come stagista presso l'ufficio legale di Milano, dopo essere stata contattata tramite LinkedIn direttamente dal team e aver svolto tre colloqui attinenti soprattutto a questioni di diritto della tecnologia. Da quel ruolo mi sono poi spostata a San Francisco presso il team di privacy - per il quale ho seguito una selezione simile.

Dopo quasi 3 anni ho lasciato l'azienda per frequentare il mio LL.M a Stanford. Una volta concluso il master, ho riapplicato per rientrare in azienda. Per il mio attuale ruolo,  Policy Specialist in Trust & Safety, ho inviato la mia candidatura online e sono stata contattata da una recruiter. Ho poi svolto due colloqui attitudinali con due dei manager del team, su questioni e competenze specifiche per la posizione. Dopo questa prima fase, sono stata invitata per un "on-site", ovvero una visita alla sede di Google.

Durante l'on-site, sono stata intervistata da altre due persone esterne al team - questi due colloqui si sono concentrati su competenze piú generiche e la cosiddetta "googleyness", ovvero quell'insieme di caratteristiche che costituiscono i valori dell'azienda. Queste includono la capacitá di prendere decisioni in situazioni ambigue, essere aperti al feedback, dare priorità alle esigenze dell'utente, collaborare all'interno del proprio team ma anche e soprattutto fra team molto diversi fra loro.

A seguire, ho pranzato con il potenziale nuovo team e ho avuto la possibilitá di fare domande e avere più informazioni. Fra l'application e l'offerta sono trascorse all'incirca 6 settimane


Di cosa ti occupi in Google?


Sono una specialista di policy nel team di Trust & Safety, che si occupa di sicurezza e trasparenza online. In breve, il mio lavoro consiste nello sviluppare e implementare regolamentazioni e processi interni per monitorare e prevenire contenuti offensivi o pericolosi, disinformazione e, più in generale, i rischi legati all'uso scorretto dei nostri prodotti.

Al momento, mi sto occupando soprattutto di disinformazione relativa ai contenuti politici, un tema molto sensibile soprattutto in questo periodo in cui ci avviciniamo alle elezioni presidenziali negli Stati Uniti. Inoltre, ho partecipato allo sviluppo della nostra strategia di prevenzione di contenuti illeciti riguardanti l'emergenza Covid-19, di cui potete leggere qui.


Un consiglio che daresti a tutti quelli che vorrebbero lavorare in Google? Invece, un secondo consiglio per chi vorrebbe lavorare nel tuo settore?


A Google interessa la vostra personalitá e attitudine più che la vostra conoscenza. Quando preparate la vostra application, riflettete su una situazione in cui avete agito fuori dalla vostra zona di comfort, con pochi dati alla mano e poca conoscenza pregressa. Cercate di raccontare le sfide che avete incontrato e come le avete superate. Fate in modo che questa storia emerga e venga evidenziata nel vostro CV, lettera motivazionale e colloqui. 
 
Per quanto riguarda il mondo di technology policy, il mio consiglio e' quello di tenersi aggiornati sugli sviluppi legislativi e tecnologici, possibilmente investendo in attivitá di ricerca e scrittura e monitorando le attività' in materia di industria, governi e think tank.

Un aspetto importante di questo lavoro è confrontarsi con altri professionisti e leader: inserirsi in organizzazioni professionali, cosí come partecipare a convegni e seminari può dare molto. Due organizzazioni che consiglierei sono Women in Cybersecurity e Internet Law & Policy Foundry. 

 

Tutored incontra Francesca, Googler a Milano e San Francisco


Tutored è il punto di incontro tra studenti, giovani laureati e aziende. All’interno della nostra piattaforma, gli utenti possono scoprire gli sbocchi lavorativi in base al loro percorso di studio, esplorare le aziende e candidarsi alle numerose opportunità di stage, lavoro e graduate program. 

All’interno della piattaforma, ci piace raccontare le storie di giovani talenti che hanno fatto un percorso di studio brillante e oggi lavorano presso importanti realtà. 


In quale università hai studiato e quale percorso di studi hai scelto?


Ho frequentato il corso di laurea magistrale in Giurisprudenza presso l'Universitá Bocconi di Milano, scegliendo il percorso di diritto internazionale e pubblicistico, e mi sono laureata nel 2015. Nel 2019 ho conseguito un LL.M (cioé un master in legge) in Law, Science and Technology presso la Stanford Law School.


Quale attività extra-universitaria pensi sia stata davvero importante per la tua carriera? Un consiglio che daresti a chi sta studiando in questo momento?  


Le esperienze più importanti per me sono stati i periodi trascorsi all'estero. Al quarto anno di universitá ho svolto il mio semestre di Erasmus in Belgio, presso l'Université Libre de Bruxelles, dove ho avuto l'opportunitá di migliorare il francese, di confrontarmi con persone provenienti da tutto il mondo e di approfondire la mia conoscenza di importanti questioni di diritto dell'Unione Europea.

Al quinto anno, ho svolto uno stage curriculare presso l'Ambasciata Italiana a Mosca. Il mio periodo in Ambasciata ha coinciso con la fase iniziale della crisi ucraina, e mi sono occupata principalmente di monitorare l'evoluzione della situazione e di produrre report di aggiornamento per la Farnesina.

L’esperienza a Bruxelles ha confermato il mio desiderio di proseguire il mio percorso professionale in una realtà quanto più multiculturale e internazionale possibile; invece il periodo trascorso periodo a Mosca ha suscitato in me una particolare curiositá per questioni di sicurezza internazionale ed ho iniziato ad esplorare questa passione da diverse prospettive, inclusa quella tecnologica.

Lavorare in Google mi ha permesso di conciliare questi due aspetti: infatti, da un lato mi occupo proprio di sicurezza online (più dettagli sotto), dall’altro sono parte di un’azienda davvero globale; il mio team, per esempio, e’ distribuito su sette paesi, dall’Argentina al Giappone. 
 
Il mio consiglio è quello di non focalizzarsi unicamente sulla media universitaria - conta davvero poco, soprattutto all'estero e in realtà internazionali. Consiglierei di investire su due aspetti che si sono dimostrati davvero importanti per me: le relazioni costruite con colleghi, professori e altri studenti o professionisti, e la possibilità di ottenere esperienza pratica. L'idea di "network professionale" è essenziale soprattutto negli Stati Uniti. La maggioranza dei datori di lavoro richiede una lettera di referenza, o dei contatti: avere il supporto di qualcuno che ti conosce come persona e che sia disposto a confermare la tua competenza e professionalitá può essere il fattore che ti contraddistingue fra centinaia di candidati.

Durante il percorso universitario, spesso sottovalutiamo il valore aggiunto di questa prassi, ma le relazioni che ho sviluppato all'universitá sono e continuano ad essere fondamentali. Ancora oggi sono in contatto con il mio supervisore dello stage, con la mia relatrice della tesi e con professori sia a Stanford sia in Bocconi, che considero mentori e punti di riferimento. Molti dei miei colleghi hanno trovato posizioni interessanti, grazie alla segnalazioni di professori o di colleghi, o hanno anche continuato a lavorare al loro fianco dopo la laurea.
 
Per quanto riguarda l'esperienza pratica, il mio consiglio e’ quello di essere aperti il più possibile a esperienze che possono sembrare non "lineari" o non direttamente correlate al vostro percorso di studi, ma che vi possano dare competenze trasferibili sul piano lavorativo. Che si tratti di stage, di far parte di gruppi universitari, di organizzare conferenze, di fare volontariato o trovare un lavoro part-time, esplorate opportunità che vi permettano di imparare a scrivere bene (in italiano e in inglese), a parlare in pubblico, a lavorare in gruppo e a gestire il vostro tempo. Queste sono abilitá che si acquisiscono soprattutto al di fuori dall'aula, e sono alla fine quelle che contano maggiormente nel mondo lavorativo.


Oggi lavori in Google, una delle aziende più ambite al mondo: come ci sei arrivata e come si sono svolte le selezioni?


Il mio percorso é stato un po' insolito, in quanto ho iniziato da neolaureata come stagista presso l'ufficio legale di Milano, dopo essere stata contattata tramite LinkedIn direttamente dal team e aver svolto tre colloqui attinenti soprattutto a questioni di diritto della tecnologia. Da quel ruolo mi sono poi spostata a San Francisco presso il team di privacy - per il quale ho seguito una selezione simile.

Dopo quasi 3 anni ho lasciato l'azienda per frequentare il mio LL.M a Stanford. Una volta concluso il master, ho riapplicato per rientrare in azienda. Per il mio attuale ruolo,  Policy Specialist in Trust & Safety, ho inviato la mia candidatura online e sono stata contattata da una recruiter. Ho poi svolto due colloqui attitudinali con due dei manager del team, su questioni e competenze specifiche per la posizione. Dopo questa prima fase, sono stata invitata per un "on-site", ovvero una visita alla sede di Google.

Durante l'on-site, sono stata intervistata da altre due persone esterne al team - questi due colloqui si sono concentrati su competenze piú generiche e la cosiddetta "googleyness", ovvero quell'insieme di caratteristiche che costituiscono i valori dell'azienda. Queste includono la capacitá di prendere decisioni in situazioni ambigue, essere aperti al feedback, dare priorità alle esigenze dell'utente, collaborare all'interno del proprio team ma anche e soprattutto fra team molto diversi fra loro.

A seguire, ho pranzato con il potenziale nuovo team e ho avuto la possibilitá di fare domande e avere più informazioni. Fra l'application e l'offerta sono trascorse all'incirca 6 settimane


Di cosa ti occupi in Google?


Sono una specialista di policy nel team di Trust & Safety, che si occupa di sicurezza e trasparenza online. In breve, il mio lavoro consiste nello sviluppare e implementare regolamentazioni e processi interni per monitorare e prevenire contenuti offensivi o pericolosi, disinformazione e, più in generale, i rischi legati all'uso scorretto dei nostri prodotti.

Al momento, mi sto occupando soprattutto di disinformazione relativa ai contenuti politici, un tema molto sensibile soprattutto in questo periodo in cui ci avviciniamo alle elezioni presidenziali negli Stati Uniti. Inoltre, ho partecipato allo sviluppo della nostra strategia di prevenzione di contenuti illeciti riguardanti l'emergenza Covid-19, di cui potete leggere qui.


Un consiglio che daresti a tutti quelli che vorrebbero lavorare in Google? Invece, un secondo consiglio per chi vorrebbe lavorare nel tuo settore?


A Google interessa la vostra personalitá e attitudine più che la vostra conoscenza. Quando preparate la vostra application, riflettete su una situazione in cui avete agito fuori dalla vostra zona di comfort, con pochi dati alla mano e poca conoscenza pregressa. Cercate di raccontare le sfide che avete incontrato e come le avete superate. Fate in modo che questa storia emerga e venga evidenziata nel vostro CV, lettera motivazionale e colloqui. 
 
Per quanto riguarda il mondo di technology policy, il mio consiglio e' quello di tenersi aggiornati sugli sviluppi legislativi e tecnologici, possibilmente investendo in attivitá di ricerca e scrittura e monitorando le attività' in materia di industria, governi e think tank.

Un aspetto importante di questo lavoro è confrontarsi con altri professionisti e leader: inserirsi in organizzazioni professionali, cosí come partecipare a convegni e seminari può dare molto. Due organizzazioni che consiglierei sono Women in Cybersecurity e Internet Law & Policy Foundry.