Pubblicato il 19 Oct 2020
Pubblicato il 19 Oct 2020
Tutored incontra Giada, Talent Management Trainee in Alstom

Tutored incontra Giada, Talent Management Trainee in Alstom


Dalle Neuroscienze al mondo HR: ecco il percorso di Giada


Tutored è il punto di incontro tra studenti, giovani laureati e aziende. All’interno della nostra piattaforma, i membri hanno la possibilità di scoprire gli sbocchi lavorativi in base al loro percorso di studi, conoscere grandi aziende e candidarsi alle numerose opportunità di stage, lavoro e graduate program. La nostra community è formata da giovani uniti dall'ambizione. Su Tutored, raccontiamo le loro storie ed esperienze, con l'obiettivo di ispirare i più giovani e dare un'idea concreta del mondo del lavoro.


In quale università hai studiato e quale percorso di studi hai scelto?


Mi sono laureata all’Università di Bologna in Psicologia, più precisamente alla magistrale di Neuroscienze e Riabilitazione Neuropsicologica. Dopo un anno di tirocinio professionalizzante in neuropsicologia e il successivo esame di stato per l’abilitazione, ho deciso di intraprendere l’executive master di Professional Datagest in Gestione e Sviluppo delle Risorse Umane.

Ho preso questa decisione poiché il mondo della psicologia del lavoro mi è sempre interessato ma non ho mai avuto l’occasione di approfondirlo. Così facendo ho capito che il settore HR è un campo professionale in continua evoluzione e si adattava al meglio alle mie ambizioni lavorative.


Considerato il tuo percorso accademico, cosa ti ha spinto ad avvicinarti al settore delle RU?


Durante la triennale, tra le materie che più mi hanno affascinata, oltre alla neuropsicologia, c’era un corso di Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni. Mi ha fatto scoprire come la psicologia sia un settore versatile e soprattutto come il monitoraggio e il sostegno del benessere psicologico sia fondamentale non solo in caso di patologie, ma anche in situazioni di normalità che tutti noi affrontiamo quotidianamente (compreso l’ambito lavorativo).

Di conseguenza, dopo l’esame di stato in psicologia, ho deciso di esplorare il settore delle risorse umane. E grazie all’esperienza sul campo e al master in Gestione e Sviluppo delle Risorse Umane, ho capito che il mondo della neuropsicologia forse non è poi così distante dal mondo HR. 


Quale attività extra-universitaria pensi sia stata davvero importante per la tua carriera? Un consiglio che daresti a chi sta studiando in questo momento?


Dopo la laurea ho avuto l’opportunità di partecipare ad un progetto volto al potenziamento cognitivo sia di persone anziane che di lavoratori che volevano semplicemente migliorare la loro performance lavorativa. Questa infatti è stata la prima volta che vedevo nel concreto la neuropsicologia intrecciarsi con il mondo lavorativo.

Mi sono occupata della creazione di esercizi interattivi e attività di gruppo, è stata un’esperienza molto interessante ma allo stesso tempo divertente. Oltre a sviluppare nuove tipologie di esercizi di carattere cognitivo, si instauravano dei bellissimi legami tra i partecipanti e noi trainer. Questo mi ha fatto capire che la chiave per entrare in sintonia con le persone è proprio l’empatia e la voglia di comprendere le difficoltà e i bisogni di chi ci sta difronte. 

In generale, ciò che mi ha sempre aiutata nel mio percorso lavorativo è la curiosità di esplorare, uscire dai confini e provare a mettersi in gioco. Quello che suggerisco infatti, è provare cose diverse, anche distanti dal proprio settore di appartenenza, per capire esattamente ciò che ci entusiasma e dove vogliamo andare. 

Questo pensiero, infatti, mi ha portata a seguire diversi corsi online che spaziavano dal neuromarketing, al desigh thinking, fino alla digital transformation. 

Negli ultimi mesi ho frequentato un master in Gestione e Sviluppo delle Risorse Umane ed è in questo modo che ho capito di voler crescere e affermami nel modo HR. 

A chi sta studiando in questo momento suggerisco quindi di non aver paura di uscire dalla propria zona di comfort e di aggiornarsi continuamente (perché non si smette mai di imparare).


Hai lavorato in Alstom: come ci sei arrivata e come si sono svolte le selezioni?


Il mio percorso lavorativo nel mondo HR è iniziato con un tirocinio all’interno di un’agenzia per il lavoro dove mi occupavo di ricerca, selezione e amministrazione del personale. Purtroppo, l’emergenza Covid-19 ha sconvolto i miei piani e, come molti tirocinanti, ho visto sfumare una possibilità di stabilizzazione.

Stavo frequentando il master quando è stata segnalata la possibilità di svolgere un tirocinio in Alstom, multinazionale francese tra i leader di settore nell’ambito del trasporto ferroviario e della mobilità integrata. Ho colto la palla al balzo e ho inoltrato la mia candidatura e, nel giro di una settimana, sono stata contattata per un colloquio. 

La selezione si è articolata in due fasi: il primo colloquio con la Talent Management Specialist e il secondo con la Talent Management Director (entrambe mie colleghe durante il tirocinio).

Abbiamo affrontato diversi temi, da quello motivazionale a quello riguardante il percorso accademico e lavorativo.


Di cosa ti occupavi in qualità di Talent Management Trainee in Alstom?


Entrare in Alstom significa far parte di una comunità globale di persone dedite a risolvere le sfide della mobilità mondiale e realizzare progetti internazionali con un impatto locale sostenibile.

Io personalmente lavoravo nella divisione HR di Alstom Italia, più precisamente nel team di Talent Management. Il talent management è un settore che ho imparato a conoscere in questi mesi, è un processo che va a lavorare sull’attraction di nuovi candidati e sui processi di sviluppo dei dipendenti. Pertanto, ho avuto l’opportunità di poter affiancare il mio team in diversi progetti. 

Ad esempio, ho affiancato il team di lavoro HR che segue la fase di candidatura per conseguire un’importante certificazione, la quale definisce che Alstom segue i più alti standard di gestione dei processi di risorse umane.

Un secondo progetto che ho seguito è il Graduate Program, ovvero un percorso lavorativo di crescita dedicato a giovani laureati nelle discipline STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics).

In questo caso mi sono occupata dell’organizzazione di alcuni incontri e presentazioni, e del programma di mentoring dedicato a questo bellissimo percorso.

Infine, ho affiancato il team nella preparazione della People Review, un processo organizzativo che mira ad identificare e a gestire il pool di talenti di Alstom, lavorando sulla mobilità interna e sull’evoluzione di carriera attraverso azioni di sviluppo individuali e collettive. Infine, ho supportato la gestione e la registrazione delle attività formative aziendali.


Sei un recruiter? Scopri come digitalizzare le strategie di employer branding e recruiting della tua azienda grazia a tutored. Attrai e assumi giovani talenti: scopri Tutored Business.

Dalle Neuroscienze al mondo HR: ecco il percorso di Giada


Tutored è il punto di incontro tra studenti, giovani laureati e aziende. All’interno della nostra piattaforma, i membri hanno la possibilità di scoprire gli sbocchi lavorativi in base al loro percorso di studi, conoscere grandi aziende e candidarsi alle numerose opportunità di stage, lavoro e graduate program. La nostra community è formata da giovani uniti dall'ambizione. Su Tutored, raccontiamo le loro storie ed esperienze, con l'obiettivo di ispirare i più giovani e dare un'idea concreta del mondo del lavoro.


In quale università hai studiato e quale percorso di studi hai scelto?


Mi sono laureata all’Università di Bologna in Psicologia, più precisamente alla magistrale di Neuroscienze e Riabilitazione Neuropsicologica. Dopo un anno di tirocinio professionalizzante in neuropsicologia e il successivo esame di stato per l’abilitazione, ho deciso di intraprendere l’executive master di Professional Datagest in Gestione e Sviluppo delle Risorse Umane.

Ho preso questa decisione poiché il mondo della psicologia del lavoro mi è sempre interessato ma non ho mai avuto l’occasione di approfondirlo. Così facendo ho capito che il settore HR è un campo professionale in continua evoluzione e si adattava al meglio alle mie ambizioni lavorative.


Considerato il tuo percorso accademico, cosa ti ha spinto ad avvicinarti al settore delle RU?


Durante la triennale, tra le materie che più mi hanno affascinata, oltre alla neuropsicologia, c’era un corso di Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni. Mi ha fatto scoprire come la psicologia sia un settore versatile e soprattutto come il monitoraggio e il sostegno del benessere psicologico sia fondamentale non solo in caso di patologie, ma anche in situazioni di normalità che tutti noi affrontiamo quotidianamente (compreso l’ambito lavorativo).

Di conseguenza, dopo l’esame di stato in psicologia, ho deciso di esplorare il settore delle risorse umane. E grazie all’esperienza sul campo e al master in Gestione e Sviluppo delle Risorse Umane, ho capito che il mondo della neuropsicologia forse non è poi così distante dal mondo HR. 


Quale attività extra-universitaria pensi sia stata davvero importante per la tua carriera? Un consiglio che daresti a chi sta studiando in questo momento?


Dopo la laurea ho avuto l’opportunità di partecipare ad un progetto volto al potenziamento cognitivo sia di persone anziane che di lavoratori che volevano semplicemente migliorare la loro performance lavorativa. Questa infatti è stata la prima volta che vedevo nel concreto la neuropsicologia intrecciarsi con il mondo lavorativo.

Mi sono occupata della creazione di esercizi interattivi e attività di gruppo, è stata un’esperienza molto interessante ma allo stesso tempo divertente. Oltre a sviluppare nuove tipologie di esercizi di carattere cognitivo, si instauravano dei bellissimi legami tra i partecipanti e noi trainer. Questo mi ha fatto capire che la chiave per entrare in sintonia con le persone è proprio l’empatia e la voglia di comprendere le difficoltà e i bisogni di chi ci sta difronte. 

In generale, ciò che mi ha sempre aiutata nel mio percorso lavorativo è la curiosità di esplorare, uscire dai confini e provare a mettersi in gioco. Quello che suggerisco infatti, è provare cose diverse, anche distanti dal proprio settore di appartenenza, per capire esattamente ciò che ci entusiasma e dove vogliamo andare. 

Questo pensiero, infatti, mi ha portata a seguire diversi corsi online che spaziavano dal neuromarketing, al desigh thinking, fino alla digital transformation. 

Negli ultimi mesi ho frequentato un master in Gestione e Sviluppo delle Risorse Umane ed è in questo modo che ho capito di voler crescere e affermami nel modo HR. 

A chi sta studiando in questo momento suggerisco quindi di non aver paura di uscire dalla propria zona di comfort e di aggiornarsi continuamente (perché non si smette mai di imparare).


Hai lavorato in Alstom: come ci sei arrivata e come si sono svolte le selezioni?


Il mio percorso lavorativo nel mondo HR è iniziato con un tirocinio all’interno di un’agenzia per il lavoro dove mi occupavo di ricerca, selezione e amministrazione del personale. Purtroppo, l’emergenza Covid-19 ha sconvolto i miei piani e, come molti tirocinanti, ho visto sfumare una possibilità di stabilizzazione.

Stavo frequentando il master quando è stata segnalata la possibilità di svolgere un tirocinio in Alstom, multinazionale francese tra i leader di settore nell’ambito del trasporto ferroviario e della mobilità integrata. Ho colto la palla al balzo e ho inoltrato la mia candidatura e, nel giro di una settimana, sono stata contattata per un colloquio. 

La selezione si è articolata in due fasi: il primo colloquio con la Talent Management Specialist e il secondo con la Talent Management Director (entrambe mie colleghe durante il tirocinio).

Abbiamo affrontato diversi temi, da quello motivazionale a quello riguardante il percorso accademico e lavorativo.


Di cosa ti occupavi in qualità di Talent Management Trainee in Alstom?


Entrare in Alstom significa far parte di una comunità globale di persone dedite a risolvere le sfide della mobilità mondiale e realizzare progetti internazionali con un impatto locale sostenibile.

Io personalmente lavoravo nella divisione HR di Alstom Italia, più precisamente nel team di Talent Management. Il talent management è un settore che ho imparato a conoscere in questi mesi, è un processo che va a lavorare sull’attraction di nuovi candidati e sui processi di sviluppo dei dipendenti. Pertanto, ho avuto l’opportunità di poter affiancare il mio team in diversi progetti. 

Ad esempio, ho affiancato il team di lavoro HR che segue la fase di candidatura per conseguire un’importante certificazione, la quale definisce che Alstom segue i più alti standard di gestione dei processi di risorse umane.

Un secondo progetto che ho seguito è il Graduate Program, ovvero un percorso lavorativo di crescita dedicato a giovani laureati nelle discipline STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics).

In questo caso mi sono occupata dell’organizzazione di alcuni incontri e presentazioni, e del programma di mentoring dedicato a questo bellissimo percorso.

Infine, ho affiancato il team nella preparazione della People Review, un processo organizzativo che mira ad identificare e a gestire il pool di talenti di Alstom, lavorando sulla mobilità interna e sull’evoluzione di carriera attraverso azioni di sviluppo individuali e collettive. Infine, ho supportato la gestione e la registrazione delle attività formative aziendali.


Sei un recruiter? Scopri come digitalizzare le strategie di employer branding e recruiting della tua azienda grazia a tutored. Attrai e assumi giovani talenti: scopri Tutored Business.