Pubblicato il 16 Nov 2020
Pubblicato il 16 Nov 2020
Tutored incontra Gianluca, Risk Analyst in Goldman Sachs

Tutored incontra Gianluca, Risk Analyst in Goldman Sachs


Roma, Shanghai e Mosca sono le città in cui ha studiato Gianluca, Risk Analyst in Goldman Sachs

Tutored è il punto di incontro tra studenti, giovani laureati e aziende. All’interno della nostra piattaforma, i membri hanno la possibilità di scoprire gli sbocchi lavorativi in base al loro percorso di studi, conoscere grandi aziende e candidarsi alle numerose opportunità di stage, lavoro e graduate program. La nostra community è formata da giovani uniti dall'ambizione. Su Tutored, raccontiamo le loro storie ed esperienze, con l'obiettivo di ispirare i più giovani e dare un'idea concreta del mondo del lavoro.


In quale università hai studiato e quale percorso di studi hai scelto?

Nel 2014 mi sono iscritto al corso di Economia e Gestione d’Impresa presso l'università LUISS Guido Carli di Roma e successivamente nel 2017 ho proseguito i miei studi iscrivendomi alla magistrale in Corporate Finance presso la medesima università.

Il mio percorso di studi alla LUISS si è alternato con periodi di studio all’estero ed esperienze di stage, soprattutto durante la magistrale.

Hai svolto parte del tuo percorso universitario all'estero. Quale meta hai scelto e perchè? 


Durante il secondo anno di triennale ho avuto l’opportunità di partecipare alla Summer School presso la Fudan University di Shanghai, frequentando il corso di Enterpreneurship and Innovation.

Alla magistrale ho invece svolto il primo semestre del secondo anno presso l’Higher School of Economics di Mosca, li ho potuto scegliere esami specifici per il settore bancario che ho conseguito al Banking Institute. Ho scelto entrambe le mete poiché comportava il dovermi confrontare con culture e paesi completamente diversi dall’Italia, inoltre entrambe le città vantano due delle migliori Università Target al mondo per Finanza. Così ero sicuro di trovarmi di fronte ad una sfida e non una “vacanza”. Entrambe l’esperienze sono state incredibili ma in particolar modo i sei mesi a Mosca. È una città che mi ha letteralmente conquistato, senza dubbio la città Europea più simile a Londra e che consiglio vivamente di visitare.


Quanto è importante secondo te svolgere un periodo di studi fuori dall'Italia e dalla propria comfort zone?


Ad oggi io ritengo che l’esperienza all’estero sia il 50% della propria formazione. Dal punto di vista personale ti permette di confrontarti con persone provenienti da tutto il mondo, potendo così vedere i tuoi punti di forza e di debolezza, ma soprattutto ti pone davanti sfide ed imprevisti che restando in Italia difficilmente affronteresti, costringendoti a metterti alla prova.

Da un punto di vista lavorativo le aziende oggi puntano sempre più a creare un ambiente internazionale e di conseguenza la capacità di sapersi adattare diventa una skill fondamentale. Svolgere quindi esperienze all’estero, ancora meglio se fuori dall’Europa, ed accompagnarle con brillanti risultati accademici è la miglior certificazione personale che tu possa presentare.

Quale attività extra-universitaria pensi sia stata davvero importante per la tua carriera? Un consiglio che daresti a chi sta studiando in questo momento?

Come attività direi la parrocchia vicino casa, dove ho frequentato sia l’oratorio sia lo scoutismo. Entrambe mi hanno insegnato a relazionarmi con gli altri e come comportarmi in un gruppo, mi hanno fornito il giusto livello di competitività ed allo stesso tempo ad aiutare il prossimo non per ritorno personale ma perché è la cosa giusta da fare. Il miglior consiglio che posso dare è di guardarsi intorno fin da subito.

Oggettivamente il sistema d’istruzione in Italia è totalmente teorico e non ti da nessun riscontro pratico su cosa serva nel mondo del lavoro. Ti dicono fin da piccolo “studia che ti servirà” ma alla prova dei fatti nessuno ti sa rispondere esattamente a cosa ti serva quello che hai studiato.

Fatevi quindi un profilo Linkedin fin da subito e guardate le offerte lavorative, focalizzandovi sulla descrizione del lavoro e sui requisiti. Studiatevi i linguaggi informatici, le lingue straniere e prendete le certificazioni che vedete come più richiesti o che sono considerati tra i più richiesti per il futuro. Infine applicate il prima possibile per tirocini nelle posizioni che v’interessano, non tanto per il CV ma per avere un riscontro pratico se questo lavoro vi può piacere o meno. Non abbiate paura di venire scartati, personalmente penso di essere stato rigettato per il 95% delle applications che ho fatto ma sono felice di averci provato sempre.

Oggi lavori in Goldman Sachs: come ci sei arrivato e come si sono svolte le selezioni? 

Sono fin da piccolo un appassionato di Formula 1 e per me GS è la Ferrari dei servizi finanziari. Sono iscritto alla loro newsletter da diversi anni ed ho sempre controllato il loro sito regolarmente. A maggio 2019 vidi l’annuncio del New Analyst Program che si rivolgeva a laureandi/giovani laureati ed a luglio, quando si sono aperte le selezioni, ho deciso di mandare l’application. Il processo di selezione è descritto sul sito di GS in maniera molto dettagliata e le informazioni corrispondono al vero.

I consigli che posso dare sono di essere molto precisi quando compilate l’online form e di non “ingigantire” le vostre esperienze (il background check è fatto in maniera molto dettagliata), di essere onesti e di basarvi sulle vostre esperienze di vita durante l’intervista motivazionale con il software Hirevenue e di ragionare sulle domande che vi fanno ai colloqui tecnici, senza andare a memoria.


Di cosa ti occupi in qualità di Risk Analyst in Goldman Sachs?

Gestisco giornalmente un portafoglio clienti internazionali che operano in diversi settori, i quali hanno un esposizione creditizia presso GS. L’analisi è svolta trimestralmente ed annualmente a livello individuale su base sia quantitativa che qualitativa, con l’obiettivo di stabilire il livello di rischio del cliente.

L’analisi quantitativa richiede la capacità di saper riformulare bilanci, svolgere analisi di mercato, credit trend&business development, ratio analysis, saper utilizzare excel (VBA/SQL) e utilizzare modelli di financial projection.

Al termine dell’analisi c’è la parte qualitativa dove è necessario preparare un report finale riguardo al cliente. L’analisi deve essere poi discussa e difesa all’interno di specifici Risk Committees, motivo per il quale rispettare le scadenze è di fondamentale importanza.


Prima di arrivare in Goldman Sachs hai svolto due esperienze lavorative, prima in Studio Economico Parcu e successivamente in BNP Paribas. Come hai trovato queste opportunità e di cosa ti sei occupato?

La mia prima esperienza è stato un tirocinio curriculare in M&A che ho svolto all’inizio della magistrale. Vista la giovane età e la scarsa esperienza il carico di responsabilità era molto basso ma ritengo quest’esperienza importantissima. Essendo una piccola boutique finanziaria mi ha permesso di vedere i comportamenti ed i meccanismi all’interno di un ufficio, come ci si rivolge ai responsabili, come si parla tra colleghi, come si sceglie a cosa dare priorità, etc. In BNP Paribas ho invece svolto un tirocinio nell’area Cash Management durante l’ultimo semestre della magistrale. Sia perché avevo più esperienza, sia perché avevo un grosso carico di lavoro, questo è stato il primo test delle mie capacità tecniche nell’ambiente lavorativo.

L’area Cash Management è il cuore della banca dove s’incontrano tutte le operazioni svolte dal front desk fino al back office, mi ha permesso di vedere cosa funziona, dove si concentrano le maggiori problematiche, gli errori da evitare, l’importanza d’interpretare i dati correttamente e qualsiasi evento di tipo finanziario che può accadere dentro una banca universale. Svolgere entrambe l’esperienze lavorative durante il percorso di studi è stato senza dubbio un’ottima palestra.


Sei un recruiter? Scopri come digitalizzare le strategie di employer branding e recruiting della tua azienda grazia a tutored. Attrai e assumi giovani talenti: scopri Tutored Business.

Roma, Shanghai e Mosca sono le città in cui ha studiato Gianluca, Risk Analyst in Goldman Sachs

Tutored è il punto di incontro tra studenti, giovani laureati e aziende. All’interno della nostra piattaforma, i membri hanno la possibilità di scoprire gli sbocchi lavorativi in base al loro percorso di studi, conoscere grandi aziende e candidarsi alle numerose opportunità di stage, lavoro e graduate program. La nostra community è formata da giovani uniti dall'ambizione. Su Tutored, raccontiamo le loro storie ed esperienze, con l'obiettivo di ispirare i più giovani e dare un'idea concreta del mondo del lavoro.


In quale università hai studiato e quale percorso di studi hai scelto?

Nel 2014 mi sono iscritto al corso di Economia e Gestione d’Impresa presso l'università LUISS Guido Carli di Roma e successivamente nel 2017 ho proseguito i miei studi iscrivendomi alla magistrale in Corporate Finance presso la medesima università.

Il mio percorso di studi alla LUISS si è alternato con periodi di studio all’estero ed esperienze di stage, soprattutto durante la magistrale.

Hai svolto parte del tuo percorso universitario all'estero. Quale meta hai scelto e perchè? 


Durante il secondo anno di triennale ho avuto l’opportunità di partecipare alla Summer School presso la Fudan University di Shanghai, frequentando il corso di Enterpreneurship and Innovation.

Alla magistrale ho invece svolto il primo semestre del secondo anno presso l’Higher School of Economics di Mosca, li ho potuto scegliere esami specifici per il settore bancario che ho conseguito al Banking Institute. Ho scelto entrambe le mete poiché comportava il dovermi confrontare con culture e paesi completamente diversi dall’Italia, inoltre entrambe le città vantano due delle migliori Università Target al mondo per Finanza. Così ero sicuro di trovarmi di fronte ad una sfida e non una “vacanza”. Entrambe l’esperienze sono state incredibili ma in particolar modo i sei mesi a Mosca. È una città che mi ha letteralmente conquistato, senza dubbio la città Europea più simile a Londra e che consiglio vivamente di visitare.


Quanto è importante secondo te svolgere un periodo di studi fuori dall'Italia e dalla propria comfort zone?


Ad oggi io ritengo che l’esperienza all’estero sia il 50% della propria formazione. Dal punto di vista personale ti permette di confrontarti con persone provenienti da tutto il mondo, potendo così vedere i tuoi punti di forza e di debolezza, ma soprattutto ti pone davanti sfide ed imprevisti che restando in Italia difficilmente affronteresti, costringendoti a metterti alla prova.

Da un punto di vista lavorativo le aziende oggi puntano sempre più a creare un ambiente internazionale e di conseguenza la capacità di sapersi adattare diventa una skill fondamentale. Svolgere quindi esperienze all’estero, ancora meglio se fuori dall’Europa, ed accompagnarle con brillanti risultati accademici è la miglior certificazione personale che tu possa presentare.

Quale attività extra-universitaria pensi sia stata davvero importante per la tua carriera? Un consiglio che daresti a chi sta studiando in questo momento?

Come attività direi la parrocchia vicino casa, dove ho frequentato sia l’oratorio sia lo scoutismo. Entrambe mi hanno insegnato a relazionarmi con gli altri e come comportarmi in un gruppo, mi hanno fornito il giusto livello di competitività ed allo stesso tempo ad aiutare il prossimo non per ritorno personale ma perché è la cosa giusta da fare. Il miglior consiglio che posso dare è di guardarsi intorno fin da subito.

Oggettivamente il sistema d’istruzione in Italia è totalmente teorico e non ti da nessun riscontro pratico su cosa serva nel mondo del lavoro. Ti dicono fin da piccolo “studia che ti servirà” ma alla prova dei fatti nessuno ti sa rispondere esattamente a cosa ti serva quello che hai studiato.

Fatevi quindi un profilo Linkedin fin da subito e guardate le offerte lavorative, focalizzandovi sulla descrizione del lavoro e sui requisiti. Studiatevi i linguaggi informatici, le lingue straniere e prendete le certificazioni che vedete come più richiesti o che sono considerati tra i più richiesti per il futuro. Infine applicate il prima possibile per tirocini nelle posizioni che v’interessano, non tanto per il CV ma per avere un riscontro pratico se questo lavoro vi può piacere o meno. Non abbiate paura di venire scartati, personalmente penso di essere stato rigettato per il 95% delle applications che ho fatto ma sono felice di averci provato sempre.

Oggi lavori in Goldman Sachs: come ci sei arrivato e come si sono svolte le selezioni? 

Sono fin da piccolo un appassionato di Formula 1 e per me GS è la Ferrari dei servizi finanziari. Sono iscritto alla loro newsletter da diversi anni ed ho sempre controllato il loro sito regolarmente. A maggio 2019 vidi l’annuncio del New Analyst Program che si rivolgeva a laureandi/giovani laureati ed a luglio, quando si sono aperte le selezioni, ho deciso di mandare l’application. Il processo di selezione è descritto sul sito di GS in maniera molto dettagliata e le informazioni corrispondono al vero.

I consigli che posso dare sono di essere molto precisi quando compilate l’online form e di non “ingigantire” le vostre esperienze (il background check è fatto in maniera molto dettagliata), di essere onesti e di basarvi sulle vostre esperienze di vita durante l’intervista motivazionale con il software Hirevenue e di ragionare sulle domande che vi fanno ai colloqui tecnici, senza andare a memoria.


Di cosa ti occupi in qualità di Risk Analyst in Goldman Sachs?

Gestisco giornalmente un portafoglio clienti internazionali che operano in diversi settori, i quali hanno un esposizione creditizia presso GS. L’analisi è svolta trimestralmente ed annualmente a livello individuale su base sia quantitativa che qualitativa, con l’obiettivo di stabilire il livello di rischio del cliente.

L’analisi quantitativa richiede la capacità di saper riformulare bilanci, svolgere analisi di mercato, credit trend&business development, ratio analysis, saper utilizzare excel (VBA/SQL) e utilizzare modelli di financial projection.

Al termine dell’analisi c’è la parte qualitativa dove è necessario preparare un report finale riguardo al cliente. L’analisi deve essere poi discussa e difesa all’interno di specifici Risk Committees, motivo per il quale rispettare le scadenze è di fondamentale importanza.


Prima di arrivare in Goldman Sachs hai svolto due esperienze lavorative, prima in Studio Economico Parcu e successivamente in BNP Paribas. Come hai trovato queste opportunità e di cosa ti sei occupato?

La mia prima esperienza è stato un tirocinio curriculare in M&A che ho svolto all’inizio della magistrale. Vista la giovane età e la scarsa esperienza il carico di responsabilità era molto basso ma ritengo quest’esperienza importantissima. Essendo una piccola boutique finanziaria mi ha permesso di vedere i comportamenti ed i meccanismi all’interno di un ufficio, come ci si rivolge ai responsabili, come si parla tra colleghi, come si sceglie a cosa dare priorità, etc. In BNP Paribas ho invece svolto un tirocinio nell’area Cash Management durante l’ultimo semestre della magistrale. Sia perché avevo più esperienza, sia perché avevo un grosso carico di lavoro, questo è stato il primo test delle mie capacità tecniche nell’ambiente lavorativo.

L’area Cash Management è il cuore della banca dove s’incontrano tutte le operazioni svolte dal front desk fino al back office, mi ha permesso di vedere cosa funziona, dove si concentrano le maggiori problematiche, gli errori da evitare, l’importanza d’interpretare i dati correttamente e qualsiasi evento di tipo finanziario che può accadere dentro una banca universale. Svolgere entrambe l’esperienze lavorative durante il percorso di studi è stato senza dubbio un’ottima palestra.


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