Pubblicato il 10 Feb 2020
Pubblicato il 10 Feb 2020
Lavorare nell'industria chimico-farmaceutica

Lavorare nell'industria chimico-farmaceutica


Cosa vuol dire lavorare nell’industria chimico-farmaceutica? Quali opportunità offre questo settore? Quali sono le aziende che assumono?

La grande industria chimico-farmaceutica non indica solo la ricerca e lo sviluppo di medicine e trattamenti per uso umano, ma anche i farmaci per uso veterinario e persino i prodotti per la cosmesi e per l’integrazione alimentare.

Lavorare in questo mondo di prodotti e soluzioni, quindi, significa dover anzitutto scegliere in cosa specializzarsi visto che non si parla di un unico settore e  mercato, ma di tanti mercati e comparti raggruppati sotto questo grande cappello.

Per dare un’idea delle dimensioni, basta dire che nel gergo economico quando si parla di Big Pharma, ci si riferisce a quelle realtà che superano i 3 miliardi di dollari di ricavi annui e che investono almeno 500 milioni di dollari in ricerca e sviluppo (tra queste realtà bisogna citare colossi come Pfizer, Novartis, Merck&Co, Bayer, Johnson and Johnson, Sanofi, Hoffmann-LaRoche, Abbott e GlaxoSmithKline, solo per ricordare le più famose multinazionali). 

Quando parliamo di industria farmaceutica oggi non parliamo solo di ricerca e sviluppo per applicazioni umane o animali – inclusi i vaccini e i cosmetici –  ma anche di nuovi trend e quindi ambiti di lavoro. Ad esempio:

- Trattamenti personalizzati, ovvero l’uso di tecnologie avanzate per fornire, a livello industriale, soluzioni a misura di singolo paziente grazie allo sfruttamento dei big data;

- E-commerce farmaceutico e organizzazione delle farmacie, cioè l’impiego dei sistemi digitali per ottimizzare la distribuzione e l’accesso ai farmaci.

Più in generale, il settore chimico farmaceutico come accade in qualunque altra industria, sta cambiando grazie all’evoluzione tecnologica. Ad esempio, nei laboratori, la creazione e la produzione di farmaci inizia ad essere affidata all’intelligenza artificiale con sistemi che – analizzando miliardi di informazioni e dati – sono in grado di suggerire la composizione e il dosaggio più efficaci per un trattamento.

 

Lavorare nell’industria chimico-farmaceutica: i profili ricercati e dove formarsi

Tra i profili oggi più ricercati dalle aziende farmaceutiche, oltre agli studenti di farmacia, ci sono anche:

- Patent Specialist per il farmaceutico, cioè l’esperto di brevetti e tecnologie innovative per questo settore (competenza acquisibile seguendo corsi compresi nei master e nelle lauree in farmacia, come all’Università di Pavia);

- L’esperto in affari regolatori di vendita per i farmaci e i dispositivi medici, cioè chi conosce bene la normativa per l’autorizzazione di un farmaco o impiego di strumenti sanitari e la loro commercializzazione (l’Università di Ferrara ha attivato un master specifico);

- E-commerce Manager per le vendite online dei prodotti delle farmacie, un settore sempre più in espansione che sta costringendo le farmacie ad assumere responsabili per la gestione online degli ordini, nonché dei siti e della comunicazione dei portali (chi ha una formazione farmaceutica può quindi seguire un corso intensivo in marketing e comunicazione digitale).

 

I farmaci per le piante

Esiste poi anche un grande settore, che tocca in realtà il mondo agroalimentare, ma che ha a che fare con  farmaci e soluzioni per la cura delle piante e dei sistemi agricoli: l’industria dei fitofarmaci, che è altamente innovativa e rispetto al passato elabora soluzioni a basso impatto ambientale, riproducendo meccanismi naturali di difesa. Anche se occorre seguire un percorso di agraria, vale la pena segnalare tra i centri di ricerca d’eccellenza, oltre al CNR, anche  Agroinnova: polo internazionale che attira ricercatori e studenti da tutto il mondo. 

 

Ti piacerebbe lavorare nell’industria chimico-farmaceutica? Entra in tutored e scopri tutte le opportunità di carriera in base al tuo percorso di studi.

Cosa vuol dire lavorare nell’industria chimico-farmaceutica? Quali opportunità offre questo settore? Quali sono le aziende che assumono?

La grande industria chimico-farmaceutica non indica solo la ricerca e lo sviluppo di medicine e trattamenti per uso umano, ma anche i farmaci per uso veterinario e persino i prodotti per la cosmesi e per l’integrazione alimentare.

Lavorare in questo mondo di prodotti e soluzioni, quindi, significa dover anzitutto scegliere in cosa specializzarsi visto che non si parla di un unico settore e  mercato, ma di tanti mercati e comparti raggruppati sotto questo grande cappello.

Per dare un’idea delle dimensioni, basta dire che nel gergo economico quando si parla di Big Pharma, ci si riferisce a quelle realtà che superano i 3 miliardi di dollari di ricavi annui e che investono almeno 500 milioni di dollari in ricerca e sviluppo (tra queste realtà bisogna citare colossi come Pfizer, Novartis, Merck&Co, Bayer, Johnson and Johnson, Sanofi, Hoffmann-LaRoche, Abbott e GlaxoSmithKline, solo per ricordare le più famose multinazionali). 

Quando parliamo di industria farmaceutica oggi non parliamo solo di ricerca e sviluppo per applicazioni umane o animali – inclusi i vaccini e i cosmetici –  ma anche di nuovi trend e quindi ambiti di lavoro. Ad esempio:

- Trattamenti personalizzati, ovvero l’uso di tecnologie avanzate per fornire, a livello industriale, soluzioni a misura di singolo paziente grazie allo sfruttamento dei big data;

- E-commerce farmaceutico e organizzazione delle farmacie, cioè l’impiego dei sistemi digitali per ottimizzare la distribuzione e l’accesso ai farmaci.

Più in generale, il settore chimico farmaceutico come accade in qualunque altra industria, sta cambiando grazie all’evoluzione tecnologica. Ad esempio, nei laboratori, la creazione e la produzione di farmaci inizia ad essere affidata all’intelligenza artificiale con sistemi che – analizzando miliardi di informazioni e dati – sono in grado di suggerire la composizione e il dosaggio più efficaci per un trattamento.

 

Lavorare nell’industria chimico-farmaceutica: i profili ricercati e dove formarsi

Tra i profili oggi più ricercati dalle aziende farmaceutiche, oltre agli studenti di farmacia, ci sono anche:

- Patent Specialist per il farmaceutico, cioè l’esperto di brevetti e tecnologie innovative per questo settore (competenza acquisibile seguendo corsi compresi nei master e nelle lauree in farmacia, come all’Università di Pavia);

- L’esperto in affari regolatori di vendita per i farmaci e i dispositivi medici, cioè chi conosce bene la normativa per l’autorizzazione di un farmaco o impiego di strumenti sanitari e la loro commercializzazione (l’Università di Ferrara ha attivato un master specifico);

- E-commerce Manager per le vendite online dei prodotti delle farmacie, un settore sempre più in espansione che sta costringendo le farmacie ad assumere responsabili per la gestione online degli ordini, nonché dei siti e della comunicazione dei portali (chi ha una formazione farmaceutica può quindi seguire un corso intensivo in marketing e comunicazione digitale).

 

I farmaci per le piante

Esiste poi anche un grande settore, che tocca in realtà il mondo agroalimentare, ma che ha a che fare con  farmaci e soluzioni per la cura delle piante e dei sistemi agricoli: l’industria dei fitofarmaci, che è altamente innovativa e rispetto al passato elabora soluzioni a basso impatto ambientale, riproducendo meccanismi naturali di difesa. Anche se occorre seguire un percorso di agraria, vale la pena segnalare tra i centri di ricerca d’eccellenza, oltre al CNR, anche  Agroinnova: polo internazionale che attira ricercatori e studenti da tutto il mondo. 

 

Ti piacerebbe lavorare nell’industria chimico-farmaceutica? Entra in tutored e scopri tutte le opportunità di carriera in base al tuo percorso di studi.