Pubblicato il 10 Feb 2020
Pubblicato il 10 Feb 2020
Lavorare nella GDO: come funziona e opportunità di carriera

Lavorare nella GDO: come funziona e opportunità di carriera


Lavorare nella GDO e nella grande distribuzione organizzata: come funziona, figure ricercate e opportunità di carriera.

A volte le sigle possono nascondere inaspettate possibilità di carriera. Prima, però, bisogna aprirle come le finestre di un palazzo e capire quanti diversi panorami offrono. La sigla in questione è GDO, che sta per: Grande Distribuzione Organizzata

Molti la riducono al concetto di supermercato - che è una parte della GDO - ma in realtà si tratta di una modalità di vendita di prodotti al dettaglio che può riguardare qualunque bene, non solo alimentare.

Rispetto al singolo negozietto sotto casa, la GDO prevede una rete di punti vendita (negozi, supermercati, ipermercati, store, ecc…) che fanno capo a una “casa madre” ma che sono solo un anello di una catena più complessa  composta da: produttori (es. il pastificio o il brand di dentifrici); grossisti (come le realtà che acquistano dal produttore i pc o gli smartphone per rivenderli in stock ai dettaglianti come Euronics; dettaglianti (che sono organizzati sotto forma di catene, gruppi d'acquisto o unioni volontarie di dettaglianti e grossisti, e che hanno un contatto diretto col consumatore finale proprio come Conad, LIDL Italia o Euronics); e infine la parte più importante. Il consumatore finale.

Quando si parla di grande distribuzione organizzata, dunque, si pensa subito a reti di negozi e grandi catene, come appunto LIDL Italia, Coop, Esselunga, Carrefour, Pam, MD, Eurospin, ma in realtà si parla soprattutto di:

- Logistica, cioè del modo più efficiente per far arrivare un chilo di zucchine o un pacchetto di fazzoletti dal produttore fino allo scaffale del supermercato, o far in modo che la spesa arrivi direttamente a casa del cliente;

- Contratti e accordi commerciali, cioè tutto il mondo della consulenza legale e giuridica necessario per conoscere le regole della filiera e magari muoversi nella giungla dei contratti;

- Marketing e design, vale a dire le tecniche di vendita, promozione e organizzazione degli spazi per rendere più funzionale l’esperienza del consumatore;

- Packaging, ovvero il settore dell’inscatolamento/impacchettamento dei prodotti della grande distribuzione organizzata.

- Sicurezza alimentare, cioè i controlli di qualità e di sicurezza del cibo.

- E-Commerce e payment, quindi tutto il sistema di piattaforma innovative per i pagamenti della merce, la gestione degli ordini e la possibilità per il consumatore di ordinare online e ricevere i prodotti a casa dal supermercato.

- Associazioni di categoria, cioè le realtà che associano i distributori come Federdistribuzione

Questo vuol dire che è sempre bene non fermarsi alle apparenze e non scartare un annuncio di lavoro solo perché sponsorizzato da un marchio di una catena della spesa: le aziende di questo settore non hanno interesse ad assumere semplicemente cassieri e magazzinieri ma cercano profili in grado di scalare velocemente i ruoli nei vari reparti e dipartimenti per aiutare il gruppo a stare al passo con l’innovazione logistica, tecnologica, finanziaria. Persino architettonica.

E questo è confermato anche dai numeri. Solo in Italia - dati del 2018 - la GDO conta 225 centrali di acquisto (ad esempio LIDL Italia) e 23.500 punti vendita (negozi singoli). Questo vuol dire che inserirsi in un mondo simile può offrire moltissime opportunità di specializzazione perché una rete così vasta ha bisogno di essere gestita e tenuta insieme da migliaia di profili.

 

Le competenze per lavorare nella GDO

Entrare nella grande distribuzione è possibile seguendo percorsi di management o economia. Ad esempio, i master in:

- Gestione di impresa (qui un master in Business Management)

- Logistica integrata e Supply Chain (con corsi a Lucca o a Verona).

- Retail (il Sole 24 propone un master in questo ambito specifico) ,

- Trade & Sales management (qui un master in questo ambito)

- Fintech & Innovation (anche l'università LUMSA propone una formazione ad hoc)

- Food Safety Management (formazione consigliata qui)

- Food Export Management (formazione consigliata qui)

- Agribusiness management (formazione consigliata qui)

Ma non solo. Ci sono figure altamente ricercate dalle realtà GDO, come sviluppatori e programmatori per i siti e-commerce e l’integrazione di totem o app per l’interazione con il cliente direttamente in negozio, quindi  tecnici IT o Iot, nonché designer e architetti per concepire nuovi concept store e rendere il consumatore, e non il prodotto, protagonista. Poter applicare le conoscenze acquisite, anche in un percorso di laurea classico come quello in Giurisprudenza, a un settore che ha bisogno di rinnovarsi significa potersi mettere alla prova, sperimentare e fare carriera in modo più dinamico di quanto forse non accadrebbe in altri più rigidi comparti.

Lavorare nella GDO e nella grande distribuzione organizzata: come funziona, figure ricercate e opportunità di carriera.

A volte le sigle possono nascondere inaspettate possibilità di carriera. Prima, però, bisogna aprirle come le finestre di un palazzo e capire quanti diversi panorami offrono. La sigla in questione è GDO, che sta per: Grande Distribuzione Organizzata

Molti la riducono al concetto di supermercato - che è una parte della GDO - ma in realtà si tratta di una modalità di vendita di prodotti al dettaglio che può riguardare qualunque bene, non solo alimentare.

Rispetto al singolo negozietto sotto casa, la GDO prevede una rete di punti vendita (negozi, supermercati, ipermercati, store, ecc…) che fanno capo a una “casa madre” ma che sono solo un anello di una catena più complessa  composta da: produttori (es. il pastificio o il brand di dentifrici); grossisti (come le realtà che acquistano dal produttore i pc o gli smartphone per rivenderli in stock ai dettaglianti come Euronics; dettaglianti (che sono organizzati sotto forma di catene, gruppi d'acquisto o unioni volontarie di dettaglianti e grossisti, e che hanno un contatto diretto col consumatore finale proprio come Conad, LIDL Italia o Euronics); e infine la parte più importante. Il consumatore finale.

Quando si parla di grande distribuzione organizzata, dunque, si pensa subito a reti di negozi e grandi catene, come appunto LIDL Italia, Coop, Esselunga, Carrefour, Pam, MD, Eurospin, ma in realtà si parla soprattutto di:

- Logistica, cioè del modo più efficiente per far arrivare un chilo di zucchine o un pacchetto di fazzoletti dal produttore fino allo scaffale del supermercato, o far in modo che la spesa arrivi direttamente a casa del cliente;

- Contratti e accordi commerciali, cioè tutto il mondo della consulenza legale e giuridica necessario per conoscere le regole della filiera e magari muoversi nella giungla dei contratti;

- Marketing e design, vale a dire le tecniche di vendita, promozione e organizzazione degli spazi per rendere più funzionale l’esperienza del consumatore;

- Packaging, ovvero il settore dell’inscatolamento/impacchettamento dei prodotti della grande distribuzione organizzata.

- Sicurezza alimentare, cioè i controlli di qualità e di sicurezza del cibo.

- E-Commerce e payment, quindi tutto il sistema di piattaforma innovative per i pagamenti della merce, la gestione degli ordini e la possibilità per il consumatore di ordinare online e ricevere i prodotti a casa dal supermercato.

- Associazioni di categoria, cioè le realtà che associano i distributori come Federdistribuzione

Questo vuol dire che è sempre bene non fermarsi alle apparenze e non scartare un annuncio di lavoro solo perché sponsorizzato da un marchio di una catena della spesa: le aziende di questo settore non hanno interesse ad assumere semplicemente cassieri e magazzinieri ma cercano profili in grado di scalare velocemente i ruoli nei vari reparti e dipartimenti per aiutare il gruppo a stare al passo con l’innovazione logistica, tecnologica, finanziaria. Persino architettonica.

E questo è confermato anche dai numeri. Solo in Italia - dati del 2018 - la GDO conta 225 centrali di acquisto (ad esempio LIDL Italia) e 23.500 punti vendita (negozi singoli). Questo vuol dire che inserirsi in un mondo simile può offrire moltissime opportunità di specializzazione perché una rete così vasta ha bisogno di essere gestita e tenuta insieme da migliaia di profili.

 

Le competenze per lavorare nella GDO

Entrare nella grande distribuzione è possibile seguendo percorsi di management o economia. Ad esempio, i master in:

- Gestione di impresa (qui un master in Business Management)

- Logistica integrata e Supply Chain (con corsi a Lucca o a Verona).

- Retail (il Sole 24 propone un master in questo ambito specifico) ,

- Trade & Sales management (qui un master in questo ambito)

- Fintech & Innovation (anche l'università LUMSA propone una formazione ad hoc)

- Food Safety Management (formazione consigliata qui)

- Food Export Management (formazione consigliata qui)

- Agribusiness management (formazione consigliata qui)

Ma non solo. Ci sono figure altamente ricercate dalle realtà GDO, come sviluppatori e programmatori per i siti e-commerce e l’integrazione di totem o app per l’interazione con il cliente direttamente in negozio, quindi  tecnici IT o Iot, nonché designer e architetti per concepire nuovi concept store e rendere il consumatore, e non il prodotto, protagonista. Poter applicare le conoscenze acquisite, anche in un percorso di laurea classico come quello in Giurisprudenza, a un settore che ha bisogno di rinnovarsi significa potersi mettere alla prova, sperimentare e fare carriera in modo più dinamico di quanto forse non accadrebbe in altri più rigidi comparti.