Pubblicato il 03 Feb 2020
Pubblicato il 03 Feb 2020
Lavorare nelle Risorse Umane (HR)

Lavorare nelle Risorse Umane (HR)


Lavorare nelle risorse umane: opportunità di carriera, formazione e stipendio.

Alzi la mano chi non ha mai capito davvero in cosa consista il lavoro di un responsabile HR di un’azienda. Spesso quando si parla di Human Resources si ha un’idea vaga sia del concetto sia delle mansioni, invece il mondo delle risorse umane è molto articolato, trasversale a ogni settore economico, e con compiti molto precisi.

Di base le Risorse Umane sono una divisione o dipartimento che, all’interno di una impresa, si occupa di gestirne il personale. Quindi, non solo seleziona i candidati per un posto di lavoro, ma definisce con l’azienda le competenze e i profili che servono, segue tutta la parte amministrativa per l’assunzione o il licenziamento di un dipendente, e sviluppa anche corsi di formazione per il personale.

Negli anni questo mestiere è diventato essenziale, perché saper gestire le persone in un’azienda, o saper individuare un talento o come comporre un team di lavoro per raggiungere un obiettivo, fa ormai la differenza tra il successo e il fallimento. Per questo sulle risorse HR in genere le società più quotate sono anche quelle che investono moltissimo nel settore.

Da anni questi compiti, diventati sempre più complessi anche a causa della burocrazia e del tipo di contratti e normative che occorre conoscere settore per settore, sono stati anche affidati a società di consulenza specializzate nelle risorse umane, come Gi Group, Adecco, Randstad o Manpower solo per citare le principali attive in Italia.

Mansioni

Quanto parliamo di industria HR, quindi, parliamo essenzialmente di:

- Gestione del personale, sia fatto direttamente da una azienda sia fornito da società di consulenza esterne (inclusa anche la formazione, la gestione delle carriere e della mobilità, fino alla cura delle relazioni sindacali che richiedono competenze in ambito giuridico e di consulenza del lavoro);

- Job matching e Talent matching, cioè selezione mirata di profili in base a specifiche esigenze delle aziende (inclusi quindi il reclutamento e la selezione).

La trasformazione digitale e il mondo HR

Il mondo delle risorse umane ha quindi un doppio valore, da un lato serve a trovare lavoro a chi lo cerca e alle aziende che hanno bisogno di profili, dall’altro è un comparto di consulenza che a sua volta ha bisogno di figure specializzate per seguire tutti questi processi.

La Digital Transformation sta avendo un impatto enorme sulle HR tanto che si parla di HR Tech come nuovo settore di sviluppo della scienza delle risorse umane. Questo vuol dire che le agenzie interinali sono sempre più propense a sfruttare nuove tecnologie – come le piattaforme di job matching – e lavorare con start-up innovative del settore, aumentando così il ventaglio di opportunità per chi vuole lavorare per migliorare le performance e l’organizzazione dentro le imprese. 

I nuovi compiti delle HR quindi sono anche:

- Favorire lo smart working e il lavoro agile (così anche i coworking diventano indirettamente strumenti per le HR, nonché nuovi settori lavorativi per chi vuole aiutare nella gestione del personale e degli smart workers);

- Digitalizzare i processi di selezione dei curriculum (integrando la selezione con i data analytics);

- Sfruttare il recruiting da piattaforma (es. imparando a usare strumenti come LinkedIn o Homerun o Tutored Recruiter per facilitare il job e il talent matching).

 

Lavorare nelle Risorse Umane: le figure ricercate

Un aspetto forse poco noto del mondo HR è il tipo di preparazione richiesta per entrare in un dipartimento risorse umane di qualunque azienda. Ad esempio, è scontato che se si vuole lavorare in una multinazionale sia indispensabile la conoscenza di almeno due lingue rispetto a quella d’origine e ancor meglio è avere una preparazione in economia (esistono ad esempio corsi di Hr management come quello della LUISS Guido Carli o dell’Università di Bologna). 

Ma i candidati ideali sono anche quelli con preparazione o competenze in:

- Psicologia del lavoro (corso molto diffuso in tutta Italia, a partire da Torino e Padova );
- Giurisprudenza con indirizzo giuslavorista, relazioni sindacali o di consulenza del lavoro (Lumsa ha un master dedicato);
- Scienze politiche o Economia con specializzazione in Relazioni Sindacali (l’Università di Siena offre un corso specifico);
- Social Media Manager per la gestione del brand aziendale per attività di employer branding e recruiting.

La formazione alternativa per lavorare nelle risorse umane

Se poi si vogliono sfruttare le società di consulenza in HR per entrare nell’azienda dei propri sogni, è impossibile non parlare del nuovo trend: l’apertura di Talent Academy, scuole di formazione a cura di player del settore. Randstad ad esempio ha lanciato la sua divisione education per neo laureati e diplomandi mentre Manpower lavora a programmi di inserimento per chi vuole riposizionarsi sul mercato mentre Adecco cura eventi di business speed date anche al di fuori dei suoi circuiti classici.

C’è poi una ritrovata attenzione al benessere e al welfare dei dipendenti e dei lavoratori, motivo per cui tra le figure sempre più ricercate della imprese per le loro HR c’è anche il cosiddetto welfare manager. Anzi, esiste già una posizione a cui i più ottimisti possono iniziare a pensare come possibile percorso: il CHO, il Chief Happiness Officer. Letteralmente, il manager che si preoccupa della felicità dei dipendenti.

Ti piacerebbe lavorare nelle risorse umane? Entra in tutored e scopri tutte le opportunità di carriera in base al tuo percorso di studi.

Lavorare nelle risorse umane: opportunità di carriera, formazione e stipendio.

Alzi la mano chi non ha mai capito davvero in cosa consista il lavoro di un responsabile HR di un’azienda. Spesso quando si parla di Human Resources si ha un’idea vaga sia del concetto sia delle mansioni, invece il mondo delle risorse umane è molto articolato, trasversale a ogni settore economico, e con compiti molto precisi.

Di base le Risorse Umane sono una divisione o dipartimento che, all’interno di una impresa, si occupa di gestirne il personale. Quindi, non solo seleziona i candidati per un posto di lavoro, ma definisce con l’azienda le competenze e i profili che servono, segue tutta la parte amministrativa per l’assunzione o il licenziamento di un dipendente, e sviluppa anche corsi di formazione per il personale.

Negli anni questo mestiere è diventato essenziale, perché saper gestire le persone in un’azienda, o saper individuare un talento o come comporre un team di lavoro per raggiungere un obiettivo, fa ormai la differenza tra il successo e il fallimento. Per questo sulle risorse HR in genere le società più quotate sono anche quelle che investono moltissimo nel settore.

Da anni questi compiti, diventati sempre più complessi anche a causa della burocrazia e del tipo di contratti e normative che occorre conoscere settore per settore, sono stati anche affidati a società di consulenza specializzate nelle risorse umane, come Gi Group, Adecco, Randstad o Manpower solo per citare le principali attive in Italia.

Mansioni

Quanto parliamo di industria HR, quindi, parliamo essenzialmente di:

- Gestione del personale, sia fatto direttamente da una azienda sia fornito da società di consulenza esterne (inclusa anche la formazione, la gestione delle carriere e della mobilità, fino alla cura delle relazioni sindacali che richiedono competenze in ambito giuridico e di consulenza del lavoro);

- Job matching e Talent matching, cioè selezione mirata di profili in base a specifiche esigenze delle aziende (inclusi quindi il reclutamento e la selezione).

La trasformazione digitale e il mondo HR

Il mondo delle risorse umane ha quindi un doppio valore, da un lato serve a trovare lavoro a chi lo cerca e alle aziende che hanno bisogno di profili, dall’altro è un comparto di consulenza che a sua volta ha bisogno di figure specializzate per seguire tutti questi processi.

La Digital Transformation sta avendo un impatto enorme sulle HR tanto che si parla di HR Tech come nuovo settore di sviluppo della scienza delle risorse umane. Questo vuol dire che le agenzie interinali sono sempre più propense a sfruttare nuove tecnologie – come le piattaforme di job matching – e lavorare con start-up innovative del settore, aumentando così il ventaglio di opportunità per chi vuole lavorare per migliorare le performance e l’organizzazione dentro le imprese. 

I nuovi compiti delle HR quindi sono anche:

- Favorire lo smart working e il lavoro agile (così anche i coworking diventano indirettamente strumenti per le HR, nonché nuovi settori lavorativi per chi vuole aiutare nella gestione del personale e degli smart workers);

- Digitalizzare i processi di selezione dei curriculum (integrando la selezione con i data analytics);

- Sfruttare il recruiting da piattaforma (es. imparando a usare strumenti come LinkedIn o Homerun o Tutored Recruiter per facilitare il job e il talent matching).

 

Lavorare nelle Risorse Umane: le figure ricercate

Un aspetto forse poco noto del mondo HR è il tipo di preparazione richiesta per entrare in un dipartimento risorse umane di qualunque azienda. Ad esempio, è scontato che se si vuole lavorare in una multinazionale sia indispensabile la conoscenza di almeno due lingue rispetto a quella d’origine e ancor meglio è avere una preparazione in economia (esistono ad esempio corsi di Hr management come quello della LUISS Guido Carli o dell’Università di Bologna). 

Ma i candidati ideali sono anche quelli con preparazione o competenze in:

- Psicologia del lavoro (corso molto diffuso in tutta Italia, a partire da Torino e Padova );
- Giurisprudenza con indirizzo giuslavorista, relazioni sindacali o di consulenza del lavoro (Lumsa ha un master dedicato);
- Scienze politiche o Economia con specializzazione in Relazioni Sindacali (l’Università di Siena offre un corso specifico);
- Social Media Manager per la gestione del brand aziendale per attività di employer branding e recruiting.

La formazione alternativa per lavorare nelle risorse umane

Se poi si vogliono sfruttare le società di consulenza in HR per entrare nell’azienda dei propri sogni, è impossibile non parlare del nuovo trend: l’apertura di Talent Academy, scuole di formazione a cura di player del settore. Randstad ad esempio ha lanciato la sua divisione education per neo laureati e diplomandi mentre Manpower lavora a programmi di inserimento per chi vuole riposizionarsi sul mercato mentre Adecco cura eventi di business speed date anche al di fuori dei suoi circuiti classici.

C’è poi una ritrovata attenzione al benessere e al welfare dei dipendenti e dei lavoratori, motivo per cui tra le figure sempre più ricercate della imprese per le loro HR c’è anche il cosiddetto welfare manager. Anzi, esiste già una posizione a cui i più ottimisti possono iniziare a pensare come possibile percorso: il CHO, il Chief Happiness Officer. Letteralmente, il manager che si preoccupa della felicità dei dipendenti.

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