Pubblicato il 11 Feb 2021
Pubblicato il 11 Feb 2021
Tutored incontra Lorenzo, selezionato per il Future Leaders Program in GSK

Tutored incontra Lorenzo, selezionato per il Future Leaders Program in GSK


Lorenzo è Ingegnere Meccanico e oggi partecipa al Future Leaders Program di GSK, un ambizioso programma formativo e professionalizzante della durata di due anni. 


Tutored è il punto di incontro tra studenti, giovani laureati e aziende. All’interno della nostra piattaforma, i membri hanno la possibilità di scoprire gli sbocchi lavorativi in base al loro percorso di studi, conoscere grandi aziende e candidarsi alle numerose opportunità di stage, lavoro e graduate program. La nostra community è formata da giovani uniti dall'ambizione. Su Tutored, raccontiamo le loro storie ed esperienze, con l'obiettivo di ispirare i più giovani e dare un'idea concreta del mondo del lavoro.


In quale università hai studiato e quale percorso di studi hai scelto? 


La mia carriera universitaria è iniziata nell’anno accademico 2014-2015, presso l’Università di Roma La Sapienza, dove ho conseguito la laurea triennale in Ingegneria Meccanica.

Ho proseguito gli studi presso la medesima università, iscrivendomi alla magistrale in Ingegneria Meccanica, indirizzo Produzione Industriale, spinto dal forte interesse che avevo maturato per questo ambito.

Il mio percorso universitario si è concluso nell’anno accademico 2018/2019 ricevendo il riconoscimento di Laureato Eccellente da parte dell’ateneo. Tuttavia la mia formazione non si è svolta interamente presso La Sapienza, infatti nel 2018 ho partecipato al programma Erasmus+ e dunque ho trascorso un semestre di studi presso un’Università straniera: Brno University of Technology.


Quanto è importante, secondo te, svolgere un'esperienza di studio o lavorativa all'estero?


Al di là del tipo di carriera lavorativa che si intende perseguire, è un’esperienza formativa unica, un mix di insegnamenti professionali e di vita che non avrei potuto raccogliere altrimenti. Si tratta di uscire da quella famosa zona di comfort, a cui spesso ci si ancora comodamente e mettersi alla prova su ogni aspetto, accettando qualunque difficoltà e cercando di tirare fuori sempre il meglio.

Se la prospettiva fosse quella di lavorare in una grande azienda multinazionale o fuori l’Italia, allora direi che è fondamentale approcciarsi ad un’esperienza di questo tipo sia per maturare delle abilità necessarie, come può essere la conoscenza della lingua straniera, ma anche per confrontarsi con realtà differenti e ampliare le proprie vedute.  


Quale attività extra-universitaria pensi sia stata davvero importante per la tua carriera?


Una delle attività che sicuramente inserisco al primo posto, anche se forse la più banale, è lo sport. Ho praticato molto sport nella mia vita e anche a livelli agonistici. Dalla pallavolo ho imparato cosa vuol dire condivisione, fidarsi ciecamente della propria squadra, prendersi delle responsabilità e trascinare i compagni in difficoltà.

Dalla Lotta Greco Romana, in cui per diversi anni sono stato sul podio italiano, ho capito come gestire ogni imprevisto in maniera autonoma e ho preso pieno possesso delle mie capacità. Tutto ciò mi ha permesso di sviluppare delle abilità che mi sono rivenduto con molta facilità nel mondo lavorativo.

Oggi lavori in GSK: come ci sei arrivato e come si sono svolte le selezioni?


Durante gli ultimi anni universitari ho iniziato a familiarizzare con le varie piattaforme di lavoro e a navigare tra i siti web delle aziende che più mi interessavano, proprio così sono venuto a conoscenza di questo programma. A quel tempo, consapevole delle prove da superare e del numero di candidature, era difficile pensare di essere selezionato, anche se ci speravo molto visto l’interesse per l’azienda e per il Future Leaders Program.

La selezione chiaramente si è svolta in lingua inglese, essendo un programma internazionale ed è iniziata a maggio 2020 con la candidatura sul sito web, affiancata da un assessment online per valutare l’aderenza ai valori aziendali. Il secondo step è stato una job simulation che comprendeva prove di vario genere. Mentre l’ultimo step si è tenuto a settembre e consisteva in un colloquio via Teams con cinque Managers di GSK.

Fai parte del Future Leaders Program - Engineering di GSK: puoi raccontarci come è strutturato questo programma e di cosa ti stai occupando in questo momento?


Questo programma è stato creato ad hoc per selezionare giovani risorse e dare una formazione accelerata e trasversale. Il programma si sviluppa su due anni ed è composto da una sequenza di tre rotazioni (job rotations) in diverse aree geografiche del mondo ed in reparti differenti.

Durante questi anni vengono assegnate delle figure di riferimento: managers, discipline lead, mentors che guidano la crescita personale e professionale. Si aggiungono una serie di incontri e corsi specifici per stimolare il miglioramento continuo della risorsa e per dare una formazione al passo con i tempi. La mia prima rotazione si svolge nello stabilimento GSK Vaccines, presso Rosia (SI), il reparto di riferimento per questo periodo è Capex&Process Engineering e sto lavorando su uno dei progetti più grandi del sito per il miglioramento della produzione


Qual è la differenza principale tra un graduate program e un classico stage?


La premessa è che sullo scenario lavorativo esistono diversi tipi di graduate program o di stage e non è possibile dare un giudizio univoco valido per tutti. Per quella che è stata la mia esperienza, li ritengo entrambi molto validi.

Lo stage, essendo un training on the job, insegna ad approcciarsi al mondo lavorativo, portando gradualmente la risorsa ad una condizione di completa autonomia e capacità di gestire in toto gli imprevisti e le responsabilità.

Il graduate program, invece, permette di godere di alcuni vantaggi nella formazione, ad esempio la possibilità di stare a stretto contatto con le figure manageriali, di lavorare sui progetti strategici per il sito, di fare esperienze all’estero e avere, grazie alla rotazione in diversi reparti, una visione globale del business in cui si opera.  


Prima di arrivare in GSK, hai svolto diverse esperienze lavorative, anche in Acea e Johnson & Johnson: puoi raccontarci brevemente il tuo percorso?

Durante il periodo accademico ho collaborato con varie aziende per la realizzazione di progetti universitari, questi, per quanto non paragonabili a esperienze di lavoro, mi hanno permesso di entrare gradualmente in quel mondo ed hanno rappresentato uno stimolo importante per la mia crescita.

Ad aprile 2019, mentre completavo l’ultimo semestre di studi, sono entrato con uno stage extracurriculare full time in Nestlè Ice-Cream (Froneri), per sei mesi ho ricoperto il ruolo di process engineer ed è stata un’esperienza che ho utilizzato anche per la stesura della mia tesi magistrale.

Dopo la laurea ho iniziato il percorso in Johnson&Johnson, come Process Improvement Engineer, che ho interrotto ad ottobre 2020 per poter avviare l’attuale programma in GSK.


Sei un recruiter? Scopri come digitalizzare le strategie di employer branding e recruiting della tua azienda grazie a tutored. Attrai e assumi giovani talenti: scopri Tutored Business.

Lorenzo è Ingegnere Meccanico e oggi partecipa al Future Leaders Program di GSK, un ambizioso programma formativo e professionalizzante della durata di due anni. 


Tutored è il punto di incontro tra studenti, giovani laureati e aziende. All’interno della nostra piattaforma, i membri hanno la possibilità di scoprire gli sbocchi lavorativi in base al loro percorso di studi, conoscere grandi aziende e candidarsi alle numerose opportunità di stage, lavoro e graduate program. La nostra community è formata da giovani uniti dall'ambizione. Su Tutored, raccontiamo le loro storie ed esperienze, con l'obiettivo di ispirare i più giovani e dare un'idea concreta del mondo del lavoro.


In quale università hai studiato e quale percorso di studi hai scelto? 


La mia carriera universitaria è iniziata nell’anno accademico 2014-2015, presso l’Università di Roma La Sapienza, dove ho conseguito la laurea triennale in Ingegneria Meccanica.

Ho proseguito gli studi presso la medesima università, iscrivendomi alla magistrale in Ingegneria Meccanica, indirizzo Produzione Industriale, spinto dal forte interesse che avevo maturato per questo ambito.

Il mio percorso universitario si è concluso nell’anno accademico 2018/2019 ricevendo il riconoscimento di Laureato Eccellente da parte dell’ateneo. Tuttavia la mia formazione non si è svolta interamente presso La Sapienza, infatti nel 2018 ho partecipato al programma Erasmus+ e dunque ho trascorso un semestre di studi presso un’Università straniera: Brno University of Technology.


Quanto è importante, secondo te, svolgere un'esperienza di studio o lavorativa all'estero?


Al di là del tipo di carriera lavorativa che si intende perseguire, è un’esperienza formativa unica, un mix di insegnamenti professionali e di vita che non avrei potuto raccogliere altrimenti. Si tratta di uscire da quella famosa zona di comfort, a cui spesso ci si ancora comodamente e mettersi alla prova su ogni aspetto, accettando qualunque difficoltà e cercando di tirare fuori sempre il meglio.

Se la prospettiva fosse quella di lavorare in una grande azienda multinazionale o fuori l’Italia, allora direi che è fondamentale approcciarsi ad un’esperienza di questo tipo sia per maturare delle abilità necessarie, come può essere la conoscenza della lingua straniera, ma anche per confrontarsi con realtà differenti e ampliare le proprie vedute.  


Quale attività extra-universitaria pensi sia stata davvero importante per la tua carriera?


Una delle attività che sicuramente inserisco al primo posto, anche se forse la più banale, è lo sport. Ho praticato molto sport nella mia vita e anche a livelli agonistici. Dalla pallavolo ho imparato cosa vuol dire condivisione, fidarsi ciecamente della propria squadra, prendersi delle responsabilità e trascinare i compagni in difficoltà.

Dalla Lotta Greco Romana, in cui per diversi anni sono stato sul podio italiano, ho capito come gestire ogni imprevisto in maniera autonoma e ho preso pieno possesso delle mie capacità. Tutto ciò mi ha permesso di sviluppare delle abilità che mi sono rivenduto con molta facilità nel mondo lavorativo.

Oggi lavori in GSK: come ci sei arrivato e come si sono svolte le selezioni?


Durante gli ultimi anni universitari ho iniziato a familiarizzare con le varie piattaforme di lavoro e a navigare tra i siti web delle aziende che più mi interessavano, proprio così sono venuto a conoscenza di questo programma. A quel tempo, consapevole delle prove da superare e del numero di candidature, era difficile pensare di essere selezionato, anche se ci speravo molto visto l’interesse per l’azienda e per il Future Leaders Program.

La selezione chiaramente si è svolta in lingua inglese, essendo un programma internazionale ed è iniziata a maggio 2020 con la candidatura sul sito web, affiancata da un assessment online per valutare l’aderenza ai valori aziendali. Il secondo step è stato una job simulation che comprendeva prove di vario genere. Mentre l’ultimo step si è tenuto a settembre e consisteva in un colloquio via Teams con cinque Managers di GSK.

Fai parte del Future Leaders Program - Engineering di GSK: puoi raccontarci come è strutturato questo programma e di cosa ti stai occupando in questo momento?


Questo programma è stato creato ad hoc per selezionare giovani risorse e dare una formazione accelerata e trasversale. Il programma si sviluppa su due anni ed è composto da una sequenza di tre rotazioni (job rotations) in diverse aree geografiche del mondo ed in reparti differenti.

Durante questi anni vengono assegnate delle figure di riferimento: managers, discipline lead, mentors che guidano la crescita personale e professionale. Si aggiungono una serie di incontri e corsi specifici per stimolare il miglioramento continuo della risorsa e per dare una formazione al passo con i tempi. La mia prima rotazione si svolge nello stabilimento GSK Vaccines, presso Rosia (SI), il reparto di riferimento per questo periodo è Capex&Process Engineering e sto lavorando su uno dei progetti più grandi del sito per il miglioramento della produzione


Qual è la differenza principale tra un graduate program e un classico stage?


La premessa è che sullo scenario lavorativo esistono diversi tipi di graduate program o di stage e non è possibile dare un giudizio univoco valido per tutti. Per quella che è stata la mia esperienza, li ritengo entrambi molto validi.

Lo stage, essendo un training on the job, insegna ad approcciarsi al mondo lavorativo, portando gradualmente la risorsa ad una condizione di completa autonomia e capacità di gestire in toto gli imprevisti e le responsabilità.

Il graduate program, invece, permette di godere di alcuni vantaggi nella formazione, ad esempio la possibilità di stare a stretto contatto con le figure manageriali, di lavorare sui progetti strategici per il sito, di fare esperienze all’estero e avere, grazie alla rotazione in diversi reparti, una visione globale del business in cui si opera.  


Prima di arrivare in GSK, hai svolto diverse esperienze lavorative, anche in Acea e Johnson & Johnson: puoi raccontarci brevemente il tuo percorso?

Durante il periodo accademico ho collaborato con varie aziende per la realizzazione di progetti universitari, questi, per quanto non paragonabili a esperienze di lavoro, mi hanno permesso di entrare gradualmente in quel mondo ed hanno rappresentato uno stimolo importante per la mia crescita.

Ad aprile 2019, mentre completavo l’ultimo semestre di studi, sono entrato con uno stage extracurriculare full time in Nestlè Ice-Cream (Froneri), per sei mesi ho ricoperto il ruolo di process engineer ed è stata un’esperienza che ho utilizzato anche per la stesura della mia tesi magistrale.

Dopo la laurea ho iniziato il percorso in Johnson&Johnson, come Process Improvement Engineer, che ho interrotto ad ottobre 2020 per poter avviare l’attuale programma in GSK.


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