Pubblicato il 03 Sep 2020
Pubblicato il 03 Sep 2020
Leadership, Tecnologia e Innovazione: il percorso di Luca in Johnson & Johnson

Leadership, Tecnologia e Innovazione: il percorso di Luca in Johnson & Johnson


Specializzatosi in Innovazione, Luca Pucci è stato il primo collaboratore Johnson & Johnson ad accedere al Technology Leadership Development Program, un percorso di formazione per futuri leader nel campo tecnologico. 


Tutored è il punto di incontro tra studenti, giovani laureati e aziende. All’interno della nostra piattaforma, gli utenti possono scoprire gli sbocchi lavorativi in base al loro percorso di studio, partecipare a challenge e webinar formativi, esplorare le aziende e candidarsi alle numerose opportunità di stage, lavoro e graduate program. 

All’interno della piattaforma, ci piace raccontare le storie di giovani talenti che hanno fatto un percorso di studio brillante e oggi lavorano presso importanti realtà. 


In quale università hai studiato e quale percorso di studi hai scelto?
 

Il mio percorso accademico è stato svolto interamente presso l’università di Roma La Sapienza.

Ho cominciato con la laurea triennale in Ingegneria Gestionale.

In concomitanza con la conclusione di questo primo percorso ho scelto di prendere parte al corso di alta formazione in Project, Program & Portfolio Managament, corso erogato dal Project Management Institute in collaborazione con l’università di Roma La Sapienza.

In ultimo, parallelamente all’attività lavorativa, sto concludendo la laurea magistrale in Ingegneria Gestionale.

Hai svolto un master presso LBS: come hai scelto questo programma e che argomenti tratta?
 

Ho svolto un executive program presso la London Business School dal titolo Innovating in the Digital World. 

Ho intenzionalmente cercato un corso che mi desse una metodologia, una struttura solida per identificare opportunità di miglioramento, costruire business case sostenibili, ingaggiare tutti gli stakeholder e guidare il cambiamento, non solo a livello di processo ma anche tecnologico. Il corso tratta proprio tutti i punti sopra menzionati, in aggiunta è stata l’occasione per conoscere persone di assoluto spessore dal punto di vista professionale e umano. Un’esperienza decisamente positiva.

Quale attività extra-universitaria pensi sia stata davvero importante per la tua carriera? Un consiglio che daresti a chi sta studiando in questo momento?
 

Ho avuto la fortuna di svolgere diverse attività extra-universitarie estremamente formative per il mio percorso professionale. L’esperienza che però ha maggiormente influenzato il mio approccio lavorativo è stata la possibilità di studiare musica, nello specifico lo studio del violoncello, per tre motivi:

- La disciplina e la paziente attenzione ai dettagli che lo studio di uno strumento ad arco richiede sono state preziose nello studio metodico dell’ingegneria e nello svolgere con cura e dedizione tutti i task lavorativi;

- Fare musica d’insieme richiede un ascolto costante del proprio e degli altri suoni, questa attitudine ad un ascolto attivo, correttamente educata, ha facilitato e migliorato l’interazione con tutte le persone con cui ho avuto la fortuna di lavorare;

- La disciplina consente poi di liberare la creatività, in un certo senso di portare innovazione. Ecco – sarà probabilmente banale – ma l’atto creativo poggia su nozioni tecniche. Vale lo stesso a livello aziendale, prima dell’act c’è sempre il check, prima dell’azione è necessaria una solida conoscenza dei dati.


A chi sta studiando in questo momento nel mio piccolo do un consiglio semplice ma per me fondamentale: sporcarsi le mani.

- Sporcarsi le mani con la materia di indirizzo, con pazienza e dedizione; 

- Sporcarsi le mani con le persone, costruire e coltivare un network fatto non solo di colleghi ma anche di professori, sarà una risorsa incredibile anche durante l’attività lavorativa;

- Sporcarsi le mani con il mondo del lavoro, leggere e approfondire dove quello che viene studiato sui libri viene poi concretamente applicato, quali sono i temi maggiormente attuali sul mercato del lavoro e quali i profili richiesti.

Oggi lavori in Johnson & Johnson: come ci sei arrivato e come si sono svolte le selezioni? 
 

Il mio percorso in Johnson & Johnson è cominciato con una selezione per un internship in PMO all’interno dell’impianto produttivo di beni di consumo di Pomezia. Il primo step fu un colloquio telefonico di alto livello con il Talent Acquisition, a valle del quale ho svolto un assessment di gruppo – di cui ho davvero un bel ricordo – composto da una prova di logica, di inglese, breve presentazione, business case di gruppo e in ultimo colloquio individuale con il Talent Acquisition. In ultima battuta ho svolto tre colloqui con tre manager diversi con i quali avrei lavorato a stretto contatto nei mesi successivi. 

Conclusi tutti gli step di selezione, nonostante avessi sensazioni molto positive, la mia candidatura non andò a buon fine. Paradossalmente fu quello il momento cui cominciò veramente il mio percorso in Johnson & Johnson, in quanto ricontattai personalmente il manager responsabile della selezione chiedendo un feedback approfondito. Con grande sorpresa trovai una persona molto attenta e disponibile a darmi un riscontro dettagliato sulla selezione specifica e a mostrare opportunità di sviluppo del mio profilo. Fu un colloquio incredibilmente proficuo e dal quale uscii ancora più motivato. 

Nei mesi successivi, a valle della selezione e del confronto avuto con il manager, fui richiamato per cominciare uno stage in Make Excellence, funzione che ha come primo focus il miglioramento continuo dei processi all’interno dello stabilimento produttivo.

Di cosa ti occupi all'interno del Technology Leadership Development Program di Johnson & Johnson?
 

Il Technology Leadership Development Program è un programma pensato da Johnson & Johnson per formare i futuri leader in ambito tecnologico

Il programma ha una durata di due anni e prevede due rotazioni il più possibile diverse come mansione, settore di riferimento e ruolo. Periodicamente i partecipanti al programma sono invitati a partecipare a training specifici e conferenze nell’headquarter mondiale Johnson & Johnson in New Brunswick, New Jersey. 

I benefici che ne derivano sono la possibilità di acquisire competenze hard in settori molto diversi, sviluppare tutte le soft skills necessarie per un adattamento rapido ad un nuovo contesto lavorativo e in ultimo accrescere in modo molto significativo la rete di contatti internamente all’organizzazione. 

Nel mio caso specifico, dopo un anno e mezzo nello stabilimento di Santa Palomba, nel quale mi sono principalmente occupato di guidare e supportare diverse iniziative di miglioramento di processi, sono stato selezionato per il Technology Leadership Development Program, primo dipendente italiano Johnson & Johnson ad accedere a questo programma.

Il primo anno ho svolto una rotazione all’interno dell’area commerciale – precisamente all’interno del team EMEA Sales Force Effectiveness – di Johnson & Johnson Medical Device, sono passato da un team locale all’interno del settore dei beni di consumo a un team regionale nel settore medicale, nel quale ho lavorato come business analyst all’implementazione di un CRM basato su Salesforce e anche qui al miglioramento di alcuni processi, guidando un progetto del quale sono molto orgoglioso che ci ha consentito di snellire notevolmente diverse attività e di ottenere un cospicuo beneficio economico.

Ho cominciato da poco più di un mese la seconda rotazione all’interno di un team globale di Transportation, all’interno del quale continuerò a lavorare come business analyst, supportando un progetto globale di trasformazione di processi di trasporto con diverse implicazioni tecnologiche. Il progetto impatterà tutti i settori nei quali opera Johnson & Johnson: consumer goods, medical device e pharma.

Grazie all’esperienza iniziata in un team locale all’interno dell’impianto produttivo, passando per un team regionale nell’area commerciale e ora in un team globale nell’ambito dei trasporti, sto ampliando sempre più la conoscenza di una delle migliori supply chain al mondo e la comprensione di flussi che mai come oggi richiedono una attenzione che sia end to end e non focalizzata su una singola e particolare porzione della catena del valore.


Sei un recruiter? Scopri come digitalizzare le strategie di employer branding e recruiting della tua azienda grazia a tutored. Attrai e assumi giovani talenti: scopri Tutored Business.

Specializzatosi in Innovazione, Luca Pucci è stato il primo collaboratore Johnson & Johnson ad accedere al Technology Leadership Development Program, un percorso di formazione per futuri leader nel campo tecnologico. 


Tutored è il punto di incontro tra studenti, giovani laureati e aziende. All’interno della nostra piattaforma, gli utenti possono scoprire gli sbocchi lavorativi in base al loro percorso di studio, partecipare a challenge e webinar formativi, esplorare le aziende e candidarsi alle numerose opportunità di stage, lavoro e graduate program. 

All’interno della piattaforma, ci piace raccontare le storie di giovani talenti che hanno fatto un percorso di studio brillante e oggi lavorano presso importanti realtà. 


In quale università hai studiato e quale percorso di studi hai scelto?
 

Il mio percorso accademico è stato svolto interamente presso l’università di Roma La Sapienza.

Ho cominciato con la laurea triennale in Ingegneria Gestionale.

In concomitanza con la conclusione di questo primo percorso ho scelto di prendere parte al corso di alta formazione in Project, Program & Portfolio Managament, corso erogato dal Project Management Institute in collaborazione con l’università di Roma La Sapienza.

In ultimo, parallelamente all’attività lavorativa, sto concludendo la laurea magistrale in Ingegneria Gestionale.

Hai svolto un master presso LBS: come hai scelto questo programma e che argomenti tratta?
 

Ho svolto un executive program presso la London Business School dal titolo Innovating in the Digital World. 

Ho intenzionalmente cercato un corso che mi desse una metodologia, una struttura solida per identificare opportunità di miglioramento, costruire business case sostenibili, ingaggiare tutti gli stakeholder e guidare il cambiamento, non solo a livello di processo ma anche tecnologico. Il corso tratta proprio tutti i punti sopra menzionati, in aggiunta è stata l’occasione per conoscere persone di assoluto spessore dal punto di vista professionale e umano. Un’esperienza decisamente positiva.

Quale attività extra-universitaria pensi sia stata davvero importante per la tua carriera? Un consiglio che daresti a chi sta studiando in questo momento?
 

Ho avuto la fortuna di svolgere diverse attività extra-universitarie estremamente formative per il mio percorso professionale. L’esperienza che però ha maggiormente influenzato il mio approccio lavorativo è stata la possibilità di studiare musica, nello specifico lo studio del violoncello, per tre motivi:

- La disciplina e la paziente attenzione ai dettagli che lo studio di uno strumento ad arco richiede sono state preziose nello studio metodico dell’ingegneria e nello svolgere con cura e dedizione tutti i task lavorativi;

- Fare musica d’insieme richiede un ascolto costante del proprio e degli altri suoni, questa attitudine ad un ascolto attivo, correttamente educata, ha facilitato e migliorato l’interazione con tutte le persone con cui ho avuto la fortuna di lavorare;

- La disciplina consente poi di liberare la creatività, in un certo senso di portare innovazione. Ecco – sarà probabilmente banale – ma l’atto creativo poggia su nozioni tecniche. Vale lo stesso a livello aziendale, prima dell’act c’è sempre il check, prima dell’azione è necessaria una solida conoscenza dei dati.


A chi sta studiando in questo momento nel mio piccolo do un consiglio semplice ma per me fondamentale: sporcarsi le mani.

- Sporcarsi le mani con la materia di indirizzo, con pazienza e dedizione; 

- Sporcarsi le mani con le persone, costruire e coltivare un network fatto non solo di colleghi ma anche di professori, sarà una risorsa incredibile anche durante l’attività lavorativa;

- Sporcarsi le mani con il mondo del lavoro, leggere e approfondire dove quello che viene studiato sui libri viene poi concretamente applicato, quali sono i temi maggiormente attuali sul mercato del lavoro e quali i profili richiesti.

Oggi lavori in Johnson & Johnson: come ci sei arrivato e come si sono svolte le selezioni? 
 

Il mio percorso in Johnson & Johnson è cominciato con una selezione per un internship in PMO all’interno dell’impianto produttivo di beni di consumo di Pomezia. Il primo step fu un colloquio telefonico di alto livello con il Talent Acquisition, a valle del quale ho svolto un assessment di gruppo – di cui ho davvero un bel ricordo – composto da una prova di logica, di inglese, breve presentazione, business case di gruppo e in ultimo colloquio individuale con il Talent Acquisition. In ultima battuta ho svolto tre colloqui con tre manager diversi con i quali avrei lavorato a stretto contatto nei mesi successivi. 

Conclusi tutti gli step di selezione, nonostante avessi sensazioni molto positive, la mia candidatura non andò a buon fine. Paradossalmente fu quello il momento cui cominciò veramente il mio percorso in Johnson & Johnson, in quanto ricontattai personalmente il manager responsabile della selezione chiedendo un feedback approfondito. Con grande sorpresa trovai una persona molto attenta e disponibile a darmi un riscontro dettagliato sulla selezione specifica e a mostrare opportunità di sviluppo del mio profilo. Fu un colloquio incredibilmente proficuo e dal quale uscii ancora più motivato. 

Nei mesi successivi, a valle della selezione e del confronto avuto con il manager, fui richiamato per cominciare uno stage in Make Excellence, funzione che ha come primo focus il miglioramento continuo dei processi all’interno dello stabilimento produttivo.

Di cosa ti occupi all'interno del Technology Leadership Development Program di Johnson & Johnson?
 

Il Technology Leadership Development Program è un programma pensato da Johnson & Johnson per formare i futuri leader in ambito tecnologico

Il programma ha una durata di due anni e prevede due rotazioni il più possibile diverse come mansione, settore di riferimento e ruolo. Periodicamente i partecipanti al programma sono invitati a partecipare a training specifici e conferenze nell’headquarter mondiale Johnson & Johnson in New Brunswick, New Jersey. 

I benefici che ne derivano sono la possibilità di acquisire competenze hard in settori molto diversi, sviluppare tutte le soft skills necessarie per un adattamento rapido ad un nuovo contesto lavorativo e in ultimo accrescere in modo molto significativo la rete di contatti internamente all’organizzazione. 

Nel mio caso specifico, dopo un anno e mezzo nello stabilimento di Santa Palomba, nel quale mi sono principalmente occupato di guidare e supportare diverse iniziative di miglioramento di processi, sono stato selezionato per il Technology Leadership Development Program, primo dipendente italiano Johnson & Johnson ad accedere a questo programma.

Il primo anno ho svolto una rotazione all’interno dell’area commerciale – precisamente all’interno del team EMEA Sales Force Effectiveness – di Johnson & Johnson Medical Device, sono passato da un team locale all’interno del settore dei beni di consumo a un team regionale nel settore medicale, nel quale ho lavorato come business analyst all’implementazione di un CRM basato su Salesforce e anche qui al miglioramento di alcuni processi, guidando un progetto del quale sono molto orgoglioso che ci ha consentito di snellire notevolmente diverse attività e di ottenere un cospicuo beneficio economico.

Ho cominciato da poco più di un mese la seconda rotazione all’interno di un team globale di Transportation, all’interno del quale continuerò a lavorare come business analyst, supportando un progetto globale di trasformazione di processi di trasporto con diverse implicazioni tecnologiche. Il progetto impatterà tutti i settori nei quali opera Johnson & Johnson: consumer goods, medical device e pharma.

Grazie all’esperienza iniziata in un team locale all’interno dell’impianto produttivo, passando per un team regionale nell’area commerciale e ora in un team globale nell’ambito dei trasporti, sto ampliando sempre più la conoscenza di una delle migliori supply chain al mondo e la comprensione di flussi che mai come oggi richiedono una attenzione che sia end to end e non focalizzata su una singola e particolare porzione della catena del valore.


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