Pubblicato il 06 Jul 2021
Pubblicato il 06 Jul 2021
ICT World: la storia di Luigi, studente di Ingegneria informatica al Politecnico di Milano

ICT World: la storia di Luigi, studente di Ingegneria informatica al Politecnico di Milano


In questa rubrica, Tutored ha raccolto le storie di brillanti studenti in ambito informatico, provenienti dalle migliori università italiane. 

 

Tutored è il punto di incontro tra studenti, giovani laureati e aziende. All’interno della nostra piattaforma, i membri hanno la possibilità di scoprire gli sbocchi lavorativi in base al loro percorso di studi, conoscere grandi aziende e candidarsi alle numerose opportunità di stage, lavoro e graduate program. La nostra community è formata da giovani uniti dall'ambizione. Su Tutored, raccontiamo le loro storie ed esperienze, con l'obiettivo di ispirare i più giovani e dare un'idea concreta del mondo del lavoro.

 

Innanzitutto, ti chiederei di presentarti come persona, focalizzandoti in particolare sui tuoi interessi, le passioni e le ambizioni che hai avuto sin da giovane, e che ti hanno portato a studiare al Politecnico.

 

Ho 27 anni e sono originario di Palermo, ma vivo a Milano da dieci anni.
Ho sempre avuto una passione per l'ambito ingegneristico, rivendendomi nei metodi e nel modo di ragionare: sin da piccolo, quella verso questo settore è stata una propensione naturale. Accanto a questa prediposizione, c'è una particolare passione ovviamente per l'informatica.
Ho deciso di iscrivermi al Politecnico di Milano perché a livello ingegneristico era la scelta migliore, il non plus ultra della formazione che potevo conseguire. Altre passioni, collaterali all'ingegneria informatica ma importanti a definirmi come persona, sono l'automobilismo (Formula 1 nello specifico) e lo sport, in particolare il tennis.

 

Come ti trovi al Politecnico di Milano? Come trovi che sia il bilanciamento fra teoria e pratica nella didattica?


Il mio è stato un percorso un po' particolare: ho iniziato con ingegneria aerospaziale, motivato dalla mia passione per l'automobilismo, per poi approdare a ingegneria informatica dopo un periodo di pausa in cui ho maturato la consapevolezza di quale fosse veramente il mio percorso ideale. Non ho mai dubitato di voler proseguire al Politecnico, perché in entrambe le facoltà mi sono trovato benissimo. Ha ottime strutture, un ambiente stimolante e al tempo stesso esigente, che mette costantemente alla prova, e, in base alla mia esperienza, una segreteria efficiente.
A livello teorico preparano molto bene, però avrei preferito un maggiore focus sui nuovi linguaggi di programmazione.

 

Potresti raccontarci di una tua esperienza extrauniversitaria (ma anche, se desideri, più di una) particolarmente rilevante per la tua formazione? Uno stage, un erasmus, un progetto, un’esperienza di volontariato, una passione particolare…


Ho appena terminato un'esperienza all'università di Nottingham, dove ho potuto applicare ciò che avevo appreso negli anni precedenti, scoprendo l'ambito della ricerca. Al di là dell'esperienza lavorativa in sé, credo mi abbia arricchito l'essere uscito dall'Italia, entrando in contatto con una cultura e con un modo di ragionare e approcciarsi al lavoro completamente diversi.
Ho anche avuto un'esperienza lavorativa durante il mio periodo di pausa, fondamentale per iniziare a sperimentare le dinamiche dell'ambiente lavorativo, che ho scoperto diversissime da quelle accademiche. Mi ha fatto crescere come persona, aiutandomi ad affrontare l'università con una consapevolezza maggiore verso l'obiettivo finale, per il raggiungimento di ciò che voglio realizzare.

 

Raccontaci di una ambizione per il futuro: cosa pensi di fare dopo il Politecnico? Dove ti piacerebbe andare a lavorare? Quali pensi che siano gli step necessari per arrivarci?

 

Vorrei cercare lavoro principalmente a Milano, senza comunque escludere le altre città, anche all'estero, ritenendola un'ottima occasione di crescita sia professionale che umana.
Vorrei indirizzarmi verso una grande azienda in ambito automotive, che coniughi le mie passioni automobilistiche, ingegneristiche e informatiche.

 

Secondo te qual è una tecnologia già esistente (un algoritmo, una componente hardware, una componente software, un progetto…)  le cui potenzialità non sono state a pieno sfruttate? O che ha ampi margini di sviluppo? Una tecnologia che, se sfruttata a dovere, potrebbe avere successo in futuro?


Sicuramente l'ambito dell'intelligenza artificiale. Ovviamente non è una scoperta nuova, ma ad oggi, con il poco che è stato fatto, sono stati raggiunti grandi risultati. Partendo dalla gestione della catena di approvvigionamento o dal Language Processing, l'intelligenza artificiale è già presente nella nostra vita quotidiana, puntando a semplificarla ed ottimizzarla anche nelle piccole cose; tuttavia, in questo settore ci sono potenzialità immense che sono solo in via di sviluppo, in ambiti, per esempio, come la guida autonoma.

In questa rubrica, Tutored ha raccolto le storie di brillanti studenti in ambito informatico, provenienti dalle migliori università italiane. 

 

Tutored è il punto di incontro tra studenti, giovani laureati e aziende. All’interno della nostra piattaforma, i membri hanno la possibilità di scoprire gli sbocchi lavorativi in base al loro percorso di studi, conoscere grandi aziende e candidarsi alle numerose opportunità di stage, lavoro e graduate program. La nostra community è formata da giovani uniti dall'ambizione. Su Tutored, raccontiamo le loro storie ed esperienze, con l'obiettivo di ispirare i più giovani e dare un'idea concreta del mondo del lavoro.

 

Innanzitutto, ti chiederei di presentarti come persona, focalizzandoti in particolare sui tuoi interessi, le passioni e le ambizioni che hai avuto sin da giovane, e che ti hanno portato a studiare al Politecnico.

 

Ho 27 anni e sono originario di Palermo, ma vivo a Milano da dieci anni.
Ho sempre avuto una passione per l'ambito ingegneristico, rivendendomi nei metodi e nel modo di ragionare: sin da piccolo, quella verso questo settore è stata una propensione naturale. Accanto a questa prediposizione, c'è una particolare passione ovviamente per l'informatica.
Ho deciso di iscrivermi al Politecnico di Milano perché a livello ingegneristico era la scelta migliore, il non plus ultra della formazione che potevo conseguire. Altre passioni, collaterali all'ingegneria informatica ma importanti a definirmi come persona, sono l'automobilismo (Formula 1 nello specifico) e lo sport, in particolare il tennis.

 

Come ti trovi al Politecnico di Milano? Come trovi che sia il bilanciamento fra teoria e pratica nella didattica?


Il mio è stato un percorso un po' particolare: ho iniziato con ingegneria aerospaziale, motivato dalla mia passione per l'automobilismo, per poi approdare a ingegneria informatica dopo un periodo di pausa in cui ho maturato la consapevolezza di quale fosse veramente il mio percorso ideale. Non ho mai dubitato di voler proseguire al Politecnico, perché in entrambe le facoltà mi sono trovato benissimo. Ha ottime strutture, un ambiente stimolante e al tempo stesso esigente, che mette costantemente alla prova, e, in base alla mia esperienza, una segreteria efficiente.
A livello teorico preparano molto bene, però avrei preferito un maggiore focus sui nuovi linguaggi di programmazione.

 

Potresti raccontarci di una tua esperienza extrauniversitaria (ma anche, se desideri, più di una) particolarmente rilevante per la tua formazione? Uno stage, un erasmus, un progetto, un’esperienza di volontariato, una passione particolare…


Ho appena terminato un'esperienza all'università di Nottingham, dove ho potuto applicare ciò che avevo appreso negli anni precedenti, scoprendo l'ambito della ricerca. Al di là dell'esperienza lavorativa in sé, credo mi abbia arricchito l'essere uscito dall'Italia, entrando in contatto con una cultura e con un modo di ragionare e approcciarsi al lavoro completamente diversi.
Ho anche avuto un'esperienza lavorativa durante il mio periodo di pausa, fondamentale per iniziare a sperimentare le dinamiche dell'ambiente lavorativo, che ho scoperto diversissime da quelle accademiche. Mi ha fatto crescere come persona, aiutandomi ad affrontare l'università con una consapevolezza maggiore verso l'obiettivo finale, per il raggiungimento di ciò che voglio realizzare.

 

Raccontaci di una ambizione per il futuro: cosa pensi di fare dopo il Politecnico? Dove ti piacerebbe andare a lavorare? Quali pensi che siano gli step necessari per arrivarci?

 

Vorrei cercare lavoro principalmente a Milano, senza comunque escludere le altre città, anche all'estero, ritenendola un'ottima occasione di crescita sia professionale che umana.
Vorrei indirizzarmi verso una grande azienda in ambito automotive, che coniughi le mie passioni automobilistiche, ingegneristiche e informatiche.

 

Secondo te qual è una tecnologia già esistente (un algoritmo, una componente hardware, una componente software, un progetto…)  le cui potenzialità non sono state a pieno sfruttate? O che ha ampi margini di sviluppo? Una tecnologia che, se sfruttata a dovere, potrebbe avere successo in futuro?


Sicuramente l'ambito dell'intelligenza artificiale. Ovviamente non è una scoperta nuova, ma ad oggi, con il poco che è stato fatto, sono stati raggiunti grandi risultati. Partendo dalla gestione della catena di approvvigionamento o dal Language Processing, l'intelligenza artificiale è già presente nella nostra vita quotidiana, puntando a semplificarla ed ottimizzarla anche nelle piccole cose; tuttavia, in questo settore ci sono potenzialità immense che sono solo in via di sviluppo, in ambiti, per esempio, come la guida autonoma.