Pubblicato il 31 Jul 2020
Pubblicato il 31 Jul 2020
Lavorare nel mondo dell'Open Innovation: la storia di Luisa, Digital Scouting & Open Innovation in Eni

Lavorare nel mondo dell'Open Innovation: la storia di Luisa, Digital Scouting & Open Innovation in Eni


Luisa è un ex-allieva della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa laureata in Economia e Management e specializzata nel campo dell'Innovazione.  


Tutored è il punto di incontro tra studenti, giovani laureati e aziende. All’interno della nostra piattaforma, gli utenti possono scoprire gli sbocchi lavorativi in base al loro percorso di studio, esplorare le aziende e candidarsi alle numerose opportunità di stage, lavoro e graduate program. 

All’interno della piattaforma, ci piace raccontare le storie di giovani talenti che hanno fatto un percorso di studio brillante e oggi lavorano presso importanti realtà. 

In quale università hai studiato e quale percorso di studi hai scelto?

Per quanto riguarda la laurea triennale, ho scelto il corso di laurea in Economia Aziendale (curriculum Programmazione e Controllo) proposto dall'Università di Pisa.  Successivamente mi sono specializzata in Innovation Management iscrivendomi al corso di Laurea Magistrale a vocazione internazionale erogato congiuntamente dall'Università di Trento e dalla Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa.

L'intero mio percorso presso i suddetti Atenei è stato "complementato" dai corsi, dagli esami e dalle tesi svolti presso la Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa: la Scuola è un istituto universitario pubblico e gratuito dedicato alle scienze applicate, a cui si accede tramite concorso nazionale, che permette agli Allievi di arricchire il proprio percorso non soltanto in termini di programmi e syllabus, ma anche attraverso esperienze di studio all'estero capacità o occasioni di networking relativamente agli ambiti di studio di maggior interesse.


Hai studiato presso la Scuola Superiore di Sant'Anna, considerata tra le migliori in Italia: come sei entrata e che tipo di esperienza è stata?


Nell’autunno successivo al'esame di maturità ho tentato, come altri duemila circa miei coetanei, l'ammissione alla Scuola iscrivendomi al concorso di selezione. La Scuola ammette studenti iscritti ai corsi di Economia e Management, Giurisprudenza, Scienze Politiche, Medicina, Ingegneria, Agraria e Biotecnologie dell’Università di Pisa (o degli altri Atenei affiliati alla Scuola).

La prova per gli studenti del primo anno è aperta a tutti coloro che abbiano conseguito  il
diploma di scuola secondaria superiore (indipendentemente dal voto conseguito). Il candidato effettua una prova di Preselezione (questo non vale per i candidati nell’ambito di Medicina) che, se viene superata dà accesso alle due prove scritte (un tema di carattere generale e una prova su una delle materie caratterizzanti della Classe e Dipartimento per cui si concorre).

Se anche queste vanno a buon fine, si accede alla prova orale in cui il candidato viene valutato su due materie caratterizzanti oltre che sul piano motivazionale. Da qualche anno è possibile anche fare il concorso per l'ammissione al quarto anno, se si frequenta un corso LM erogato dalla Scuola sia in convenzione con altri Atenei.

La Scuola ha una forte footprint nell'ambito della Ricerca anche a livello internazionale ed è un privilegio per l'Allievo poter attingere al patrimonio di conoscenza e contatti della stessa. Oltre a ciò, la vita nello studentato scaraventa il neo-universitario in un mondo in cui costanza, impegno e collaborazione sono caratteristiche distintive e molto utili per districarsi nel mondo post-università.

Nel complesso, l'esperienza al Sant'Anna mi ha formato non soltanto sul piano professionale, ma anche nell'approccio metodico al problem solving e nella "forma mentis". Certo, la Scuola, con i suoi corsi ed esami aggiuntivi e l'obbligo di mantenere una media annua non inferiore al 27, non fa sconti e richiede una forte dose di impegno, metodicità e costanza. Tuttavia, non posso che consigliare di provare il concorso, soprattutto a coloro che dimostrano propensione allo studio approfondito dei fatti (alle superiori è davvero difficile poter prefigurare cosa implichi l'attività di ricerca) e che non escludono la possibilità di rimanere nel mondo accademico una volta conseguita la Laurea.


Hai fatto numerose attività extra-universitaria: quanto sono state importante per la tua carriera? Un consiglio che daresti a chi sta studiando in questo momento?

Soprattutto per coloro che studiano Management, credo che sia molto formativo attivarsi nella ricerca di esperienze (anche di durata limitata) concernenti le attività di Programmazione / Rendicontazione di processi/attività d'impresa, o anche ruoli di (Business) Development.  Credo che la creazione e il mantenimento di contatti  e attività extra-uni sia fondamentale anche per sperimentare diversi ambiti di applicazione o immaginare le possibili applicazioni pratiche delle proprie "fatiche" di studio!

Tanto per fare un esempio, quando stavo studiando al corso di Gestione dell'Innovazione, è stato per me di valore inestimabile il tirocinio svolto a Trento presso l'azienda U-Hopper, nell'ambito della Data Science, perchè mi ha permesso di individuare punti di forza e di debolezza del mio "fare in pratica" (difficilmente identificabili in contesti di esame) e di avvicinarmi a tanti dei processi e progetti che avevo studiato su libri accademici. Credo che unire il proprio percorso di studi alla dimensione  di attuazione pragmatica sia uno sforzo (costoso, non lo metto in dubbio!) non soltanto opportuno ma necessario e capace di dare grandi soddisfazioni! 
 
Altre "sorgenti di valore" per lo sviluppo personale le ritrovo nei percorsi Erasmus (il Plus ancor di più) e nella partecipazione a qualche Business Game (dico "qualche" perchè noto che dopo il primo c'è una generale tendenza a farne incetta e... il mio modesto consiglio rimane quello di non esagerare, visto che si tratta comunque più di "simulazioni" che di attività reali di business).

Infine, altrettanto importante - soprattutto in quegli anni particolarmente densi di esami e per coloro che "si scoprono" particolarmente portati per l'ambiente accademico - cercare degli short courses o summer school capaci di approfondire ambiti trattati nel proprio Ateneo avvicinandoli da prospettive diverse e secondo logiche nuove.


Tra le attività extra-universitarie, hai svolto il ruolo di Treasury Area Manager presso un'associazione studentesca (JEBE Sant'anna): di cosa si occupa l'associazione e di cosa ti occupavi tu?


Le Junior Enterprise nascono apposta  per volontà e a opera di studenti e, se ben amministrate, sono un'ottima palestra per avvicinarsi all'universo dei processi e delle iniziative "aziendalistiche" rimanendo comunque in un "ambiente protetto".

JeBe è la Junior Enterprise della Scuola Superiore Sant'Anna: fu fondata quando io frequentavo la Magistrale e nell'ambito del mio ruolo di Tesoriere ho contribuito (ovviamente in team con altre mie "colleghe") a strutturare le prime attività contabili-amministrative dell'associazione e a definire le prime relazioni funzionali a questi processi.

È stata un'esperienza che mi ha fatto entrare nel mondo (per me "inedito") della normativa esistente sulle associazioni non profit e alle pratche di gestione/rendicontazione dei flussi finanziari. Sempre per la stessa Associazione, ho inoltre potuto mettermi alla prova anche su attività di organizzazione di eventi.


Oggi lavori in Eni: come ci sei arrivata e come si sono svolte le selezioni? Di cosa ti occupi in qualità di Digital Scouting & Open Innovation in Eni?


In Eni sono arrivata dopo oltre un anno di lavoro nel settore della consulenza direzionale: avevo intercettato una posizione aperta per attività di Digital Scouting e Open Innovation a supporto  della sostenibilità (ma non esclusivamente), decisi di provare visto che durante la magistrale e nella mia esperienza consulenziale mi ero specializzata proprio sul tema della OI e potevo contare sulla formazione ricevuta in ambito Sustainability Management.

Il processo di selezione ha visto l'invio da parte mia del CV e l'esecuzione di alcuni test di lingua inglese, abilità informatiche e attitudinale. Dopodiché, ho fatto dei colloqui diretti con i referenti dell'unità "target" e delle Risorse Umane.

Oggi nel mio team mi occupo di "scansire" l'ecosistema dell'innovazione digitale esterno all'azienda e di analizzare le soluzioni offerte da startup, scaleup, centri di ricerca o aziende anche più mature, con l'obiettivo di identificare quelle che potrebbero rispondere ai bisogni di dipartimenti Eni o integrare e rendere più efficienti gli attuali processi. Questo richiede non soltanto un'attitudine alla ricerca e alla valutazione di soluzioni e imprese anche molto diverse tra loro, ma anche la capacità di filtrarle in base alla potenziale creazione di valore per l'azienda, nonché di trasmettere questa visione.

È un ruolo che mi permette di utilizzare e coltivare molte competenze trasversali, di interagire con aziende e geografie che prima non avevo mai nemmeno avvicinato e  di capire meglio gli elementi caratterizzanti del lavoro in una corporate di grandi dimensioni.

Ritengo che per svolgere al meglio un ruolo come questo (o, comunque, per lavorare nell'ambito dell'Open Innovation) sia importante essere curiosi e "affamati" di novità, ma al tempo stesso metodici per non "perdersi" in tutti gli stimoli ricevuti, sapendo individuare le soluzioni a maggiore valore aggiunto e i canali su cui indirizzarle per rendere fattibile un'implementazione in azienda. Attitudine al teamworking e assertività sono qualità altrettanto importanti per essere efficaci in questo ambito.


Sei un recruiter? Scopri come digitalizzare le strategie di employer branding e recruiting della tua azienda grazia a tutored. Attrai e assumi giovani talenti: scopri Tutored Business.

Luisa è un ex-allieva della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa laureata in Economia e Management e specializzata nel campo dell'Innovazione.  


Tutored è il punto di incontro tra studenti, giovani laureati e aziende. All’interno della nostra piattaforma, gli utenti possono scoprire gli sbocchi lavorativi in base al loro percorso di studio, esplorare le aziende e candidarsi alle numerose opportunità di stage, lavoro e graduate program. 

All’interno della piattaforma, ci piace raccontare le storie di giovani talenti che hanno fatto un percorso di studio brillante e oggi lavorano presso importanti realtà. 

In quale università hai studiato e quale percorso di studi hai scelto?

Per quanto riguarda la laurea triennale, ho scelto il corso di laurea in Economia Aziendale (curriculum Programmazione e Controllo) proposto dall'Università di Pisa.  Successivamente mi sono specializzata in Innovation Management iscrivendomi al corso di Laurea Magistrale a vocazione internazionale erogato congiuntamente dall'Università di Trento e dalla Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa.

L'intero mio percorso presso i suddetti Atenei è stato "complementato" dai corsi, dagli esami e dalle tesi svolti presso la Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa: la Scuola è un istituto universitario pubblico e gratuito dedicato alle scienze applicate, a cui si accede tramite concorso nazionale, che permette agli Allievi di arricchire il proprio percorso non soltanto in termini di programmi e syllabus, ma anche attraverso esperienze di studio all'estero capacità o occasioni di networking relativamente agli ambiti di studio di maggior interesse.


Hai studiato presso la Scuola Superiore di Sant'Anna, considerata tra le migliori in Italia: come sei entrata e che tipo di esperienza è stata?


Nell’autunno successivo al'esame di maturità ho tentato, come altri duemila circa miei coetanei, l'ammissione alla Scuola iscrivendomi al concorso di selezione. La Scuola ammette studenti iscritti ai corsi di Economia e Management, Giurisprudenza, Scienze Politiche, Medicina, Ingegneria, Agraria e Biotecnologie dell’Università di Pisa (o degli altri Atenei affiliati alla Scuola).

La prova per gli studenti del primo anno è aperta a tutti coloro che abbiano conseguito  il
diploma di scuola secondaria superiore (indipendentemente dal voto conseguito). Il candidato effettua una prova di Preselezione (questo non vale per i candidati nell’ambito di Medicina) che, se viene superata dà accesso alle due prove scritte (un tema di carattere generale e una prova su una delle materie caratterizzanti della Classe e Dipartimento per cui si concorre).

Se anche queste vanno a buon fine, si accede alla prova orale in cui il candidato viene valutato su due materie caratterizzanti oltre che sul piano motivazionale. Da qualche anno è possibile anche fare il concorso per l'ammissione al quarto anno, se si frequenta un corso LM erogato dalla Scuola sia in convenzione con altri Atenei.

La Scuola ha una forte footprint nell'ambito della Ricerca anche a livello internazionale ed è un privilegio per l'Allievo poter attingere al patrimonio di conoscenza e contatti della stessa. Oltre a ciò, la vita nello studentato scaraventa il neo-universitario in un mondo in cui costanza, impegno e collaborazione sono caratteristiche distintive e molto utili per districarsi nel mondo post-università.

Nel complesso, l'esperienza al Sant'Anna mi ha formato non soltanto sul piano professionale, ma anche nell'approccio metodico al problem solving e nella "forma mentis". Certo, la Scuola, con i suoi corsi ed esami aggiuntivi e l'obbligo di mantenere una media annua non inferiore al 27, non fa sconti e richiede una forte dose di impegno, metodicità e costanza. Tuttavia, non posso che consigliare di provare il concorso, soprattutto a coloro che dimostrano propensione allo studio approfondito dei fatti (alle superiori è davvero difficile poter prefigurare cosa implichi l'attività di ricerca) e che non escludono la possibilità di rimanere nel mondo accademico una volta conseguita la Laurea.


Hai fatto numerose attività extra-universitaria: quanto sono state importante per la tua carriera? Un consiglio che daresti a chi sta studiando in questo momento?

Soprattutto per coloro che studiano Management, credo che sia molto formativo attivarsi nella ricerca di esperienze (anche di durata limitata) concernenti le attività di Programmazione / Rendicontazione di processi/attività d'impresa, o anche ruoli di (Business) Development.  Credo che la creazione e il mantenimento di contatti  e attività extra-uni sia fondamentale anche per sperimentare diversi ambiti di applicazione o immaginare le possibili applicazioni pratiche delle proprie "fatiche" di studio!

Tanto per fare un esempio, quando stavo studiando al corso di Gestione dell'Innovazione, è stato per me di valore inestimabile il tirocinio svolto a Trento presso l'azienda U-Hopper, nell'ambito della Data Science, perchè mi ha permesso di individuare punti di forza e di debolezza del mio "fare in pratica" (difficilmente identificabili in contesti di esame) e di avvicinarmi a tanti dei processi e progetti che avevo studiato su libri accademici. Credo che unire il proprio percorso di studi alla dimensione  di attuazione pragmatica sia uno sforzo (costoso, non lo metto in dubbio!) non soltanto opportuno ma necessario e capace di dare grandi soddisfazioni! 
 
Altre "sorgenti di valore" per lo sviluppo personale le ritrovo nei percorsi Erasmus (il Plus ancor di più) e nella partecipazione a qualche Business Game (dico "qualche" perchè noto che dopo il primo c'è una generale tendenza a farne incetta e... il mio modesto consiglio rimane quello di non esagerare, visto che si tratta comunque più di "simulazioni" che di attività reali di business).

Infine, altrettanto importante - soprattutto in quegli anni particolarmente densi di esami e per coloro che "si scoprono" particolarmente portati per l'ambiente accademico - cercare degli short courses o summer school capaci di approfondire ambiti trattati nel proprio Ateneo avvicinandoli da prospettive diverse e secondo logiche nuove.


Tra le attività extra-universitarie, hai svolto il ruolo di Treasury Area Manager presso un'associazione studentesca (JEBE Sant'anna): di cosa si occupa l'associazione e di cosa ti occupavi tu?


Le Junior Enterprise nascono apposta  per volontà e a opera di studenti e, se ben amministrate, sono un'ottima palestra per avvicinarsi all'universo dei processi e delle iniziative "aziendalistiche" rimanendo comunque in un "ambiente protetto".

JeBe è la Junior Enterprise della Scuola Superiore Sant'Anna: fu fondata quando io frequentavo la Magistrale e nell'ambito del mio ruolo di Tesoriere ho contribuito (ovviamente in team con altre mie "colleghe") a strutturare le prime attività contabili-amministrative dell'associazione e a definire le prime relazioni funzionali a questi processi.

È stata un'esperienza che mi ha fatto entrare nel mondo (per me "inedito") della normativa esistente sulle associazioni non profit e alle pratche di gestione/rendicontazione dei flussi finanziari. Sempre per la stessa Associazione, ho inoltre potuto mettermi alla prova anche su attività di organizzazione di eventi.


Oggi lavori in Eni: come ci sei arrivata e come si sono svolte le selezioni? Di cosa ti occupi in qualità di Digital Scouting & Open Innovation in Eni?


In Eni sono arrivata dopo oltre un anno di lavoro nel settore della consulenza direzionale: avevo intercettato una posizione aperta per attività di Digital Scouting e Open Innovation a supporto  della sostenibilità (ma non esclusivamente), decisi di provare visto che durante la magistrale e nella mia esperienza consulenziale mi ero specializzata proprio sul tema della OI e potevo contare sulla formazione ricevuta in ambito Sustainability Management.

Il processo di selezione ha visto l'invio da parte mia del CV e l'esecuzione di alcuni test di lingua inglese, abilità informatiche e attitudinale. Dopodiché, ho fatto dei colloqui diretti con i referenti dell'unità "target" e delle Risorse Umane.

Oggi nel mio team mi occupo di "scansire" l'ecosistema dell'innovazione digitale esterno all'azienda e di analizzare le soluzioni offerte da startup, scaleup, centri di ricerca o aziende anche più mature, con l'obiettivo di identificare quelle che potrebbero rispondere ai bisogni di dipartimenti Eni o integrare e rendere più efficienti gli attuali processi. Questo richiede non soltanto un'attitudine alla ricerca e alla valutazione di soluzioni e imprese anche molto diverse tra loro, ma anche la capacità di filtrarle in base alla potenziale creazione di valore per l'azienda, nonché di trasmettere questa visione.

È un ruolo che mi permette di utilizzare e coltivare molte competenze trasversali, di interagire con aziende e geografie che prima non avevo mai nemmeno avvicinato e  di capire meglio gli elementi caratterizzanti del lavoro in una corporate di grandi dimensioni.

Ritengo che per svolgere al meglio un ruolo come questo (o, comunque, per lavorare nell'ambito dell'Open Innovation) sia importante essere curiosi e "affamati" di novità, ma al tempo stesso metodici per non "perdersi" in tutti gli stimoli ricevuti, sapendo individuare le soluzioni a maggiore valore aggiunto e i canali su cui indirizzarle per rendere fattibile un'implementazione in azienda. Attitudine al teamworking e assertività sono qualità altrettanto importanti per essere efficaci in questo ambito.


Sei un recruiter? Scopri come digitalizzare le strategie di employer branding e recruiting della tua azienda grazia a tutored. Attrai e assumi giovani talenti: scopri Tutored Business.