Pubblicato il 12 Jul 2021
Pubblicato il 12 Jul 2021
ICT World: la storia di Matteo Fasoli, studente di ingegneria informatica del Politecnico di Milano

ICT World: la storia di Matteo Fasoli, studente di ingegneria informatica del Politecnico di Milano


In questa rubrica, Tutored ha raccolto le storie di brillanti studenti in ambito informatico, provenienti dalle migliori università italiane. 

 

Tutored è il punto di incontro tra studenti, giovani laureati e aziende. All’interno della nostra piattaforma, i membri hanno la possibilità di scoprire gli sbocchi lavorativi in base al loro percorso di studi, conoscere grandi aziende e candidarsi alle numerose opportunità di stage, lavoro e graduate program. La nostra community è formata da giovani uniti dall'ambizione. Su Tutored, raccontiamo le loro storie ed esperienze, con l'obiettivo di ispirare i più giovani e dare un'idea concreta del mondo del lavoro.

 

Innanzitutto, ti chiederei di presentarti come persona, focalizzandoti in particolare sui tuoi interessi, le passioni e le ambizioni che hai avuto sin da giovane, e che ti hanno portato a studiare al Politecnico.


Salve a tutta la community di Tutored, sono Matteo Fasoli e vengo da Crema, un piccolo paese ad un’ora da Milano, e a fine luglio mi laureerò al Politecnico di Milano in Ingegneria Informatica. La mia passione per l’informatica non nasce fin da piccolo, come per molti altri; il mio primo approccio con questo mondo risale all’inizio delle scuole superiori, quando, molto appassionato di materie scientifiche ma indeciso se intraprendere successivamente un percorso universitario, mi iscrissi all’ITIS di Crema scegliendo il percorso di informatica

Durante questi cinque anni continuai ad approfondire, sia attraverso la scuola che per conto mio, la materia, e ad appassionarmici sempre di più: fino a quando un giorno finalmente capii che con l'informatica avrei voluto lavorarci.

Una volta arrivato a metà del quarto anno mi resi infatti conto che era ora di prendere una decisione sul mio futuro, insomma, su cosa avrei voluto fare da grande: l’ambito era già deciso, rimaneva solo da capire quale percorso intraprendere. Dopo aver analizzato tutte le possibilità, decisi che l’ingegnere era la strada che faceva per me, e la proposta didattica del Politecnico di Milano mi convinse ad iscrivermici.

 

Come ti trovi al Politecnico di Milano? Come trovi che sia il bilanciamento fra teoria e pratica nella didattica?


Non nascondo che ci siano stati alti e bassi, soprattuto il primo anno, ma una volta ambientatomi l’esperienza è stata senz'altro positiva. Le facoltà d'ingegneria prevedono molta teoria, si sa (soprattutto alla triennale), ed è giusto così. Tuttavia devo ammettere che fare qualche laboratorio in più, e mettere in pratica più spesso tutte le nozioni apprese, sarebbe stato coinvolgente, e avrebbe reso ancor più interessante il percorso didattico.

 

Potresti raccontarci di una tua esperienza extrauniversitaria (ma anche, se desideri, più di una) particolarmente rilevante per la tua formazione? Uno stage, un erasmus, un progetto, un’esperienza di volontariato, una passione particolare…


L’esperienza forse più importante è stato lo stage curricolare affrontato al terzo anno. L’esperienza è durata 3 mesi, da novembre a gennaio, e si è svolta presso Alpiq, una società che opera principalmente nel mercato dell’energia.

Il mio compito principale è stato quello di coadiuvareil mio tutor nelle attività che doveva svolgere, nello specifico l’analisi dei servizi aziendali gestiti da terzi. Il tirocinio è stato molto positivo: oltre agli "argomenti" trattati, molto interessanti, mi ha consentito di sviluppare accanto ad alcune conoscenze tecniche tutta una serie di soft skill fondamentali nel mondo del lavoro, come autonomia, capacità di gestire i tempi, capacità di comunicazione e problem solving. Infine, mi ha permesso di mettere a confronto il mondo del lavoro e quello universitario in modo, da fare chiarezza sul prosieguo del mio percorso.


Raccontaci di una ambizione per il futuro: cosa pensi di fare dopo il Politecnico? Dove ti piacerebbe andare a lavorare? Quali pensi che siano gli step necessari per arrivarci?


Come ho già detto prima, il tirocinio mi ha permesso di paragonare la vita universitaria con quella lavorativa, e ho capito che quest’ultima avrebbe fatto più per me. In realtà ho iniziato a lavorare prima ancora di terminare gli studi, e, al momento, lavoro come Cloud&DevOps Engineer presso Spindox, e mi sto trovando molto bene. Penso che per arrivare a un posto di lavoro come questo e fare carriera serva essere molto costanti, mettersi sempre in gioco e soprattutto non smettere mai di imparare: il mondo dell’informatica è in continua evoluzione, ed è un obbligo morale rimanere aggiornati.

 

Secondo te qual è una tecnologia già esistente (un algoritmo, una componente hardware, una componente software, un progetto…)  le cui potenzialità non sono state a pieno sfruttate? O che ha ampi margini di sviluppo? Una tecnologia che, se sfruttata a dovere, potrebbe avere successo in futuro? 


Quasi tutte le tecnologie possono essere sempre migliorate e sfruttate meglio, ma penso che le principali siano le nuove tecnologie, quelle che si stanno prendendo la scena n considerazione in questi anni, per esempio big data, cloud computing, nanotecnologie e intelligenza artificiale, che nonostante siano ancora in una fase "giovane" di sviluppo, sono già capaci di attrarre grossi investimenti e dimostrare il forte potenziale di applicabilità che hanno, o potrebbero avere, all’interno della società.

In questa rubrica, Tutored ha raccolto le storie di brillanti studenti in ambito informatico, provenienti dalle migliori università italiane. 

 

Tutored è il punto di incontro tra studenti, giovani laureati e aziende. All’interno della nostra piattaforma, i membri hanno la possibilità di scoprire gli sbocchi lavorativi in base al loro percorso di studi, conoscere grandi aziende e candidarsi alle numerose opportunità di stage, lavoro e graduate program. La nostra community è formata da giovani uniti dall'ambizione. Su Tutored, raccontiamo le loro storie ed esperienze, con l'obiettivo di ispirare i più giovani e dare un'idea concreta del mondo del lavoro.

 

Innanzitutto, ti chiederei di presentarti come persona, focalizzandoti in particolare sui tuoi interessi, le passioni e le ambizioni che hai avuto sin da giovane, e che ti hanno portato a studiare al Politecnico.


Salve a tutta la community di Tutored, sono Matteo Fasoli e vengo da Crema, un piccolo paese ad un’ora da Milano, e a fine luglio mi laureerò al Politecnico di Milano in Ingegneria Informatica. La mia passione per l’informatica non nasce fin da piccolo, come per molti altri; il mio primo approccio con questo mondo risale all’inizio delle scuole superiori, quando, molto appassionato di materie scientifiche ma indeciso se intraprendere successivamente un percorso universitario, mi iscrissi all’ITIS di Crema scegliendo il percorso di informatica

Durante questi cinque anni continuai ad approfondire, sia attraverso la scuola che per conto mio, la materia, e ad appassionarmici sempre di più: fino a quando un giorno finalmente capii che con l'informatica avrei voluto lavorarci.

Una volta arrivato a metà del quarto anno mi resi infatti conto che era ora di prendere una decisione sul mio futuro, insomma, su cosa avrei voluto fare da grande: l’ambito era già deciso, rimaneva solo da capire quale percorso intraprendere. Dopo aver analizzato tutte le possibilità, decisi che l’ingegnere era la strada che faceva per me, e la proposta didattica del Politecnico di Milano mi convinse ad iscrivermici.

 

Come ti trovi al Politecnico di Milano? Come trovi che sia il bilanciamento fra teoria e pratica nella didattica?


Non nascondo che ci siano stati alti e bassi, soprattuto il primo anno, ma una volta ambientatomi l’esperienza è stata senz'altro positiva. Le facoltà d'ingegneria prevedono molta teoria, si sa (soprattutto alla triennale), ed è giusto così. Tuttavia devo ammettere che fare qualche laboratorio in più, e mettere in pratica più spesso tutte le nozioni apprese, sarebbe stato coinvolgente, e avrebbe reso ancor più interessante il percorso didattico.

 

Potresti raccontarci di una tua esperienza extrauniversitaria (ma anche, se desideri, più di una) particolarmente rilevante per la tua formazione? Uno stage, un erasmus, un progetto, un’esperienza di volontariato, una passione particolare…


L’esperienza forse più importante è stato lo stage curricolare affrontato al terzo anno. L’esperienza è durata 3 mesi, da novembre a gennaio, e si è svolta presso Alpiq, una società che opera principalmente nel mercato dell’energia.

Il mio compito principale è stato quello di coadiuvareil mio tutor nelle attività che doveva svolgere, nello specifico l’analisi dei servizi aziendali gestiti da terzi. Il tirocinio è stato molto positivo: oltre agli "argomenti" trattati, molto interessanti, mi ha consentito di sviluppare accanto ad alcune conoscenze tecniche tutta una serie di soft skill fondamentali nel mondo del lavoro, come autonomia, capacità di gestire i tempi, capacità di comunicazione e problem solving. Infine, mi ha permesso di mettere a confronto il mondo del lavoro e quello universitario in modo, da fare chiarezza sul prosieguo del mio percorso.


Raccontaci di una ambizione per il futuro: cosa pensi di fare dopo il Politecnico? Dove ti piacerebbe andare a lavorare? Quali pensi che siano gli step necessari per arrivarci?


Come ho già detto prima, il tirocinio mi ha permesso di paragonare la vita universitaria con quella lavorativa, e ho capito che quest’ultima avrebbe fatto più per me. In realtà ho iniziato a lavorare prima ancora di terminare gli studi, e, al momento, lavoro come Cloud&DevOps Engineer presso Spindox, e mi sto trovando molto bene. Penso che per arrivare a un posto di lavoro come questo e fare carriera serva essere molto costanti, mettersi sempre in gioco e soprattutto non smettere mai di imparare: il mondo dell’informatica è in continua evoluzione, ed è un obbligo morale rimanere aggiornati.

 

Secondo te qual è una tecnologia già esistente (un algoritmo, una componente hardware, una componente software, un progetto…)  le cui potenzialità non sono state a pieno sfruttate? O che ha ampi margini di sviluppo? Una tecnologia che, se sfruttata a dovere, potrebbe avere successo in futuro? 


Quasi tutte le tecnologie possono essere sempre migliorate e sfruttate meglio, ma penso che le principali siano le nuove tecnologie, quelle che si stanno prendendo la scena n considerazione in questi anni, per esempio big data, cloud computing, nanotecnologie e intelligenza artificiale, che nonostante siano ancora in una fase "giovane" di sviluppo, sono già capaci di attrarre grossi investimenti e dimostrare il forte potenziale di applicabilità che hanno, o potrebbero avere, all’interno della società.