Pubblicato il 22 Feb 2021
Pubblicato il 22 Feb 2021
Tutored incontra Nicholas: COO di Snowit

Tutored incontra Nicholas: COO di Snowit


Dalla Bocconi all'Università di Taipei, il percorso di Nicholas, COO di Snowit 

 

Tutored è il punto di incontro tra studenti, giovani laureati e aziende. All’interno della nostra piattaforma, i membri hanno la possibilità di scoprire gli sbocchi lavorativi in base al loro percorso di studi, conoscere grandi aziende e candidarsi alle numerose opportunità di stage, lavoro e graduate program. La nostra community è formata da giovani uniti dall'ambizione. Su Tutored, raccontiamo le loro storie ed esperienze, con l'obiettivo di ispirare i più giovani e dare un'idea concreta del mondo del lavoro. 

 

In quale università hai studiato e quale percorso di studi hai scelto? 

Sono sempre stato affascinato dai numeri, in qualsiasi forma. Quando avevo quattro e venivano a trovarci amici e parenti chiedevo loro di “interrogarmi” in matematica e non ero contento finché non riuscivo a risolvere tutti i quesiti.

Dopo il diploma in Ragioneria ho deciso di sfruttare il mio mindset analitico e coltivare il mio interesse per il mondo economico iscrivendomi all’Università Commerciale Luigi Bocconi.

In triennale ho frequentato il Corso di Laurea in Economia Aziendale e Management che mi ha permesso di consolidare sia le mie conoscenze analitiche che quelle più strettamente contabili, di fondamentale importanza per chi ambisce ad una qualsiasi posizione manageriale.

Conclusa la triennale ho deciso di continuare a studiare in Bocconi, iscrivendomi alla Magistrale in Management. Durante il secondo anno sono stato scelto da un professore per svolgere uno stage nella sua boutique di consulenza. Sono entrato pavoneggiandomi di conoscere Excel, ma dopo due ore ero già schiantato sul primo Cerca Vert. Sei mesi di formule, modelli e macro sono stati il miglior insegnamento che potessi ricevere.

 

Quanto è importante secondo te fare un'esperienza di studi all'estero?

Dovessi rispondere con una sola parola direi fondamentale. Durante il secondo anno di Magistrale ho avuto il privilegio di studiare alla National Taiwan University di Taipei, una delle migliori università asiatiche. Da un lato, frequentare corsi MBA incentrati quasi esclusivamente sul dibattito in aula e su group projects, frequentati da studenti con esperienza lavorativa alle spalle, ti spinge a metterti in gioco e a dare sempre il massimo.

Dall’altro, vivere per 6 mesi dall’altra parte del mondo circondato da persone, culture e usanze completamente diverse da quello a cui sei abituato ti costringe ad uscire dalla comfort zone, come sostenere un esame la mattina di Natale o presentare un’idea di start-up ad un venture capitalist il primo gennaio.

 

Quale attività extra-universitaria pensi sia stata davvero importante per la tua carriera? Un consiglio che daresti a chi sta studiando in questo momento?

Penso che la pallacanestro e lo sport in generale siano state la migliore palestra extra-scolastica del mio percorso, che mi hanno sempre accompagnato fin da piccolo. 
Ho giocato a pallacanestro fino all’età di 20 anni e questo mi ha portato a crescere sotto diversi punti di vista. Le similitudini con il mondo aziendale sono molteplici, soprattutto per quanto riguarda il lavoro in team.

Grazie al documentario “The Last Dance”, prodotto da Netflix molti non addetti ai lavori hanno potuto rimanere ammaliati dall’indiscutibile talento di Michael Jordan, ma siamo sicuri che sarebbe bastato a vincere 6 titoli NBA senza una tale alchimia di squadra? (se non sapete la risposta avete trovato la nuova serie da incominciare questa sera).

Oltre allo sport, viaggiare è indubbiamente l’attività extra-universitaria che mi ha fatto crescere maggiormente. Fin da piccolo ho sempre avuto il privilegio di poter viaggiare molto, questo mi ha permesso di espandere gli orizzonti e guardare le cose da diverse angolazioni. 
Il viaggio che mi ha segnato di più è sicuramente quello in America Centrale e Sud America: conclusa la magistrale non avevo le idee chiare sulla strada da imboccare e, mentre i miei compagni di università avevano già un contratto di lavoro firmato, ho deciso di partire da solo per un viaggio di tre mesi nel Nuovo Mondo. Sono passato dalle Baia dei Porci a Cuba alle foreste tropicali della Costa Rica, dal deserto della Guajira in Colombia a Machu Picchu in Perù, dove ho anche fatto volontariato per un mese.

Il consiglio che mi sento di dare è non pensare che esista un’attività extra-curriculare migliore delle altre, non sprecate il vostro tempo libero facendo un’attività che odiate solo per poterla inserire a CV. Fortunatamente siamo tutti diversi e amiamo cose differenti, che sia il club degli scacchi dell’Università, la simulazione dell’ONU, le partite online a Call of Duty o scendere pendii immacolati con gli sci. Insomma, ogni esperienza ci arricchisce e può trasmetterci qualcosa se sappiamo trarne i giusti insegnamenti.

 

Oggi lavori in Snowit: puoi raccontarci di questa interessante realtà? 

Snowit è la prima piattaforma digitale che aggrega tutti i servizi legati agli sport invernali e alla montagna. Su Snowit, tramite sito o App, è possibile acquistare tutto ciò che serve per una perfetta vacanza in montagna in oltre 130 località in Italia, Svizzera e Francia: dall’albergo allo skipass, dalle lezioni di sci al noleggio dell’attrezzatura, fino ad un gran numero di esperienze benessere, gourmet e adrenaliniche come cene in baita, aperitivi sulla neve, ciaspolate, gite in motoslitta e ingressi a centri termali e wellness.

Il turismo invernale sta attraversando una profonda rivoluzione digitale. Lo dice Mastercard, che ha realizzato un report nel quale prevede che entro il 2025 la maggior parte delle stazioni sciistiche saranno cashless e offriranno servizi digitali avanzati.

Questa convergenza verso il digital sarà ancora più rilevante in un mondo post-COVID dove l’utente sarà già abituato ad utilizzare i canali digitali per evitare contatti superflui e assembramenti, risparmiare tempo e in generale usufruire di un servizio di qualità nettamente superiore.

Questo è l’obiettivo al quale stiamo lavorando da ormai quattro anni per supportare le stazioni sciistiche e gli altri operatori della montagna mettendo a loro disposizione (sia tramite il nostro marketplace che sviluppando piattaforme in private label per le migliori località montane) quella che ad oggi è la tecnologia digitale più avanzata e completa al mondo per la gestione online del turismo invernale.

 

Come hai conosciuto Snowit e come si sono svolte le selezioni? 


Come ho detto in precedenza, dopo essermi laureato nel dicembre 2018 non avevo le idee chiare sul mio futuro, tanto che decisi di partire per il Sud America alla ricerca di un’ispirazione. 
Sono nato e cresciuto in Valtellina quindi, fin dai primi passi, mi hanno nutrito a pane, montagne e sci.

Il mio incontro con Snowit è stato una piacevole casualità (o forse semplicemente retargeting).  
Pochi giorni prima di partire per il Sud America sono andato a sciare con mio padre e durante la giornata abbiamo discusso su quanto fosse difficile e dispendioso organizzare una giornata/vacanza sulla neve per una persona che non conosce personalmente le varie località. Partendo innanzitutto dalla scelta della località stessa, passando dalla coda per acquistare lo skipass fino alla scelta della baita dove pranzare.

Tornato a casa, navigando su Instagram mi appare una sponsorizzazione di Snowit, startup della quale ignoravo l’esistenza avente come obiettivo la digitalizzazione del settore degli sport invernali. Ho quindi passato tutta la sera ad informarmi su questa start-up che sembrava rispondere al problema che ci eravamo posti io e mio padre. In quel momento avevo deciso: era Snowit la mia strada. 
Il giorno dopo trovo un’offerta per uno stage in marketing e, pur essendo una posizione che non avrei ricoperto (il marketing non mi ha mai attratto molto e due giorni dopo sarei stato su un volo per Cuba), ho deciso di candidarmi per iniziare la conoscenza reciproca. In contemporanea cerco i fondatori e li aggiungo su Linkedin, entrando in piena modalità stalker. 
Passa qualche ora e vengo contattato da Federico Saletti, CMO di Snowit, che mi propone un colloquio per il giorno seguente (quando però sarei stato in volo con un sombrero in testa).
Spiego a Federico la situazione e il motivo per il quale mi ero candidato e ci lasciamo con un generico “ci sentiamo quando e soprattutto se torni dall'America”.

Detto, fatto! Torno e ci vediamo per un caffè sotto la sede di Snowit (si, questo è stato il mio primo colloquio) in cui mi viene detto che in quel momento - essendo a ridosso della fine della stagione invernale - non c’erano posizioni aperte che avrebbero potuto fare al caso mio. 
Nonostante questo non mi dò per vinto e, per circa un mese, scrivo diverse mail proponendo migliorie al sito, nuovi contatti, idee…Passato questo breve periodo mi viene fissato un colloquio con Pasquale Scopelliti, co-founder di Snowit, nel quale mi propone una scommessa: iniziare con uno stage di 6 mesi in ambito operations che avrebbe potuto poi finalizzarsi in assunzione come Direttore Operativo. Mi sono sempre piaciute le sfide, quindi accetto e faccio di tutto per mantenere la scommessa fatta con Pasquale.

Finiti i 6 mesi di stage, a 25 anni, sono diventato COO di Snowit.

 

Di cosa ti occupi in qualità di COO in Snowit?

Il mio compito, riassunto in poche parole, è l’ottimizzazione delle attività necessarie per mettere sul mercato un prodotto che soddisfi le esigenze dei clienti (sia business che consumer).

In una digital company come Snowit, Operations e IT comunicano e collaborano costantemente per rilasciare sul mercato ciò che il cliente necessita. 
Per poter fare ciò gestisco un team di Customer Care e uno di Operations, oltre ad occuparmi del Project Management degli sviluppi tecnologici e dei rapporti con i comprensori sciistici.

Lo scorso anno siamo cresciuti dell’800% rispetto a quello precedente, e il team è in costante sviluppo anche grazie a collaborazioni con importanti aziende.

Durante questa pandemia, nonostante gli impianti sciistici siano chiusi dallo scorso 8 Marzo, non siamo rimasti con le mani in mano. In estate abbiamo lanciato Bikeit, il primo marketplace per noleggiare online presso oltre 100 località qualsiasi tipologia di bici, e in quest’ultimo periodo abbiamo supportato le stazioni sciistiche al fine di poter rimettere presto gli sci ai piedi, in totale sicurezza.

Nel solo week end dal 13-14 febbraio, prima di ricevere la brutta sorpresa da parte del Governo che, a meno di 12 ore dall'apertura degli impianti, decretava un'ulteriore chiusura fino al 5 marzo, abbiamo venduto oltre 30.000 skipass dei nostri partner lombardi, essendo la vendita in altre Regioni non ancora attiva. 

 

Nella nostra community composta da 500.000 utenti, ci sono numerosi studenti e giovani laureati che vorrebbero intraprendere una carriera come la tua: un consiglio che daresti a chi vorrebbe seguire la tua strada?

Il mio consiglio è di seguire sempre le proprie passioni, senza uniformarsi alla massa. 
Siate curiosi, mettete sempre in discussione lo status quo e guardate sempre le cose da angolazioni diverse. 
Prendendo in prestito le parole di Robin Williams ne L’attimo Fuggente “è proprio quando credete di sapere qualcosa che dovete guardarla da un’altra prospettiva, anche se può sembrarvi sciocco o assurdo. Figlioli, dovete combattere per trovare la vostra voce. Più tardi cominciate a farlo, più grosso è il rischio di non trovarla affatto. Molti uomini hanno vita di quieta disperazione, non vi rassegnate a questo. Ribellatevi! Non affogatevi nella pigrizia mentale, guardatevi intorno! Osate cambiare, cercate nuove strade.”

 

Sei un recruiter? Scopri come digitalizzare le strategie di employer branding e recruiting della tua azienda grazie a tutored. Attrai e assumi giovani talenti: scopri Tutored Business.

Dalla Bocconi all'Università di Taipei, il percorso di Nicholas, COO di Snowit 

 

Tutored è il punto di incontro tra studenti, giovani laureati e aziende. All’interno della nostra piattaforma, i membri hanno la possibilità di scoprire gli sbocchi lavorativi in base al loro percorso di studi, conoscere grandi aziende e candidarsi alle numerose opportunità di stage, lavoro e graduate program. La nostra community è formata da giovani uniti dall'ambizione. Su Tutored, raccontiamo le loro storie ed esperienze, con l'obiettivo di ispirare i più giovani e dare un'idea concreta del mondo del lavoro. 

 

In quale università hai studiato e quale percorso di studi hai scelto? 

Sono sempre stato affascinato dai numeri, in qualsiasi forma. Quando avevo quattro e venivano a trovarci amici e parenti chiedevo loro di “interrogarmi” in matematica e non ero contento finché non riuscivo a risolvere tutti i quesiti.

Dopo il diploma in Ragioneria ho deciso di sfruttare il mio mindset analitico e coltivare il mio interesse per il mondo economico iscrivendomi all’Università Commerciale Luigi Bocconi.

In triennale ho frequentato il Corso di Laurea in Economia Aziendale e Management che mi ha permesso di consolidare sia le mie conoscenze analitiche che quelle più strettamente contabili, di fondamentale importanza per chi ambisce ad una qualsiasi posizione manageriale.

Conclusa la triennale ho deciso di continuare a studiare in Bocconi, iscrivendomi alla Magistrale in Management. Durante il secondo anno sono stato scelto da un professore per svolgere uno stage nella sua boutique di consulenza. Sono entrato pavoneggiandomi di conoscere Excel, ma dopo due ore ero già schiantato sul primo Cerca Vert. Sei mesi di formule, modelli e macro sono stati il miglior insegnamento che potessi ricevere.

 

Quanto è importante secondo te fare un'esperienza di studi all'estero?

Dovessi rispondere con una sola parola direi fondamentale. Durante il secondo anno di Magistrale ho avuto il privilegio di studiare alla National Taiwan University di Taipei, una delle migliori università asiatiche. Da un lato, frequentare corsi MBA incentrati quasi esclusivamente sul dibattito in aula e su group projects, frequentati da studenti con esperienza lavorativa alle spalle, ti spinge a metterti in gioco e a dare sempre il massimo.

Dall’altro, vivere per 6 mesi dall’altra parte del mondo circondato da persone, culture e usanze completamente diverse da quello a cui sei abituato ti costringe ad uscire dalla comfort zone, come sostenere un esame la mattina di Natale o presentare un’idea di start-up ad un venture capitalist il primo gennaio.

 

Quale attività extra-universitaria pensi sia stata davvero importante per la tua carriera? Un consiglio che daresti a chi sta studiando in questo momento?

Penso che la pallacanestro e lo sport in generale siano state la migliore palestra extra-scolastica del mio percorso, che mi hanno sempre accompagnato fin da piccolo. 
Ho giocato a pallacanestro fino all’età di 20 anni e questo mi ha portato a crescere sotto diversi punti di vista. Le similitudini con il mondo aziendale sono molteplici, soprattutto per quanto riguarda il lavoro in team.

Grazie al documentario “The Last Dance”, prodotto da Netflix molti non addetti ai lavori hanno potuto rimanere ammaliati dall’indiscutibile talento di Michael Jordan, ma siamo sicuri che sarebbe bastato a vincere 6 titoli NBA senza una tale alchimia di squadra? (se non sapete la risposta avete trovato la nuova serie da incominciare questa sera).

Oltre allo sport, viaggiare è indubbiamente l’attività extra-universitaria che mi ha fatto crescere maggiormente. Fin da piccolo ho sempre avuto il privilegio di poter viaggiare molto, questo mi ha permesso di espandere gli orizzonti e guardare le cose da diverse angolazioni. 
Il viaggio che mi ha segnato di più è sicuramente quello in America Centrale e Sud America: conclusa la magistrale non avevo le idee chiare sulla strada da imboccare e, mentre i miei compagni di università avevano già un contratto di lavoro firmato, ho deciso di partire da solo per un viaggio di tre mesi nel Nuovo Mondo. Sono passato dalle Baia dei Porci a Cuba alle foreste tropicali della Costa Rica, dal deserto della Guajira in Colombia a Machu Picchu in Perù, dove ho anche fatto volontariato per un mese.

Il consiglio che mi sento di dare è non pensare che esista un’attività extra-curriculare migliore delle altre, non sprecate il vostro tempo libero facendo un’attività che odiate solo per poterla inserire a CV. Fortunatamente siamo tutti diversi e amiamo cose differenti, che sia il club degli scacchi dell’Università, la simulazione dell’ONU, le partite online a Call of Duty o scendere pendii immacolati con gli sci. Insomma, ogni esperienza ci arricchisce e può trasmetterci qualcosa se sappiamo trarne i giusti insegnamenti.

 

Oggi lavori in Snowit: puoi raccontarci di questa interessante realtà? 

Snowit è la prima piattaforma digitale che aggrega tutti i servizi legati agli sport invernali e alla montagna. Su Snowit, tramite sito o App, è possibile acquistare tutto ciò che serve per una perfetta vacanza in montagna in oltre 130 località in Italia, Svizzera e Francia: dall’albergo allo skipass, dalle lezioni di sci al noleggio dell’attrezzatura, fino ad un gran numero di esperienze benessere, gourmet e adrenaliniche come cene in baita, aperitivi sulla neve, ciaspolate, gite in motoslitta e ingressi a centri termali e wellness.

Il turismo invernale sta attraversando una profonda rivoluzione digitale. Lo dice Mastercard, che ha realizzato un report nel quale prevede che entro il 2025 la maggior parte delle stazioni sciistiche saranno cashless e offriranno servizi digitali avanzati.

Questa convergenza verso il digital sarà ancora più rilevante in un mondo post-COVID dove l’utente sarà già abituato ad utilizzare i canali digitali per evitare contatti superflui e assembramenti, risparmiare tempo e in generale usufruire di un servizio di qualità nettamente superiore.

Questo è l’obiettivo al quale stiamo lavorando da ormai quattro anni per supportare le stazioni sciistiche e gli altri operatori della montagna mettendo a loro disposizione (sia tramite il nostro marketplace che sviluppando piattaforme in private label per le migliori località montane) quella che ad oggi è la tecnologia digitale più avanzata e completa al mondo per la gestione online del turismo invernale.

 

Come hai conosciuto Snowit e come si sono svolte le selezioni? 


Come ho detto in precedenza, dopo essermi laureato nel dicembre 2018 non avevo le idee chiare sul mio futuro, tanto che decisi di partire per il Sud America alla ricerca di un’ispirazione. 
Sono nato e cresciuto in Valtellina quindi, fin dai primi passi, mi hanno nutrito a pane, montagne e sci.

Il mio incontro con Snowit è stato una piacevole casualità (o forse semplicemente retargeting).  
Pochi giorni prima di partire per il Sud America sono andato a sciare con mio padre e durante la giornata abbiamo discusso su quanto fosse difficile e dispendioso organizzare una giornata/vacanza sulla neve per una persona che non conosce personalmente le varie località. Partendo innanzitutto dalla scelta della località stessa, passando dalla coda per acquistare lo skipass fino alla scelta della baita dove pranzare.

Tornato a casa, navigando su Instagram mi appare una sponsorizzazione di Snowit, startup della quale ignoravo l’esistenza avente come obiettivo la digitalizzazione del settore degli sport invernali. Ho quindi passato tutta la sera ad informarmi su questa start-up che sembrava rispondere al problema che ci eravamo posti io e mio padre. In quel momento avevo deciso: era Snowit la mia strada. 
Il giorno dopo trovo un’offerta per uno stage in marketing e, pur essendo una posizione che non avrei ricoperto (il marketing non mi ha mai attratto molto e due giorni dopo sarei stato su un volo per Cuba), ho deciso di candidarmi per iniziare la conoscenza reciproca. In contemporanea cerco i fondatori e li aggiungo su Linkedin, entrando in piena modalità stalker. 
Passa qualche ora e vengo contattato da Federico Saletti, CMO di Snowit, che mi propone un colloquio per il giorno seguente (quando però sarei stato in volo con un sombrero in testa).
Spiego a Federico la situazione e il motivo per il quale mi ero candidato e ci lasciamo con un generico “ci sentiamo quando e soprattutto se torni dall'America”.

Detto, fatto! Torno e ci vediamo per un caffè sotto la sede di Snowit (si, questo è stato il mio primo colloquio) in cui mi viene detto che in quel momento - essendo a ridosso della fine della stagione invernale - non c’erano posizioni aperte che avrebbero potuto fare al caso mio. 
Nonostante questo non mi dò per vinto e, per circa un mese, scrivo diverse mail proponendo migliorie al sito, nuovi contatti, idee…Passato questo breve periodo mi viene fissato un colloquio con Pasquale Scopelliti, co-founder di Snowit, nel quale mi propone una scommessa: iniziare con uno stage di 6 mesi in ambito operations che avrebbe potuto poi finalizzarsi in assunzione come Direttore Operativo. Mi sono sempre piaciute le sfide, quindi accetto e faccio di tutto per mantenere la scommessa fatta con Pasquale.

Finiti i 6 mesi di stage, a 25 anni, sono diventato COO di Snowit.

 

Di cosa ti occupi in qualità di COO in Snowit?

Il mio compito, riassunto in poche parole, è l’ottimizzazione delle attività necessarie per mettere sul mercato un prodotto che soddisfi le esigenze dei clienti (sia business che consumer).

In una digital company come Snowit, Operations e IT comunicano e collaborano costantemente per rilasciare sul mercato ciò che il cliente necessita. 
Per poter fare ciò gestisco un team di Customer Care e uno di Operations, oltre ad occuparmi del Project Management degli sviluppi tecnologici e dei rapporti con i comprensori sciistici.

Lo scorso anno siamo cresciuti dell’800% rispetto a quello precedente, e il team è in costante sviluppo anche grazie a collaborazioni con importanti aziende.

Durante questa pandemia, nonostante gli impianti sciistici siano chiusi dallo scorso 8 Marzo, non siamo rimasti con le mani in mano. In estate abbiamo lanciato Bikeit, il primo marketplace per noleggiare online presso oltre 100 località qualsiasi tipologia di bici, e in quest’ultimo periodo abbiamo supportato le stazioni sciistiche al fine di poter rimettere presto gli sci ai piedi, in totale sicurezza.

Nel solo week end dal 13-14 febbraio, prima di ricevere la brutta sorpresa da parte del Governo che, a meno di 12 ore dall'apertura degli impianti, decretava un'ulteriore chiusura fino al 5 marzo, abbiamo venduto oltre 30.000 skipass dei nostri partner lombardi, essendo la vendita in altre Regioni non ancora attiva. 

 

Nella nostra community composta da 500.000 utenti, ci sono numerosi studenti e giovani laureati che vorrebbero intraprendere una carriera come la tua: un consiglio che daresti a chi vorrebbe seguire la tua strada?

Il mio consiglio è di seguire sempre le proprie passioni, senza uniformarsi alla massa. 
Siate curiosi, mettete sempre in discussione lo status quo e guardate sempre le cose da angolazioni diverse. 
Prendendo in prestito le parole di Robin Williams ne L’attimo Fuggente “è proprio quando credete di sapere qualcosa che dovete guardarla da un’altra prospettiva, anche se può sembrarvi sciocco o assurdo. Figlioli, dovete combattere per trovare la vostra voce. Più tardi cominciate a farlo, più grosso è il rischio di non trovarla affatto. Molti uomini hanno vita di quieta disperazione, non vi rassegnate a questo. Ribellatevi! Non affogatevi nella pigrizia mentale, guardatevi intorno! Osate cambiare, cercate nuove strade.”

 

Sei un recruiter? Scopri come digitalizzare le strategie di employer branding e recruiting della tua azienda grazie a tutored. Attrai e assumi giovani talenti: scopri Tutored Business.