Pubblicato il 07 Sep 2020
Pubblicato il 07 Sep 2020
Le esperienze internazionali di Paolo, Business Analyst in Leonardo

Le esperienze internazionali di Paolo, Business Analyst in Leonardo


Nel corso della sua carriera accademica, Paolo Abbate ha avuto l'opportunità di vivere, studiare e lavorare tra Roma, la Germania e la Russia.


Tutored è il punto di incontro tra studenti, giovani laureati e aziende. All’interno della nostra piattaforma, gli utenti possono scoprire gli sbocchi lavorativi in base al loro percorso di studio, esplorare le aziende e candidarsi alle numerose opportunità di stage, lavoro e graduate program. 

All’interno della piattaforma, ci piace raccontare le storie di giovani talenti che hanno fatto un percorso di studio brillante e oggi lavorano presso importanti realtà. 


In quale università hai studiato e quale percorso di studi hai scelto?
 


Il mio percorso di studi è stato strettamente legato all’università LUISS Guido Carli, nonostante l’alternarsi di periodi spesi all’estero per partecipare a programmi di scambio.

Nel 2014 mi sono iscritto al corso di laurea triennale in economia e gestione d’impresa presso la LUISS, conseguendo il titolo nel 2017. Durante questo periodo ho partecipato al programma Erasmus spendendo il primo semestre del terzo anno presso l’European Business School di Wiesbaden, in Germania.

Al ritorno ho deciso di fare richiesta per il Double Degree in international business che la LUISS propone con l’Higher School of Economics di Mosca. Essendo stato selezionato tra i partecipanti del 2017, ho avuto l’opportunità di studiare presso la LUISS per il primo anno di laurea magistrale e presso l’HSE per il secondo ed ultimo anno, conseguendo così entrambi i titoli nel 2019. 


Quale attività extra-universitaria pensi sia stata davvero importante per la tua carriera? Un consiglio che daresti a chi sta studiando in questo momento? 
 


Durante il mio percorso ho svolto diverse attività extra-universitarie, spesso non esattamente coerenti tra loro, in quanto ho più volte cambiato idea riguardo gli obiettivi da raggiungere. Questo però, nonostante non sia forse stato di grande aiuto nell’indirizzare il mio bagaglio professionale in una direzione precisa, mi ha permesso di comprendere cosa mi piacesse davvero.

Non mi sento quindi di consigliare un’attività in particolare a chi sta studiando in questo momento, ma sicuramente esorto tutti gli studenti a sfruttare il più possibile la vasta gamma di offerte delle proprie università. Ciò che dovrebbe spingerci a provare non dovrebbe essere l’ossessione di voler arricchire il proprio CV, ma semplicemente la curiosità di approfondire qualsiasi tematica che può risultare interessante e la possibilità di allargare il proprio network di conoscenze.


Hai anche svolto un periodo di studi all'estero: quanto è importante secondo te compiere una parte del proprio percorso fuori dall'italia e dalla propria comfort zone?


Reputo fondamentale svolgere un periodo all’estero, che sia di studio, ricerca, volontariato o lavoro. L’importante è partire alla prima occasione disponibile.  

Durante la triennale non ero molto attratto dall’idea di spendere un semestre all’estero in realtà. Fu la mia coinquilina francese, che in quel periodo stava svolgendo il suo Erasmus a Roma, a convincermi ad andare.

Dopo essere tornato, posso serenamente affermare che le mie prospettive di vita professionale e personale sono cambiate drasticamente. Nonostante gli alti e bassi che ogni Erasmus prevede, sono rimasto talmente innamorato della mia esperienza che già un mese dopo il rientro ho iniziato a preparare la mia candidatura per continuare il mio percorso di studi all’estero. 

Prendere la decisione di andare a vivere fuori dall’Italia può, senza dubbio, non essere facile per svariati motivi. Quello che penso, però, è che ad oggi esistono talmente tante diverse opportunità che le esigenze di chiunque possano essere soddisfatte.

È importante non porsi limiti e non aggrapparsi ad apparenti difficoltà che ci fanno desistere dal partire. Le ragioni più frequenti per cui in molti decidono di non andare – e non lasciarsi andare – sono “la mia università è disorganizzata” e “ho paura che non mi verranno riconosciuti gli esami”. Anche se spesso queste motivazioni sono reali, ciò non significa che non si debbano sfruttare altre occasioni al di fuori dell’università (es. summer school, scambi culturali, programmi europei, internship, volontariato…). Informarsi costantemente, in questo caso più che mai, è fondamentale.


Oggi lavori in Leonardo: come ci sei arrivato e come si sono svolte le selezioni? 
 


Sono entrato in Leonardo circa un anno fa inoltrando la mia candidatura per un’offerta di lavoro presente sul career center della mia università.

Il processo di selezione ha previsto una prima fase di screening del CV a seguito della quale ho effettuato un colloquio con il mio attuale responsabile basato sulla risoluzione di un business case. Infine, ho affrontato un secondo colloquio di tipo motivazionale con una risorsa HR di Leonardo.


Di cosa ti occupi in qualità di Business Analyst in Leonardo?

L’unità in cui lavoro si occupa di programmi di trasformazione, di conseguenza supportiamo le funzioni/ divisioni all’interno del Gruppo che necessitano di adeguare i loro modelli operativi ai nuovi trend tecnologici o alle richieste del mercato.

Il nostro spettro di azione è abbastanza ampio e varia da supporto alla valutazione di scelte aziendali (analisi costi/ benefici, valutazione finanziaria di progetti…) a uno di stampo più strategico (definizione di strategie di business, supporto a definizione di nuovi modelli operativi, disegno di procedure e processi…). Abbiamo anche contribuito alla gestione di alcuni progetti relativi all’emergenza COVID-19. 

Per quanto riguarda il mio ruolo, mi occupo della raccolta e gestione dei dati e successivamente dell’elaborazione di modelli quantitativi a supporto dei progetti su cui l’unità è coinvolta. Inoltre, presento e discuto i risultati delle analisi effettuate con i colleghi delle funzioni/divisioni che supportiamo.


Prima di arrivare in Leonardo, hai svolto diverse esperienze lavorative: puoi raccontarle brevemente?


Oltre all’esperienza attuale in Leonardo, ho svolto due esperienze lavorative che a dire il vero divergono molto da quello che è il mio attuale ruolo.

Andando in ordine cronologico, il mio primo lavoro è stato presso l’Ambasciata d’Italia a Mosca – più precisamente nel dipartimento economico-commerciale – durante il secondo semestre del secondo anno del double degree. È stata un’esperienza magnifica che mi ha dato modo di allargare molto il mio network di conoscenze in Russia, nonché di apprendere al meglio le logiche dei rapporti commerciali tra la Russia e il nostro paese.

Anche se può sembrare una realtà apparentemente lontana da quella aziendale, consiglio vivamente a chi fosse interessato di intraprendere una carriera nel commercio internazionale (che sia processi di export, processi di internazionalizzazione delle imprese…) di considerare un tirocinio presso le rappresentanze italiane all’estero, in quanto permettono di prendere contatto con una realtà estremamente operativa che spesso non viene raccontata nei corsi di gestione d’impresa.

Ho poi svolto la funzione di assistente all’insegnamento per il corso di Markets, Regulation and Law alla LUISS. Oltre alle più classiche funzioni di supporto alla preparazione del corso e al professore, ho avuto l’opportunità di sedermi dall’altra parte della cattedra per sostenere una lezione circa gli effetti economici sulle imprese europee delle sanzioni che Russia e Europa si sono vicendevolmente imposte a seguito dell’annessione della Crimea da parte della Russia (oggetto della mia tesi magistrale).


Sei un recruiter? Scopri come digitalizzare le strategie di employer branding e recruiting della tua azienda grazia a tutored. Attrai e assumi giovani talenti: scopri Tutored Business.

Nel corso della sua carriera accademica, Paolo Abbate ha avuto l'opportunità di vivere, studiare e lavorare tra Roma, la Germania e la Russia.


Tutored è il punto di incontro tra studenti, giovani laureati e aziende. All’interno della nostra piattaforma, gli utenti possono scoprire gli sbocchi lavorativi in base al loro percorso di studio, esplorare le aziende e candidarsi alle numerose opportunità di stage, lavoro e graduate program. 

All’interno della piattaforma, ci piace raccontare le storie di giovani talenti che hanno fatto un percorso di studio brillante e oggi lavorano presso importanti realtà. 


In quale università hai studiato e quale percorso di studi hai scelto?
 


Il mio percorso di studi è stato strettamente legato all’università LUISS Guido Carli, nonostante l’alternarsi di periodi spesi all’estero per partecipare a programmi di scambio.

Nel 2014 mi sono iscritto al corso di laurea triennale in economia e gestione d’impresa presso la LUISS, conseguendo il titolo nel 2017. Durante questo periodo ho partecipato al programma Erasmus spendendo il primo semestre del terzo anno presso l’European Business School di Wiesbaden, in Germania.

Al ritorno ho deciso di fare richiesta per il Double Degree in international business che la LUISS propone con l’Higher School of Economics di Mosca. Essendo stato selezionato tra i partecipanti del 2017, ho avuto l’opportunità di studiare presso la LUISS per il primo anno di laurea magistrale e presso l’HSE per il secondo ed ultimo anno, conseguendo così entrambi i titoli nel 2019. 


Quale attività extra-universitaria pensi sia stata davvero importante per la tua carriera? Un consiglio che daresti a chi sta studiando in questo momento? 
 


Durante il mio percorso ho svolto diverse attività extra-universitarie, spesso non esattamente coerenti tra loro, in quanto ho più volte cambiato idea riguardo gli obiettivi da raggiungere. Questo però, nonostante non sia forse stato di grande aiuto nell’indirizzare il mio bagaglio professionale in una direzione precisa, mi ha permesso di comprendere cosa mi piacesse davvero.

Non mi sento quindi di consigliare un’attività in particolare a chi sta studiando in questo momento, ma sicuramente esorto tutti gli studenti a sfruttare il più possibile la vasta gamma di offerte delle proprie università. Ciò che dovrebbe spingerci a provare non dovrebbe essere l’ossessione di voler arricchire il proprio CV, ma semplicemente la curiosità di approfondire qualsiasi tematica che può risultare interessante e la possibilità di allargare il proprio network di conoscenze.


Hai anche svolto un periodo di studi all'estero: quanto è importante secondo te compiere una parte del proprio percorso fuori dall'italia e dalla propria comfort zone?


Reputo fondamentale svolgere un periodo all’estero, che sia di studio, ricerca, volontariato o lavoro. L’importante è partire alla prima occasione disponibile.  

Durante la triennale non ero molto attratto dall’idea di spendere un semestre all’estero in realtà. Fu la mia coinquilina francese, che in quel periodo stava svolgendo il suo Erasmus a Roma, a convincermi ad andare.

Dopo essere tornato, posso serenamente affermare che le mie prospettive di vita professionale e personale sono cambiate drasticamente. Nonostante gli alti e bassi che ogni Erasmus prevede, sono rimasto talmente innamorato della mia esperienza che già un mese dopo il rientro ho iniziato a preparare la mia candidatura per continuare il mio percorso di studi all’estero. 

Prendere la decisione di andare a vivere fuori dall’Italia può, senza dubbio, non essere facile per svariati motivi. Quello che penso, però, è che ad oggi esistono talmente tante diverse opportunità che le esigenze di chiunque possano essere soddisfatte.

È importante non porsi limiti e non aggrapparsi ad apparenti difficoltà che ci fanno desistere dal partire. Le ragioni più frequenti per cui in molti decidono di non andare – e non lasciarsi andare – sono “la mia università è disorganizzata” e “ho paura che non mi verranno riconosciuti gli esami”. Anche se spesso queste motivazioni sono reali, ciò non significa che non si debbano sfruttare altre occasioni al di fuori dell’università (es. summer school, scambi culturali, programmi europei, internship, volontariato…). Informarsi costantemente, in questo caso più che mai, è fondamentale.


Oggi lavori in Leonardo: come ci sei arrivato e come si sono svolte le selezioni? 
 


Sono entrato in Leonardo circa un anno fa inoltrando la mia candidatura per un’offerta di lavoro presente sul career center della mia università.

Il processo di selezione ha previsto una prima fase di screening del CV a seguito della quale ho effettuato un colloquio con il mio attuale responsabile basato sulla risoluzione di un business case. Infine, ho affrontato un secondo colloquio di tipo motivazionale con una risorsa HR di Leonardo.


Di cosa ti occupi in qualità di Business Analyst in Leonardo?

L’unità in cui lavoro si occupa di programmi di trasformazione, di conseguenza supportiamo le funzioni/ divisioni all’interno del Gruppo che necessitano di adeguare i loro modelli operativi ai nuovi trend tecnologici o alle richieste del mercato.

Il nostro spettro di azione è abbastanza ampio e varia da supporto alla valutazione di scelte aziendali (analisi costi/ benefici, valutazione finanziaria di progetti…) a uno di stampo più strategico (definizione di strategie di business, supporto a definizione di nuovi modelli operativi, disegno di procedure e processi…). Abbiamo anche contribuito alla gestione di alcuni progetti relativi all’emergenza COVID-19. 

Per quanto riguarda il mio ruolo, mi occupo della raccolta e gestione dei dati e successivamente dell’elaborazione di modelli quantitativi a supporto dei progetti su cui l’unità è coinvolta. Inoltre, presento e discuto i risultati delle analisi effettuate con i colleghi delle funzioni/divisioni che supportiamo.


Prima di arrivare in Leonardo, hai svolto diverse esperienze lavorative: puoi raccontarle brevemente?


Oltre all’esperienza attuale in Leonardo, ho svolto due esperienze lavorative che a dire il vero divergono molto da quello che è il mio attuale ruolo.

Andando in ordine cronologico, il mio primo lavoro è stato presso l’Ambasciata d’Italia a Mosca – più precisamente nel dipartimento economico-commerciale – durante il secondo semestre del secondo anno del double degree. È stata un’esperienza magnifica che mi ha dato modo di allargare molto il mio network di conoscenze in Russia, nonché di apprendere al meglio le logiche dei rapporti commerciali tra la Russia e il nostro paese.

Anche se può sembrare una realtà apparentemente lontana da quella aziendale, consiglio vivamente a chi fosse interessato di intraprendere una carriera nel commercio internazionale (che sia processi di export, processi di internazionalizzazione delle imprese…) di considerare un tirocinio presso le rappresentanze italiane all’estero, in quanto permettono di prendere contatto con una realtà estremamente operativa che spesso non viene raccontata nei corsi di gestione d’impresa.

Ho poi svolto la funzione di assistente all’insegnamento per il corso di Markets, Regulation and Law alla LUISS. Oltre alle più classiche funzioni di supporto alla preparazione del corso e al professore, ho avuto l’opportunità di sedermi dall’altra parte della cattedra per sostenere una lezione circa gli effetti economici sulle imprese europee delle sanzioni che Russia e Europa si sono vicendevolmente imposte a seguito dell’annessione della Crimea da parte della Russia (oggetto della mia tesi magistrale).


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