Pubblicato il 25 Jun 2020
Pubblicato il 25 Jun 2020
Napoli, Torino e Boston: le esperienze di Pasquale, Project Manager in Danieli Group

Napoli, Torino e Boston: le esperienze di Pasquale, Project Manager in Danieli Group


Napoli, Torino e Boston sono le città che Pasquale ha girato per studio e lavoro per poter lavorare oggi come Project Manager in Danieli Group. 


Tutored è il punto di incontro tra studenti, giovani laureati e aziende. All’interno della nostra piattaforma, gli utenti possono scoprire gli sbocchi lavorativi in base al loro percorso di studio, esplorare le aziende e candidarsi alle numerose opportunità di stage, lavoro e graduate program. 

All’interno della piattaforma, ci piace raccontare le storie di giovani talenti che hanno fatto un percorso di studio brillante e oggi lavorano presso importanti realtà. 

1. Hai avuto un percorso di studi molto interessante: puoi raccontarlo brevemente? Quanto è importante secondo te fare un'esperienza di studi all'estero?

Finito il liceo nel 2012 mi sono confrontato con diversi professori che mi avevano seguito fino a quel momento. Dopo qualche riflessione decisi di iniziare il percorso in ingegneria gestionale. Le prime lezioni di analisi I alla Federico II di Napoli non le dimenticherò facilmente. È lì che si fa la più grande cernita per evitare che troppi studenti affollino le aule del secondo e terzo anno.

Ad ogni modo, il percorso fila liscio, tre anni e tante soddisfazioni a coronare tanto duro lavoro. Eppure quello che avevo imparato sui libri non mi aveva preparato per la vita, e per questo decisi di partire per Torino, lontano da casa, a studiare per la magistrale. Le metodologie diverse di insegnamento e di esami all'inizio sono stati difficili da digerire, ma anche qui alla fine ho raggiunto l'obiettivo prefissatomi.

Verso la fine, l'unico tassello che mi sentivo ancora di dover inserire era quello di un'esperienza all'estero. Il mio professore di Project Management riuscì a combinare un progetto con un collega al Metropolitan College di Boston. Una tesi relativamente breve per i normali standard, in soli 3 mesi grazie alla continua presenza del professore del MET ho consegnato l'elaborato e dopo soli 3 giorni dal mio rientro dagli States mi sono laureato.

L'esperienza all'estero ti apre la mente, tutto ciò che è diverso ti aiuta a crescere e ad imparare. Mi sento però in dovere di sdoganare un pò questo mito, lo studio all'estero è un valore aggiunto quando diventa una vera esperienza di vita, e le esperienze di vita sono tante e diverse. Mi rattrista vedere che a certe aziende basta leggere una misera dicitura sul CV per considerare un candidato più idoneo di un altro.


2. Quale attività extra-universitaria pensi sia stata davvero importante per la tua carriera? Un consiglio che daresti a chi sta studiando in questo momento?

Le mie 2 esperienze extrauniversitarie più significative credo siano state la fondazione di SIt (Social Innovation Team) Polito e la partecipazione all'EIA (European Innovation Academy).

La prima è un'associazione studentesca universitaria nata sulla base di una fondazione già esistente. L'associazione si proponeva di supportare startup con sfondo sociale. Come incaricato dell'HR ed essendo la nostra associazione agi arbori andavo spesso per le aule a fare propaganda o aiutavo nell'organizzare eventi di Team Building.

L'EIA invece è un evento annuale che raggruppa persone provenienti da tutto il mondo che sviluppano e validano un'idea di mercato in poco meno di un mese. Nel mio team c'erano 2 australiani, un americano ed una cinese, sembra una barzelletta ma abbiamo tutti imparato tanto.

Il mio suggerimento? Fate cose, non dite di no, provate a conoscere persone e anche se spesso sarà difficile (Ah quanto mi tremava la voce di fronte ad un aula di ragazzi, Ah quanto era difficile parlare in inglese con gli australiani) alla fine si riuscirà sempre a trarne qualcosa di utile.


3. In questo momento lavori in Danieli Group: come ci sei arrivato e come si sono svolte le selezioni?

Ora lavoro in un'azienda di Udine specializzata nella produzione di grandi impianti, la Danieli. Sono arrivato qui dopo aver lavorato per un anno in Fincantieri come Cost Controller. Le selezioni consistevano in un primo colloquio telefonico, mi ero precedentemente candidato tramite Linkedin, e poi 2 colloqui di persona con quelli che sarebbero diventati i miei capi.


4. Di cosa ti occupi nel team di Danieli Group?

Ora mi occupo di Project management, che era il tema che tanto speravo di trattare fin dai primi anni di università. I progetti sono stati diversi finora, sia nella tipologia che nella dimensione. Tra le sfide più interessanti, oltre al dover combinare tutte le fasi del progetto, c'è sicuramente la relazione con il cliente, che è allo stesso tempo estenuante ma tanto gratificante.


5. Un consigli che daresti a tutti quelli che vorrebbero lavorare in Danieli? E un secondo consigli a chi vorrebbe lavorare nel tuo settore?

La Danieli offre tanti spunti per imparare, per giovani laureati è il posto ideale per farsi le ossa. Mi viene da dire che non è un ambiente per tutti, ma se si hanno bene le idee chiare in testa e si è tanto determinati allora si può fare tanta strada. Il settore in generale presenta molte sfaccettature, il prodotto è complesso ed in continua evoluzione, ce n'è davvero per tutti i gusti. Le aree di ingegneria che copre sono vaste e tutte incastrate fra di loro. Insomma un settore sfidante con tante opportunità.

 

Sei un recruiter? Scopri come digitalizzare le strategie di employer branding e recruiting della tua azienda grazia a tutored. Attrai e assumi giovani talenti: scopri Tutored Business.

Napoli, Torino e Boston sono le città che Pasquale ha girato per studio e lavoro per poter lavorare oggi come Project Manager in Danieli Group. 


Tutored è il punto di incontro tra studenti, giovani laureati e aziende. All’interno della nostra piattaforma, gli utenti possono scoprire gli sbocchi lavorativi in base al loro percorso di studio, esplorare le aziende e candidarsi alle numerose opportunità di stage, lavoro e graduate program. 

All’interno della piattaforma, ci piace raccontare le storie di giovani talenti che hanno fatto un percorso di studio brillante e oggi lavorano presso importanti realtà. 

1. Hai avuto un percorso di studi molto interessante: puoi raccontarlo brevemente? Quanto è importante secondo te fare un'esperienza di studi all'estero?

Finito il liceo nel 2012 mi sono confrontato con diversi professori che mi avevano seguito fino a quel momento. Dopo qualche riflessione decisi di iniziare il percorso in ingegneria gestionale. Le prime lezioni di analisi I alla Federico II di Napoli non le dimenticherò facilmente. È lì che si fa la più grande cernita per evitare che troppi studenti affollino le aule del secondo e terzo anno.

Ad ogni modo, il percorso fila liscio, tre anni e tante soddisfazioni a coronare tanto duro lavoro. Eppure quello che avevo imparato sui libri non mi aveva preparato per la vita, e per questo decisi di partire per Torino, lontano da casa, a studiare per la magistrale. Le metodologie diverse di insegnamento e di esami all'inizio sono stati difficili da digerire, ma anche qui alla fine ho raggiunto l'obiettivo prefissatomi.

Verso la fine, l'unico tassello che mi sentivo ancora di dover inserire era quello di un'esperienza all'estero. Il mio professore di Project Management riuscì a combinare un progetto con un collega al Metropolitan College di Boston. Una tesi relativamente breve per i normali standard, in soli 3 mesi grazie alla continua presenza del professore del MET ho consegnato l'elaborato e dopo soli 3 giorni dal mio rientro dagli States mi sono laureato.

L'esperienza all'estero ti apre la mente, tutto ciò che è diverso ti aiuta a crescere e ad imparare. Mi sento però in dovere di sdoganare un pò questo mito, lo studio all'estero è un valore aggiunto quando diventa una vera esperienza di vita, e le esperienze di vita sono tante e diverse. Mi rattrista vedere che a certe aziende basta leggere una misera dicitura sul CV per considerare un candidato più idoneo di un altro.


2. Quale attività extra-universitaria pensi sia stata davvero importante per la tua carriera? Un consiglio che daresti a chi sta studiando in questo momento?

Le mie 2 esperienze extrauniversitarie più significative credo siano state la fondazione di SIt (Social Innovation Team) Polito e la partecipazione all'EIA (European Innovation Academy).

La prima è un'associazione studentesca universitaria nata sulla base di una fondazione già esistente. L'associazione si proponeva di supportare startup con sfondo sociale. Come incaricato dell'HR ed essendo la nostra associazione agi arbori andavo spesso per le aule a fare propaganda o aiutavo nell'organizzare eventi di Team Building.

L'EIA invece è un evento annuale che raggruppa persone provenienti da tutto il mondo che sviluppano e validano un'idea di mercato in poco meno di un mese. Nel mio team c'erano 2 australiani, un americano ed una cinese, sembra una barzelletta ma abbiamo tutti imparato tanto.

Il mio suggerimento? Fate cose, non dite di no, provate a conoscere persone e anche se spesso sarà difficile (Ah quanto mi tremava la voce di fronte ad un aula di ragazzi, Ah quanto era difficile parlare in inglese con gli australiani) alla fine si riuscirà sempre a trarne qualcosa di utile.


3. In questo momento lavori in Danieli Group: come ci sei arrivato e come si sono svolte le selezioni?

Ora lavoro in un'azienda di Udine specializzata nella produzione di grandi impianti, la Danieli. Sono arrivato qui dopo aver lavorato per un anno in Fincantieri come Cost Controller. Le selezioni consistevano in un primo colloquio telefonico, mi ero precedentemente candidato tramite Linkedin, e poi 2 colloqui di persona con quelli che sarebbero diventati i miei capi.


4. Di cosa ti occupi nel team di Danieli Group?

Ora mi occupo di Project management, che era il tema che tanto speravo di trattare fin dai primi anni di università. I progetti sono stati diversi finora, sia nella tipologia che nella dimensione. Tra le sfide più interessanti, oltre al dover combinare tutte le fasi del progetto, c'è sicuramente la relazione con il cliente, che è allo stesso tempo estenuante ma tanto gratificante.


5. Un consigli che daresti a tutti quelli che vorrebbero lavorare in Danieli? E un secondo consigli a chi vorrebbe lavorare nel tuo settore?

La Danieli offre tanti spunti per imparare, per giovani laureati è il posto ideale per farsi le ossa. Mi viene da dire che non è un ambiente per tutti, ma se si hanno bene le idee chiare in testa e si è tanto determinati allora si può fare tanta strada. Il settore in generale presenta molte sfaccettature, il prodotto è complesso ed in continua evoluzione, ce n'è davvero per tutti i gusti. Le aree di ingegneria che copre sono vaste e tutte incastrate fra di loro. Insomma un settore sfidante con tante opportunità.

 

Sei un recruiter? Scopri come digitalizzare le strategie di employer branding e recruiting della tua azienda grazia a tutored. Attrai e assumi giovani talenti: scopri Tutored Business.