Pubblicato il 21 Feb 2020
Pubblicato il 21 Feb 2020
Quattro sbocchi lavorativi per chi ha studiato Design

Quattro sbocchi lavorativi per chi ha studiato Design


Design: sbocchi lavorativi e professionali per chi ha studiato Design 


1. Product designer


La figura professionale più nota e più facilmente identificabile con l’appellativo di designer è forse quella del progettista industriale. Un esempio di quello che può essere realizzato in questo campo è osservabile durante il Salone del Mobile di Milano, una fiera internazionale del design che mostra gli svariati campi di interesse di questa professione: beni di consumo di varia natura, oggetti per la casa, mezzi di trasporto (sia terreste che nautico), per non dimenticare gli apparecchi per l’illuminazione e tutto il mondo legato al packaging e accessori moda…

Nel tempo la figura del product designer è cambiata e si è evoluta notevolmente. Ora all’abilità manuale (comunque importante ma non più fondamentale) si sta sostituendo una capacità per così dire informatica: il designer lavora per lo più al computer, mettendo alla prova la propria creatività attraverso programmi di modellazione 3D (Blender, SketchUp, Cinema4D, Rhinoceros) che permettono una manipolazione totale dell’oggetto che si sta creando: forma, colore, texture, funzione…tutto può essere modificato e migliorato in tempo reale. Inoltre, il progettista può anche ampliare le sue conoscenze nel campo della stampa 3D per realizzare prototipi del prodotto e applicare migliorie sempre più precise e profonde.

La figura è richiesta sia nelle grandi che nelle piccole aziende e il lavoro viene svolto in team di persone con diverse competenze e con background diversi: dall’ingegnere al grafico, dall’architetto all’esperto di marketing. Capacità di lavorare in gruppo e di concentrarsi su più processi contemporaneamente sono fondamentali, ma possono anche essere migliorate con l’esperienza. La cosa importante è saper ascoltare e osservare il mondo a 360° per riuscire a trovare un’idea innovativa ma soprattutto realizzabile.

 

2. Web designer


Quando cerchiamo un’ informazione su un sito capita di trovarsi un po’persi tra labirintici percorsi senza uscita e pagine obsolete. Ma non preoccupatevi, la situazione dovrebbe migliorare grazie al ruolo sempre più di rilievo raggiunto ormai dal web e da un’informazione veicolata attraverso pagine internet. Quindi niente paura, per chi vuole lavorare nel campo del web design attualmente le possibilità di impiego sono ampie e varie.

Dal semplice aggiornamento di un sito ad una vero e proprio smantellamento e conseguente ristrutturazione dei retaggi degli anni ’90, gli strumenti da mettere in campo sono sempre gli stessi e coinvolgono software per il web editing e fogli di stile ( CSS, XML, Java Script) e pacchetti di elaborazione grafica (il pacchetto sviluppato da Adobe, comprende fra gli altri il famoso Photoshop, ma anche Illustrator per quanto riguarda la realizzazione di immagini vettoriali).

Bisogna conoscere certamente il linguaggio informatico, ma non solo. E’ importante infatti che il designer riesca a costruire un sistema facile da navigare, intuitivo, diretto ed esaustivo e soprattutto visualizzabile da tutti i supporti (pc, smartphone, tablet…).

Scopri tutte le opportunità di carriera in ambito programmazione informatica

 

3. Event planner


Non ci sono solo matrimoni o feste da organizzare, ma anche sfilate, fiere, mostre , eventi internazionali, e la figura professionale che si occupa di ideare, gestire e pianificare ogni fase del lavoro si può riassumere sotto il nome di event planner. Serve una conoscenza approfondita del cliente, numerosi sopralluoghi sulla location, un obiettivo ben chiaro e una mente creativa, oltre a una notevole capacità di dialogo e gestione degli imprevisti.

Fondamentale è il rapporto tra cliente ed eventuali fornitori, oltre ad una certa predisposizione a trovare compromessi. Il lavoro viene svolto in equipe di persone che portano avanti il progetto parallelamente, mentre l’event planner coordina e supervisiona gli avanzamenti, seguendo le direttive del cliente. Sarebbe quindi utile conoscere il funzionamento e i limiti dei principali programmi diffusi sul mercato per suggerire soluzioni efficaci nel più breve tempo possibile. Una certa attenzione ai dettagli può rendere il proprio evento memorabile oppure facilmente dimenticabile.

 

4. Social media manager


Avete presente quando, facendo scorrere pigramente la bacheca di Facebook compaiono immagini pubblicate da alcune delle marche più famose (Barilla, Cerès, Ikea…)? Attirano l’attenzione, sanno essere divertenti e invitanti e spesso sono anche legate alla cronaca quotidiana. Non sono banali pubblicità, ma il soggetto, anche se ben nascosto, è sempre il prodotto brandizzato.

Questa è la nuova frontiera per chi lavora nel campo del design della comunicazione: il creativo usa strumenti ben noti (il tanto odiato Photoshop ad esempio) per dare vita a contenuti accattivanti e competitivi, attirando l’attenzione in modo diretto stando sul pezzo. Si tratta di costruire una strategia di comunicazione capace di sfruttare i diversi linguaggi dei social per raggiungere obiettivi definiti: migliorare l’immagine di un’azienda, aumentare le vendite di un prodotto, differenziarsi dalla concorrenza.

Non si tratta solo di creare contenuti esteticamente apprezzabili, ma di costruire un’immagine per il brand immediatamente riconoscibile che sappia dialogare in modo diretto con in consumatori.

Scopri tutte le opportunità di carriera in ambito marketing e comunicazione

Design: sbocchi lavorativi e professionali per chi ha studiato Design 


1. Product designer


La figura professionale più nota e più facilmente identificabile con l’appellativo di designer è forse quella del progettista industriale. Un esempio di quello che può essere realizzato in questo campo è osservabile durante il Salone del Mobile di Milano, una fiera internazionale del design che mostra gli svariati campi di interesse di questa professione: beni di consumo di varia natura, oggetti per la casa, mezzi di trasporto (sia terreste che nautico), per non dimenticare gli apparecchi per l’illuminazione e tutto il mondo legato al packaging e accessori moda…

Nel tempo la figura del product designer è cambiata e si è evoluta notevolmente. Ora all’abilità manuale (comunque importante ma non più fondamentale) si sta sostituendo una capacità per così dire informatica: il designer lavora per lo più al computer, mettendo alla prova la propria creatività attraverso programmi di modellazione 3D (Blender, SketchUp, Cinema4D, Rhinoceros) che permettono una manipolazione totale dell’oggetto che si sta creando: forma, colore, texture, funzione…tutto può essere modificato e migliorato in tempo reale. Inoltre, il progettista può anche ampliare le sue conoscenze nel campo della stampa 3D per realizzare prototipi del prodotto e applicare migliorie sempre più precise e profonde.

La figura è richiesta sia nelle grandi che nelle piccole aziende e il lavoro viene svolto in team di persone con diverse competenze e con background diversi: dall’ingegnere al grafico, dall’architetto all’esperto di marketing. Capacità di lavorare in gruppo e di concentrarsi su più processi contemporaneamente sono fondamentali, ma possono anche essere migliorate con l’esperienza. La cosa importante è saper ascoltare e osservare il mondo a 360° per riuscire a trovare un’idea innovativa ma soprattutto realizzabile.

 

2. Web designer


Quando cerchiamo un’ informazione su un sito capita di trovarsi un po’persi tra labirintici percorsi senza uscita e pagine obsolete. Ma non preoccupatevi, la situazione dovrebbe migliorare grazie al ruolo sempre più di rilievo raggiunto ormai dal web e da un’informazione veicolata attraverso pagine internet. Quindi niente paura, per chi vuole lavorare nel campo del web design attualmente le possibilità di impiego sono ampie e varie.

Dal semplice aggiornamento di un sito ad una vero e proprio smantellamento e conseguente ristrutturazione dei retaggi degli anni ’90, gli strumenti da mettere in campo sono sempre gli stessi e coinvolgono software per il web editing e fogli di stile ( CSS, XML, Java Script) e pacchetti di elaborazione grafica (il pacchetto sviluppato da Adobe, comprende fra gli altri il famoso Photoshop, ma anche Illustrator per quanto riguarda la realizzazione di immagini vettoriali).

Bisogna conoscere certamente il linguaggio informatico, ma non solo. E’ importante infatti che il designer riesca a costruire un sistema facile da navigare, intuitivo, diretto ed esaustivo e soprattutto visualizzabile da tutti i supporti (pc, smartphone, tablet…).

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3. Event planner


Non ci sono solo matrimoni o feste da organizzare, ma anche sfilate, fiere, mostre , eventi internazionali, e la figura professionale che si occupa di ideare, gestire e pianificare ogni fase del lavoro si può riassumere sotto il nome di event planner. Serve una conoscenza approfondita del cliente, numerosi sopralluoghi sulla location, un obiettivo ben chiaro e una mente creativa, oltre a una notevole capacità di dialogo e gestione degli imprevisti.

Fondamentale è il rapporto tra cliente ed eventuali fornitori, oltre ad una certa predisposizione a trovare compromessi. Il lavoro viene svolto in equipe di persone che portano avanti il progetto parallelamente, mentre l’event planner coordina e supervisiona gli avanzamenti, seguendo le direttive del cliente. Sarebbe quindi utile conoscere il funzionamento e i limiti dei principali programmi diffusi sul mercato per suggerire soluzioni efficaci nel più breve tempo possibile. Una certa attenzione ai dettagli può rendere il proprio evento memorabile oppure facilmente dimenticabile.

 

4. Social media manager


Avete presente quando, facendo scorrere pigramente la bacheca di Facebook compaiono immagini pubblicate da alcune delle marche più famose (Barilla, Cerès, Ikea…)? Attirano l’attenzione, sanno essere divertenti e invitanti e spesso sono anche legate alla cronaca quotidiana. Non sono banali pubblicità, ma il soggetto, anche se ben nascosto, è sempre il prodotto brandizzato.

Questa è la nuova frontiera per chi lavora nel campo del design della comunicazione: il creativo usa strumenti ben noti (il tanto odiato Photoshop ad esempio) per dare vita a contenuti accattivanti e competitivi, attirando l’attenzione in modo diretto stando sul pezzo. Si tratta di costruire una strategia di comunicazione capace di sfruttare i diversi linguaggi dei social per raggiungere obiettivi definiti: migliorare l’immagine di un’azienda, aumentare le vendite di un prodotto, differenziarsi dalla concorrenza.

Non si tratta solo di creare contenuti esteticamente apprezzabili, ma di costruire un’immagine per il brand immediatamente riconoscibile che sappia dialogare in modo diretto con in consumatori.

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