Pubblicato il 23 Jun 2020
Pubblicato il 23 Jun 2020
Il percorso di Riccardo, Sport Marketing Specialist in adidas

Il percorso di Riccardo, Sport Marketing Specialist in adidas


Il percorso di Riccardo, Sport Marketing Specialist in adidas


Tutored è il punto di incontro tra studenti, giovani laureati e aziende. All’interno della nostra piattaforma, gli utenti possono scoprire gli sbocchi lavorativi in base al loro percorso di studio, esplorare le aziende e candidarsi alle numerose opportunità di stage, lavoro e graduate program. 

All’interno della piattaforma, ci piace raccontare le storie di giovani talenti che hanno fatto un percorso di studio brillante e oggi lavorano presso importanti realtà. 

 

In quale università hai studiato e quale percorso di studi hai scelto?
 

Ho frequentato l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, dove ho conseguito una laurea triennale in Economics (English profile), corso iniziato per la prima volta proprio il mio anno.

Prima dell'università, ho frequentato il Liceo Linguistico ad indirizzo giuridico-economico (Collegio Bianconi di Monza).

 

Hai svolto una parte del tuo percorso di studi all'estero: quanto è importante secondo te svolgere un periodo di studio all'estero? 

Si, sono stato free mover presso l’USI (Università della Svizzera Italiana) a Lugano, in Svizzera, dove ho svolto 4 esami, che poi ho convertito all’ultimo anno nella mia Università di partenza.

Svolgere un periodo di studi all’estero penso sia un’esperienza da consigliare a qualunque studente. Non è solo formativa, ma serve anche per aprire la mente e conoscere persone internazionali. Sono ancora in contatto con molte persone conosciute durante quel periodo, e penso che sia un arricchimento che quell’esperienza mi ha dato nel concreto, oltre ad aver passato poi tutti gli esami.


Quale attività extra-universitaria pensi sia stata davvero importante per la tua carriera? Un consiglio che daresti a chi sta studiando in questo momento? 

Premettendo che tutte le attività extra-universitarie “fanno curriculum“, penso che ogni persona debba analizzare bene quello che vorrebbe fare dopo l’università. Iniziare in parallelo già a fare un’esperienza di lavoro, come ho fatto io, verso gli ultimi mesi di Università, può sicuramente aiutare per capire quale sarà il passaggio dall’Università al mondo del lavoro.

Allo stesso modo, credo che ampliare ulteriormente le proprie competenze possa essere un ulteriore spunto utile. Personalmente, per esempio, decisi anche di fare un corso di Excel Expert riconosciuto da Microsoft, che mi aiutò molto con le prime esperienze nel mondo del lavoro.
 

Un consiglio che darei agli studenti di oggi è sicuramente di non limitarsi a passare gli esami, ma anche di addentrarsi nel mondo del lavoro, senza avere troppe pretese, iniziare dal basso per poi puntare piano piano sempre più in alto, nel settore che potrebbe piacere.


Hai lavorato in adidas: come ci sei arrivato e come si sono svolte le selezioni? 
 

Si, ho lavorato in adidas: la prima esperienza è iniziata in Germania ad Herzogenaurach, negli Headquarters dell'azienda. 

Dopo lo stage come visual merchandiser presso Zara, decisi di candidarmi per due posizioni simili tramite la pagina del sito adidas, mi selezionarono per entrambe, e poi scelsi di andare avanti con quella che poteva fare di più al caso mio. 

Mi scelsero fra 400 candidati in tutto il mondo, dopo due colloqui, tutti in lingua inglese: il primo direttamente con il recruiter e il successivo con la line-manager, con cui ho trovato subito una forte intesa.

L’ internship iniziava a Settembre ed era nel product marketing per l’Apparel uomo e donna nel ambito Training/Athletics.

Successivamente sono tornato in adidas in italia, iniziando un altro stage dopo altre esperienze intercorse nel mezzo e un Master in Buying, anche in questo caso dopo un colloquio con il Talent Acquisition Manager, e successivamente con la mia futura line-manager, per il ruolo di Concept to Consumer intern (ruolo simile al Category Manager/ Merchandiser, sempre con focus sul prodotto).

Di cosa ti occupavi in qualità di Sports Marketing Specialist (Football Players) in adidas?

Successivamente sono poi rimasto in adidas italia, dopo lo stage, perché si era aperta una posizione come Sports Marketing Specialist nell'ambito del calcio. Considerata la mia passione sia per il brand che per lo sport, in particolar modo per il calcio, ho passato le varie selezioni, e ho iniziato questa bellissima esperienza.

Il ruolo consisteva nella gestione degli atleti, in questo caso parliamo dei giocatori di calcio della Serie A e B italiana, con cui ho istaurato un buonissimo rapporto, lato brand ero in sostanza la persona che interagiva direttamente con loro, per qualsiasi tecnicità riguardante le scarpe da calcio, o altri prodotti che fornivamo loro. 

Collaboravo con il Social Media Manager affinchè gli atleti seguissero le richieste linee guida e affiancavo i giocatori durante gli eventi, rafforzando con il tempo il rapporto che si era instaurato. 

In parallelo, mi occupavo anche di scouting, affiancando lo Scouting Manager nel nostro Team, cercando i giovani talenti tra le squadre italiane e segnalandoli.

Questo ruolo aveva anche una parte operativa, ovvero nell’uso di SAP per i vari ordini e la gestione della logistica per ogni lancio.

Numerosi studenti e giovani laureati della nostra community sono spesso alla ricerca di opportunità di carriera nel tuo stesso ambito: un consiglio che daresti a tutti quelli che vorrebbero seguire la tua strada?

In primo luogo, è importante specificare che sia il settore della Moda, sia quello dello Sport, sono due settori molto ambiti e, per questo motivo, c’è tanta concorrenza. Entrare in questi mondi è infatti piuttosto difficile. 

Penso che avere le idee chiare durante o appena finita l’università sia un forte elemento che ci possa contraddistinguere dalla "massa", perché significa anche fare delle scelte giuste, seguendo da subito quella che è una nostra passione. Unire ciò che è stato il percorso di studio a ciò che amiamo, è un passo rischioso soprattutto quando le opportunità oggi come oggi sono poche, ma è un rischio che bisogna valutare.

Un consiglio sicuramente sarebbe quello di valutare anche le tante opportunità all’estero ed essere disponibili al 100% a qualsiasi tipo di spostamento, perché le molte offerte tendenzialmente per questo tipo di ruolo provengono in particolar modo da altri paesi, e ci sono diverse opportunità anche di stage, per chi volesse provare con questa esperienza lavorativa.

 

Sei un recruiter? Scopri come digitalizzare le strategie di employer branding e recruiting della tua azienda grazia a tutored. Attrai e assumi giovani talenti: scopri Tutored Business.

Il percorso di Riccardo, Sport Marketing Specialist in adidas


Tutored è il punto di incontro tra studenti, giovani laureati e aziende. All’interno della nostra piattaforma, gli utenti possono scoprire gli sbocchi lavorativi in base al loro percorso di studio, esplorare le aziende e candidarsi alle numerose opportunità di stage, lavoro e graduate program. 

All’interno della piattaforma, ci piace raccontare le storie di giovani talenti che hanno fatto un percorso di studio brillante e oggi lavorano presso importanti realtà. 

 

In quale università hai studiato e quale percorso di studi hai scelto?
 

Ho frequentato l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, dove ho conseguito una laurea triennale in Economics (English profile), corso iniziato per la prima volta proprio il mio anno.

Prima dell'università, ho frequentato il Liceo Linguistico ad indirizzo giuridico-economico (Collegio Bianconi di Monza).

 

Hai svolto una parte del tuo percorso di studi all'estero: quanto è importante secondo te svolgere un periodo di studio all'estero? 

Si, sono stato free mover presso l’USI (Università della Svizzera Italiana) a Lugano, in Svizzera, dove ho svolto 4 esami, che poi ho convertito all’ultimo anno nella mia Università di partenza.

Svolgere un periodo di studi all’estero penso sia un’esperienza da consigliare a qualunque studente. Non è solo formativa, ma serve anche per aprire la mente e conoscere persone internazionali. Sono ancora in contatto con molte persone conosciute durante quel periodo, e penso che sia un arricchimento che quell’esperienza mi ha dato nel concreto, oltre ad aver passato poi tutti gli esami.


Quale attività extra-universitaria pensi sia stata davvero importante per la tua carriera? Un consiglio che daresti a chi sta studiando in questo momento? 

Premettendo che tutte le attività extra-universitarie “fanno curriculum“, penso che ogni persona debba analizzare bene quello che vorrebbe fare dopo l’università. Iniziare in parallelo già a fare un’esperienza di lavoro, come ho fatto io, verso gli ultimi mesi di Università, può sicuramente aiutare per capire quale sarà il passaggio dall’Università al mondo del lavoro.

Allo stesso modo, credo che ampliare ulteriormente le proprie competenze possa essere un ulteriore spunto utile. Personalmente, per esempio, decisi anche di fare un corso di Excel Expert riconosciuto da Microsoft, che mi aiutò molto con le prime esperienze nel mondo del lavoro.
 

Un consiglio che darei agli studenti di oggi è sicuramente di non limitarsi a passare gli esami, ma anche di addentrarsi nel mondo del lavoro, senza avere troppe pretese, iniziare dal basso per poi puntare piano piano sempre più in alto, nel settore che potrebbe piacere.


Hai lavorato in adidas: come ci sei arrivato e come si sono svolte le selezioni? 
 

Si, ho lavorato in adidas: la prima esperienza è iniziata in Germania ad Herzogenaurach, negli Headquarters dell'azienda. 

Dopo lo stage come visual merchandiser presso Zara, decisi di candidarmi per due posizioni simili tramite la pagina del sito adidas, mi selezionarono per entrambe, e poi scelsi di andare avanti con quella che poteva fare di più al caso mio. 

Mi scelsero fra 400 candidati in tutto il mondo, dopo due colloqui, tutti in lingua inglese: il primo direttamente con il recruiter e il successivo con la line-manager, con cui ho trovato subito una forte intesa.

L’ internship iniziava a Settembre ed era nel product marketing per l’Apparel uomo e donna nel ambito Training/Athletics.

Successivamente sono tornato in adidas in italia, iniziando un altro stage dopo altre esperienze intercorse nel mezzo e un Master in Buying, anche in questo caso dopo un colloquio con il Talent Acquisition Manager, e successivamente con la mia futura line-manager, per il ruolo di Concept to Consumer intern (ruolo simile al Category Manager/ Merchandiser, sempre con focus sul prodotto).

Di cosa ti occupavi in qualità di Sports Marketing Specialist (Football Players) in adidas?

Successivamente sono poi rimasto in adidas italia, dopo lo stage, perché si era aperta una posizione come Sports Marketing Specialist nell'ambito del calcio. Considerata la mia passione sia per il brand che per lo sport, in particolar modo per il calcio, ho passato le varie selezioni, e ho iniziato questa bellissima esperienza.

Il ruolo consisteva nella gestione degli atleti, in questo caso parliamo dei giocatori di calcio della Serie A e B italiana, con cui ho istaurato un buonissimo rapporto, lato brand ero in sostanza la persona che interagiva direttamente con loro, per qualsiasi tecnicità riguardante le scarpe da calcio, o altri prodotti che fornivamo loro. 

Collaboravo con il Social Media Manager affinchè gli atleti seguissero le richieste linee guida e affiancavo i giocatori durante gli eventi, rafforzando con il tempo il rapporto che si era instaurato. 

In parallelo, mi occupavo anche di scouting, affiancando lo Scouting Manager nel nostro Team, cercando i giovani talenti tra le squadre italiane e segnalandoli.

Questo ruolo aveva anche una parte operativa, ovvero nell’uso di SAP per i vari ordini e la gestione della logistica per ogni lancio.

Numerosi studenti e giovani laureati della nostra community sono spesso alla ricerca di opportunità di carriera nel tuo stesso ambito: un consiglio che daresti a tutti quelli che vorrebbero seguire la tua strada?

In primo luogo, è importante specificare che sia il settore della Moda, sia quello dello Sport, sono due settori molto ambiti e, per questo motivo, c’è tanta concorrenza. Entrare in questi mondi è infatti piuttosto difficile. 

Penso che avere le idee chiare durante o appena finita l’università sia un forte elemento che ci possa contraddistinguere dalla "massa", perché significa anche fare delle scelte giuste, seguendo da subito quella che è una nostra passione. Unire ciò che è stato il percorso di studio a ciò che amiamo, è un passo rischioso soprattutto quando le opportunità oggi come oggi sono poche, ma è un rischio che bisogna valutare.

Un consiglio sicuramente sarebbe quello di valutare anche le tante opportunità all’estero ed essere disponibili al 100% a qualsiasi tipo di spostamento, perché le molte offerte tendenzialmente per questo tipo di ruolo provengono in particolar modo da altri paesi, e ci sono diverse opportunità anche di stage, per chi volesse provare con questa esperienza lavorativa.

 

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