Pubblicato il 14 Jan 2022
Pubblicato il 14 Jan 2022
Tutored incontra Diana, People&Culture - Senior Business Operations Specialist in Klarna

Tutored incontra Diana, People&Culture - Senior Business Operations Specialist in Klarna


Dai banchi della facoltà di Psicologia dell'Università di Torino fino a Klarna passando per L'Oréal e OneDay Group: il percorso di Diana Daverio.
 

Tutored è il punto di incontro tra studenti, giovani laureati e aziende. All’interno della nostra piattaforma, i membri hanno la possibilità di scoprire gli sbocchi lavorativi in base al loro percorso di studi, conoscere grandi aziende e candidarsi alle numerose opportunità di stage, lavoro e graduate program. La nostra community è formata da giovani uniti dall'ambizione. Su Tutored, raccontiamo le loro storie ed esperienze, con l'obiettivo di ispirare i più giovani e dare un'idea concreta del mondo del lavoro.

 

Dove hai studiato e qual è stato il tuo percorso di studi? Quali pensi siano stati gli aspetti più formativi di esso?

Ho studiato all’Università di Torino conseguendo prima la triennale Scienze e Tecniche Psicologiche, poi la specialistica in Psicologia del Lavoro e del Benessere nelle Organizzazioni.

Ho scelto l’Università di Torino perché all’epoca, tra le università che avevo considerato, era quella con l’offerta più generalista in triennale. Questo mi ha permesso di capire quale fosse davvero il mio interesse e quale aspetto della materia voler approfondire. Difatti sono entrata con un’idea e ho cambiato il percorso cammin facendo proprio grazie ai diversi approfondimenti.

Sicuramente durante la specialistica gli aspetti più interessanti e formativi sono stati: avere professori giovani e molto attivi nell’ambito della ricerca, capaci di ispirarmi con il loro lavoro ed il loro entusiasmo; lavorare a tanti progetti e business case di gruppo dove ho affinato tante soft skills; ultimo, ma non meno importante, avere tante testimonianze di professionisti che mi hanno permesso di avere una visione piuttosto chiara della professione che ho poi intrapreso.

 

Nel 2018 hai partecipato ad una masterclass di due giorni: come mai questa scelta e quali tematiche hai approfondito?

La mia azienda dell’epoca mi diede la possibilità di scegliere un percorso formativo esterno, e ho scelto Talent Garden Innovation School, con la sua masterclass in “Leading People in a Digital World”. 


Due giorni immersivi in cui ho partecipato a tante attività e condiviso con altri professionisti del settore know how ed esperienze. É stata una scelta calmierata: cercavo un boost alla mia crescita e l’opportunità di vedere qualcosa di innovativo e che abbracciasse tanti aspetti della digital transformation che già stavamo vivendo in azienda. 

 

Hai iniziato il tuo percorso professionale con uno stage in una realtà molto ambita come L'Oréal: come hai trovato questa opportunità e di cosa ti sei occupata?

A dieci giorni dalla laurea ho inviato la mia prima application rispondendo all’annuncio che avevo trovato nella bacheca dello sportello studenti (guardate sempre i placement dell’uni!). Pochi giorni dopo ho partecipato all’assessment, fatto un paio di colloqui e ad un mese esatto dalla laurea, la mia avventura è iniziata in tempo record!


Inizialmente mi occupavo di recruitment supportando la divisione nell’inserimento degli stagisti. Mi occupavo di recruitment dalla a alla z: dallo screening, al primo contatto telefonico, alla conduzione dell’assessment, fino all’affiancamento con l’hiring manager per le funzioni di marketing, supply chain e finance per i brand della Divisione Prodotti Professionali.

Dopo i primi sei mesi - durante i quali avevo seguito anche progetti trasversali su new brand ed eventi - si è aperta l’opportunità di supportare la funzione Sviluppo Accademie e Scuole Professionali. É qui che per la prima volta mi sono cimentata con la formazione.. ma questa è un’altra storia :)

 

Dopo varie esperienza lavorative in L'Oréal, Nexteer Automotive e UCI Cinemas, sei arrivata a OneDay Group: puoi raccontarci di più su questa interessantissima realtà?

Sono arrivata in OneDay nell’ottobre 2018. All’epoca lavoravo già da diversi anni, ma avevo visto sempre e solo realtà enormi e con strutture davvero consolidate. Cercavo qualcosa di diverso, una realtà giovane e in crescita, affamata, e dove poter lasciare un impatto concreto con le mie azioni, con il mio lavoro. E come non farlo in un'azienda la cui Vision era già: “avere un ampio, positivo e duraturo impatto sulle persone e sul mondo mettendo al centro le nuove generazioni”? 

Non sapevo bene a cosa stavo andando incontro quando ho incontrato per la prima volta Betty Pagnin - mia ex manager, oggi amica e mentore - ma ho sentito che erano la situazione, il posto e il momento giusti.

Sono stata assunta per occuparmi di “employee engagement”, quando ancora queste due parole si sentivano davvero poco in Italia. Volevamo costruire qualcosa di diverso insieme alle due persone che all’epoca faceva parte della business unit “HR”. Qualcosa che andasse oltre al concetto di human resources e che fosse in grado di valorizzare non solo le persone nella loro interezza (professionisti e persone) ma anche gli aspetti della cultura, quel “detto non detto” che permea ogni giorno gli ambienti di lavoro, mettendo le persone davvero al centro della loro esperienza professionale. Abbiamo startuppato la business unit People&Culture con questi obiettivi, triplicando i membri del team dopo un anno, cristallizzando poi la cultura, che è diventata ed è tuttora un asset fondamentale per tutti i business del gruppo. 

Poi, il mio percorso si è evoluto: mi sono occupata di people experience a 360 gradi assicurandomi che ogni touch point dell’esperienza fosse coerente al 100% con la cultura aziendale; ho fatto la P&C business partner;  ho lanciato, insieme ad un piccolo team, la start-up di un prodotto di formazione b2c; ho ricoperto il ruolo di project manager su progetti b2b con focus People&Culture, lavorando con CEO e founder di start-up e PMI di almeno 6 settori industriali. 

Di OneDay vi posso dire che è stata un'esperienza incredibile e che non mi sono annoiata un singolo giorno. Dopo lo shock culturale iniziale - non dimentichiamo che venivo da big corp molto rigide - mi sono trovata in una realtà estremamente fluida e flessibile dove ciascuno era direttamente chiamato a cogliere le opportunità di crescita, per sé e per il gruppo, dove “no, abbiamo sempre fatto così” erano parole bannate e invece “why not?” era il mantra. Una realtà immersiva, sicuramente, ma allo stesso tempo estremamente formativa, che è stata in grado di spingermi oltre la mia comfort zone, farmi capire ancora una volta che cosa mi piaceva davvero fare ed esprimere il mio potenziale al massimo.

 

Oggi lavori in Klarna: come hai conosciuto questa azienda e di cosa ti occupi?

Posso rispondere a questa domanda dopo una serie di premesse e fun fact.

Da OneDay seguivamo Klarna con una certa attenzione, sia le attività di marketing che quelle di people engagement, dai loro social. 

Poi, ho notato di essere entrata in contatto con una persona di Klarna - Anna Repossi (clicca qui per leggera la sua intervista a tutored). E dato che cerco di coltivare il mio network, le ho proposto un incontro e siamo entrate subito in sintonia. Abbiamo scoperto di avere molte cose in comune professionalmente parlando: dall’attenzione per le persone, al desiderio di voler lasciare un impatto attraverso le nostre azioni e il nostro lavoro. 

Dopo qualche mese da questo incontro, sono stata contattata direttamente da Klarna ed eccomi qua. Ho visto in Klarna l’evoluzione naturale del mio percorso: la possibilità di entrare in un’azienda in fortissima crescita che, nonostante la stazza e le dimensioni, fonda la maggior parte del suo potere decisionale su piccoli team - in pieno stile start-up - è questo che ha fatto scattare la scintilla. Da subito il modello operativo e i leadership principles mi hanno letteralmente conquistata, oltre al rosa che è il colore predominante di Klarna.. e anche il mio preferito. 

L’ambiente di lavoro è stimolante, in continuo mutamento e ricco di opportunità. Infatti in Klarna esistono gli “irregular career path”: ogni team member è imprenditore e padrone del proprio destino. Stiamo crescendo tantissimo, basta guardare quante posizioni aperte abbiamo qui!

Oggi faccio parte del team Org&Leadership for Market Success. Il mio compito è assicurarmi che, lato PeopleCulture, Klarna stia facendo tutto il possibile per garantire il massimo successo sul mercato: promuovendo la cultura aziendale; combinando la conoscenza del mercato e le competenze locali con l’organizzazione internazionale; offrendo un’employee experience di qualità, scalabile e sempre attenta alle esigenze del team.

È un ruolo multidimensionale, dove mi interfaccio quotidianamente con stakeholder nazionali e internazionali, con bisogni e richieste molto diversi tra loro. Un ruolo dove sono indispensabili capacità relazionali, di ascolto, di analisi e soprattutto tonnellate problem solving. Dove, come mi avevano anticipato in colloquio e ora posso confermare che è vero, non ci si annoia mai e ogni giorno si impara qualcosa di nuovo!

 

Hai avuto anche il privilegio di essere tra gli speaker ad un TEDx Talk: su quale argomento verteva il tuo speech?

Ho avuto la grandissima opportunità di partecipare al TEDx di Coriano, il 18 settembre 2021.

È stata un’esperienza indescrivibile, intensa e decisamente emozionante. 

Ovviamente ho parlato di felicità al lavoro, ripercorrendo il mio percorso professionale e focalizzando l’attenzione su quelli che secondo me sono i tre pilastri fondamentali per trovare la propria felicità, considerato che il lavoro occupa la maggioranza del nostro tempo e della nostra vita.

L’obiettivo di questo intervento è stato quello di far riflettere imprenditori e professionisti su quali sono le leve davvero importanti, personali e professionali, che ogni giorno permettono a ciascuno di noi di accrescere la motivazione e la soddisfazione sul lavoro.

Ho imparato sulla mia pelle che fare un lavoro che riflette le proprie passioni all’interno di un contesto organizzativo di cui condividere appieno cultura e valori è fondamentale. Poi, non dobbiamo mai dimenticare che in ogni momento del percorso, ognuno di noi ha il diritto di essere pienamente padrone delle proprie scelte. In ultimo, dobbiamo esserne consapevoli. La consapevolezza di questi aspetti, infatti, se incanalata nella giusta direzione, influenza costantemente e positivamente la possibilità di esprimere al meglio se stessi ed il proprio potenziale e, quindi, di raggiungere “la felicità”. 

Ma non vi dico di più, trovate il mio TEDx qui se volete un po’ di ispirazione :).

 

 

Nella nostra community di oltre 550.000 utenti ci sono molti studenti e giovani laureati che hanno un percorso di studi simile al tuo: un consiglio che daresti a chi vorrebbe seguire la tua strada?

Siate aperti, entusiasti e coltivate il growth mindset.

Il settore HR - anche se non mi piace chiamarlo così - sta finalmente iniziando ad aprirsi, a cogliere il potenziale della condivisione e della reciprocità. 

Alimentate il vostro network, condividete le vostre opinioni, sperimentate, lasciatevi coinvolgere, anche in attività che non avete mai fatto o che, sul momento, vi sembra non siano allineate al percorso che vi eravate immaginati durante i banchi dell’università. 

Coltivate l’entusiasmo per le novità e per ogni cosa scoperta. Siate curiosi, non fermatevi in superficie. Ogni giorno è un buon giorno per imparare, anche e soprattutto dalle piccole cose, anche dagli errori. Siate aperti alla crescita, che passa dalle relazioni e dalle azioni: coltivate un growth mindset perché crescere, anche di poco, ogni giorno significa crescere significativamente sul lungo periodo. Buona fortuna! 

 

Sei un recruiter? Scopri come digitalizzare le strategie di employer branding e recruiting della tua azienda grazie a tutored. Attrai e assumi giovani talenti: scopri Tutored Business.

Dai banchi della facoltà di Psicologia dell'Università di Torino fino a Klarna passando per L'Oréal e OneDay Group: il percorso di Diana Daverio.
 

Tutored è il punto di incontro tra studenti, giovani laureati e aziende. All’interno della nostra piattaforma, i membri hanno la possibilità di scoprire gli sbocchi lavorativi in base al loro percorso di studi, conoscere grandi aziende e candidarsi alle numerose opportunità di stage, lavoro e graduate program. La nostra community è formata da giovani uniti dall'ambizione. Su Tutored, raccontiamo le loro storie ed esperienze, con l'obiettivo di ispirare i più giovani e dare un'idea concreta del mondo del lavoro.

 

Dove hai studiato e qual è stato il tuo percorso di studi? Quali pensi siano stati gli aspetti più formativi di esso?

Ho studiato all’Università di Torino conseguendo prima la triennale Scienze e Tecniche Psicologiche, poi la specialistica in Psicologia del Lavoro e del Benessere nelle Organizzazioni.

Ho scelto l’Università di Torino perché all’epoca, tra le università che avevo considerato, era quella con l’offerta più generalista in triennale. Questo mi ha permesso di capire quale fosse davvero il mio interesse e quale aspetto della materia voler approfondire. Difatti sono entrata con un’idea e ho cambiato il percorso cammin facendo proprio grazie ai diversi approfondimenti.

Sicuramente durante la specialistica gli aspetti più interessanti e formativi sono stati: avere professori giovani e molto attivi nell’ambito della ricerca, capaci di ispirarmi con il loro lavoro ed il loro entusiasmo; lavorare a tanti progetti e business case di gruppo dove ho affinato tante soft skills; ultimo, ma non meno importante, avere tante testimonianze di professionisti che mi hanno permesso di avere una visione piuttosto chiara della professione che ho poi intrapreso.

 

Nel 2018 hai partecipato ad una masterclass di due giorni: come mai questa scelta e quali tematiche hai approfondito?

La mia azienda dell’epoca mi diede la possibilità di scegliere un percorso formativo esterno, e ho scelto Talent Garden Innovation School, con la sua masterclass in “Leading People in a Digital World”. 


Due giorni immersivi in cui ho partecipato a tante attività e condiviso con altri professionisti del settore know how ed esperienze. É stata una scelta calmierata: cercavo un boost alla mia crescita e l’opportunità di vedere qualcosa di innovativo e che abbracciasse tanti aspetti della digital transformation che già stavamo vivendo in azienda. 

 

Hai iniziato il tuo percorso professionale con uno stage in una realtà molto ambita come L'Oréal: come hai trovato questa opportunità e di cosa ti sei occupata?

A dieci giorni dalla laurea ho inviato la mia prima application rispondendo all’annuncio che avevo trovato nella bacheca dello sportello studenti (guardate sempre i placement dell’uni!). Pochi giorni dopo ho partecipato all’assessment, fatto un paio di colloqui e ad un mese esatto dalla laurea, la mia avventura è iniziata in tempo record!


Inizialmente mi occupavo di recruitment supportando la divisione nell’inserimento degli stagisti. Mi occupavo di recruitment dalla a alla z: dallo screening, al primo contatto telefonico, alla conduzione dell’assessment, fino all’affiancamento con l’hiring manager per le funzioni di marketing, supply chain e finance per i brand della Divisione Prodotti Professionali.

Dopo i primi sei mesi - durante i quali avevo seguito anche progetti trasversali su new brand ed eventi - si è aperta l’opportunità di supportare la funzione Sviluppo Accademie e Scuole Professionali. É qui che per la prima volta mi sono cimentata con la formazione.. ma questa è un’altra storia :)

 

Dopo varie esperienza lavorative in L'Oréal, Nexteer Automotive e UCI Cinemas, sei arrivata a OneDay Group: puoi raccontarci di più su questa interessantissima realtà?

Sono arrivata in OneDay nell’ottobre 2018. All’epoca lavoravo già da diversi anni, ma avevo visto sempre e solo realtà enormi e con strutture davvero consolidate. Cercavo qualcosa di diverso, una realtà giovane e in crescita, affamata, e dove poter lasciare un impatto concreto con le mie azioni, con il mio lavoro. E come non farlo in un'azienda la cui Vision era già: “avere un ampio, positivo e duraturo impatto sulle persone e sul mondo mettendo al centro le nuove generazioni”? 

Non sapevo bene a cosa stavo andando incontro quando ho incontrato per la prima volta Betty Pagnin - mia ex manager, oggi amica e mentore - ma ho sentito che erano la situazione, il posto e il momento giusti.

Sono stata assunta per occuparmi di “employee engagement”, quando ancora queste due parole si sentivano davvero poco in Italia. Volevamo costruire qualcosa di diverso insieme alle due persone che all’epoca faceva parte della business unit “HR”. Qualcosa che andasse oltre al concetto di human resources e che fosse in grado di valorizzare non solo le persone nella loro interezza (professionisti e persone) ma anche gli aspetti della cultura, quel “detto non detto” che permea ogni giorno gli ambienti di lavoro, mettendo le persone davvero al centro della loro esperienza professionale. Abbiamo startuppato la business unit People&Culture con questi obiettivi, triplicando i membri del team dopo un anno, cristallizzando poi la cultura, che è diventata ed è tuttora un asset fondamentale per tutti i business del gruppo. 

Poi, il mio percorso si è evoluto: mi sono occupata di people experience a 360 gradi assicurandomi che ogni touch point dell’esperienza fosse coerente al 100% con la cultura aziendale; ho fatto la P&C business partner;  ho lanciato, insieme ad un piccolo team, la start-up di un prodotto di formazione b2c; ho ricoperto il ruolo di project manager su progetti b2b con focus People&Culture, lavorando con CEO e founder di start-up e PMI di almeno 6 settori industriali. 

Di OneDay vi posso dire che è stata un'esperienza incredibile e che non mi sono annoiata un singolo giorno. Dopo lo shock culturale iniziale - non dimentichiamo che venivo da big corp molto rigide - mi sono trovata in una realtà estremamente fluida e flessibile dove ciascuno era direttamente chiamato a cogliere le opportunità di crescita, per sé e per il gruppo, dove “no, abbiamo sempre fatto così” erano parole bannate e invece “why not?” era il mantra. Una realtà immersiva, sicuramente, ma allo stesso tempo estremamente formativa, che è stata in grado di spingermi oltre la mia comfort zone, farmi capire ancora una volta che cosa mi piaceva davvero fare ed esprimere il mio potenziale al massimo.

 

Oggi lavori in Klarna: come hai conosciuto questa azienda e di cosa ti occupi?

Posso rispondere a questa domanda dopo una serie di premesse e fun fact.

Da OneDay seguivamo Klarna con una certa attenzione, sia le attività di marketing che quelle di people engagement, dai loro social. 

Poi, ho notato di essere entrata in contatto con una persona di Klarna - Anna Repossi (clicca qui per leggera la sua intervista a tutored). E dato che cerco di coltivare il mio network, le ho proposto un incontro e siamo entrate subito in sintonia. Abbiamo scoperto di avere molte cose in comune professionalmente parlando: dall’attenzione per le persone, al desiderio di voler lasciare un impatto attraverso le nostre azioni e il nostro lavoro. 

Dopo qualche mese da questo incontro, sono stata contattata direttamente da Klarna ed eccomi qua. Ho visto in Klarna l’evoluzione naturale del mio percorso: la possibilità di entrare in un’azienda in fortissima crescita che, nonostante la stazza e le dimensioni, fonda la maggior parte del suo potere decisionale su piccoli team - in pieno stile start-up - è questo che ha fatto scattare la scintilla. Da subito il modello operativo e i leadership principles mi hanno letteralmente conquistata, oltre al rosa che è il colore predominante di Klarna.. e anche il mio preferito. 

L’ambiente di lavoro è stimolante, in continuo mutamento e ricco di opportunità. Infatti in Klarna esistono gli “irregular career path”: ogni team member è imprenditore e padrone del proprio destino. Stiamo crescendo tantissimo, basta guardare quante posizioni aperte abbiamo qui!

Oggi faccio parte del team Org&Leadership for Market Success. Il mio compito è assicurarmi che, lato PeopleCulture, Klarna stia facendo tutto il possibile per garantire il massimo successo sul mercato: promuovendo la cultura aziendale; combinando la conoscenza del mercato e le competenze locali con l’organizzazione internazionale; offrendo un’employee experience di qualità, scalabile e sempre attenta alle esigenze del team.

È un ruolo multidimensionale, dove mi interfaccio quotidianamente con stakeholder nazionali e internazionali, con bisogni e richieste molto diversi tra loro. Un ruolo dove sono indispensabili capacità relazionali, di ascolto, di analisi e soprattutto tonnellate problem solving. Dove, come mi avevano anticipato in colloquio e ora posso confermare che è vero, non ci si annoia mai e ogni giorno si impara qualcosa di nuovo!

 

Hai avuto anche il privilegio di essere tra gli speaker ad un TEDx Talk: su quale argomento verteva il tuo speech?

Ho avuto la grandissima opportunità di partecipare al TEDx di Coriano, il 18 settembre 2021.

È stata un’esperienza indescrivibile, intensa e decisamente emozionante. 

Ovviamente ho parlato di felicità al lavoro, ripercorrendo il mio percorso professionale e focalizzando l’attenzione su quelli che secondo me sono i tre pilastri fondamentali per trovare la propria felicità, considerato che il lavoro occupa la maggioranza del nostro tempo e della nostra vita.

L’obiettivo di questo intervento è stato quello di far riflettere imprenditori e professionisti su quali sono le leve davvero importanti, personali e professionali, che ogni giorno permettono a ciascuno di noi di accrescere la motivazione e la soddisfazione sul lavoro.

Ho imparato sulla mia pelle che fare un lavoro che riflette le proprie passioni all’interno di un contesto organizzativo di cui condividere appieno cultura e valori è fondamentale. Poi, non dobbiamo mai dimenticare che in ogni momento del percorso, ognuno di noi ha il diritto di essere pienamente padrone delle proprie scelte. In ultimo, dobbiamo esserne consapevoli. La consapevolezza di questi aspetti, infatti, se incanalata nella giusta direzione, influenza costantemente e positivamente la possibilità di esprimere al meglio se stessi ed il proprio potenziale e, quindi, di raggiungere “la felicità”. 

Ma non vi dico di più, trovate il mio TEDx qui se volete un po’ di ispirazione :).

 

 

Nella nostra community di oltre 550.000 utenti ci sono molti studenti e giovani laureati che hanno un percorso di studi simile al tuo: un consiglio che daresti a chi vorrebbe seguire la tua strada?

Siate aperti, entusiasti e coltivate il growth mindset.

Il settore HR - anche se non mi piace chiamarlo così - sta finalmente iniziando ad aprirsi, a cogliere il potenziale della condivisione e della reciprocità. 

Alimentate il vostro network, condividete le vostre opinioni, sperimentate, lasciatevi coinvolgere, anche in attività che non avete mai fatto o che, sul momento, vi sembra non siano allineate al percorso che vi eravate immaginati durante i banchi dell’università. 

Coltivate l’entusiasmo per le novità e per ogni cosa scoperta. Siate curiosi, non fermatevi in superficie. Ogni giorno è un buon giorno per imparare, anche e soprattutto dalle piccole cose, anche dagli errori. Siate aperti alla crescita, che passa dalle relazioni e dalle azioni: coltivate un growth mindset perché crescere, anche di poco, ogni giorno significa crescere significativamente sul lungo periodo. Buona fortuna! 

 

Sei un recruiter? Scopri come digitalizzare le strategie di employer branding e recruiting della tua azienda grazie a tutored. Attrai e assumi giovani talenti: scopri Tutored Business.